L’angiolo deturpato era un mendicante napoletano, cieco e senza gambe, che in uno storico angolo di Napoli suonava la fisarmonica per guadagnarsi il suo obolo. Passando una mattina dell’autunno 1950, io e Rocco Scotellaro, scoprii che aveva ispirato versi bellissimi e struggenti della poesia A Pasqua alla promessa sposa. Era la Pasqua del 1947, Rocco da qualche mese era sindaco di Tricarico e la promessa sposa era Isabella Santangelo, sposa per sempre. CONTINUA.pdf

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