Il Consiglio regionale della Basilicata ha promosso un Progetto, che si basa sull’idea di divulgare e far conoscere nel mondo le opere e i poeti lucani del ‘900 (www.poetilucani.it). L’idea che caratterizza il Progetto è la possibilità di ascoltare direttamente “online” alcune delle poesie magistralmente declamate ed accompagnate da musiche di sottofondo. Il sito raccoglie 70 poeti e 400 poesie. Per ognuno degli autori inseriti è presente una breve biografia e una scheda critica molto curata, realizzata dal prof. Mario Santoro. La navigazione di poetilucani.it. è semplice, permette di leggere, conoscere e avvicinarsi alle tradizioni, ai costumi e alla cultura della nostra regione spesso ingiustamente dimenticata e che vuol aprire il suo territorio e la sua cultura all’esterno. Peccato – senza nulla togliere ai pregi del Progetto – che manchi la poesia di Giuseppe Giannotta, nostro concittadino.

Giuseppe (Peppe) Peppe Giannota era nato nel 1924 e ho memoria dell’anno della morte. Ha ha esercitato le funzioni di magistrato sempre a Potenza, presso la procura della Repubblica e la procura generale, tranne una parentesi negli anni ’50 in cui ha esercitato le funzioni di pretore ad Acerenza.A fine carriera rivestiva la qualifica di procuratore generale onorario della corte di cassazione. Siccome concepisco questo blog come un luogo privato, rifugio della mia memoria, mi consento due digressioni. La prima per dire del padre di Peppe, Angelo Giannotta, coltivatore diretto, che a Tricarico ha esercitato una intensa attività amministrativa. E’ stato assessore nell’amministrazione di Vito Brandi in rappresentanza del partito repubblicano (amministrazione che succedete a quella a quella dell’avv. Carlo Grobert nel maggio del 1945). Vi presero parte democratici cristiani, socialisti (allora il partito socialista si chiamava P.S.I.U.P) e comunisti, oltre al Pri e della prima amministrazione Scotellaro (giunta nominata dal consiglio comunale ad ottobre del 1946); membro del Comitato promotore per la costituzione dell’ospedale civile di Tricarico e quindi del “Comitato avente lo scopo di organizzare la erezione in ente morale dell’istituendo Ospedale civile per l’assistenza ospedaliera ai poveri del Comune e, compatibilmente con le possibilità e gli sviluppi dell’ente, ad infermi di altre categoria di cittadini”, costituito il 12.2.1947; fu candidato nella lista della D.C. ed eletto consigliere comunale nelle elezioni comunali del 7 maggio 1953. Angelo Giannotta si dimise da consigliere comunale non ricordo bene per quale precisa ragione, legata certamente a una decisione della giunta comunale, da lui non condivisa, concernente il Comitato per l’ospedale. La seconda digressione è per introdurre una nota sull’amicizia. Peppe Giannotta per tutta la vita ha mantenuto viva l’amicizia con Pancrazio De Sopo, che è stato anche amico mio.

De Sopo emigrò in America nel 1954 e non è mai tornato in Italia. Io l’accompagnai al porto di Napoli alla sua partenza col viaggio inaugurale della Cristoforo Colombo. Con lui partì anche Michele Armento, che abitava in via Roma (ora via Rocco Scotellaro). Per merito suo – nostalgia? – i nostri rapporti non si interruppero mai: scambi di auguri e qualche lettera e, negli ultimi anni, telefonate non solo in occasione delle Festività. Pancrazio curava lo stesso rapporto con Peppe Giannotta e di Peppe mi teneva informato, e naturalmente mi informò anche della sua morte. Con Pancrazio ci siamo rivisti una sola volta. Fu uno degli ultimi giorni di dicembre del 1986. Mia moglie e io eravamo andati in America, ma non lo informai, non sapevo dove fosse la cittadina in cui risiedeva, Totowa nel New Jersey, e non volevo che si sottoponesse, eventualmente, a un lungo viaggio in giorni di festa. Percorrendo un’autostrada del N.J. notai l’indicazione di uscita per la suddetta cittadina e, naturalmente, organizzai un incontro. Michele Armento lo salutai con una lunga telefonata. Tutt’e due (Pancrazio e Michele) non ci sono più.

Chiudo le parentesi e torno a Giuseppe Giannotta poeta, tema su cui, peraltro non ho alcuna competenza. Mi limito a riportare le poesie e la bibliografia pubblicate in Ettore Catalano, Le rose e i terremoti – La poesia in Basilicata da Scotellaro a Nigro, Osanna, Venosa, 1986. Altre ne avevo lette, pubblicate su qualche rivista o mandatemi da Pancrazio De Sopo, che ho perso.

Antologia: Empi giochi, Serpeggia l’anguilla, Giallo, Vedere perire Leggi Empi giohi e le altre poesie.pdf

 

 

 

 

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