Bisognava che qualcuno avesse consigliato al prof. Paolo Padoa Schioppa una visita a Tricarico. Forse il professore sarebbe stato ripagato delle volgari calunnie che gli furono rovesciate addosso per la frase «le tasse sono bellissime», che forse neppure aveva pronunciato ed era comunque diretta a condannare l’evasione ficale. «È una frase rivelatrice della cultura e della mentalità di questo governo, che vede nell’imposizione fiscale una sorta di misura salvifica rispetto al peccato commesso da chi guadagna con il suo lavoro o la sua impresa», aveva blaterato l’on. Fabrizio Cicchitto, pasradan berlusconiano, già socialista della corrente di sinistra lombardiana, iscritto alla Loggia P2 del Maestro Venerabile.

Il professore sarebbe stato molto grato del consiglio quando, percorrendo la via processionale, al Piano si fosse imbattuto in un palazzotto con targa: Casa del Percettore, e, dirimpetto, nella Via del Percettore, una strada larga tra stretti vicoli, ben pavimentata,  che porta al Monte, congiungendosi a metà dell’ascesa con via Rocco Scotellaro.

I Tricaricesi nostri progenitori sì che dovevano considerare belle le tasse e pagarle con gioia, e dovevano non evaderle, se hanno voluto far sapere ai posteri dove abitava colui al quale andavano a pagarle e che strada gli avevano costruito perché egli si potesse recare ad esercitare il suo ufficio, che rendeva così felice la vita ai suoi concittadini contribuenti.

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