Cristo e Marx in pretura è il titolo dato a questa cronaca di un processo avanti il pretore di Tricarico dall’avv. Tommaso Pedio, che pubblicò il racconto su un periodico potentino da lui diretto. La cronaca è dovuta alla buona penna condotta con mano lieve dall’avv. Domenico De Maria. Il titolo originario è Un processo a loro. Si trattava di un un processo per turbamento di funzioni del rito cattolico nella Chiesa di San Giovanni Battista di Grassano. L’accusa, rivolta ad alcuni comunisti, era di aver ripetutamente contestato la predica in preparazione del precetto pasquale. Attori del processo sono gli imputati, comunisti, e i testimoni a carico, cattolici. Ma anche i comunisti si professavano cattolici. Gli uni e gli altri marcano nel linguaggio la loro diversità e separatezza: gli uni si riferiscono agli altri, e viceversa, col pronome loro. «Chi?» domanda il pretore. «Loro» è la risposta. Un piccolo episodio di cronaca locale assurge a rappresentazione simbolica della divisione ideologica del mondo in due blocchi.I prenomi e le iniziali dei cognomi dei personaggi sono reali, ma, a distanza di tanti anni, sarà forse difficile individuarli o ricordarli.

Traggo dall’ombra solo il pretore Mario V.  Il suo nome è Mario Valiante. Egli, come si ricorda nel racconto, era stato candidato alla Camera dei deputati, nelle elezioni del 7 giugno 1953, con la lista della D.C. nella circoscrizione di Salerno, Avellino, Benevento, risultando il primo dei non eletti. Fu candidato con successo alla successiva tornata elettorale del 1958 e alle tre successive elezioni della Camera dei deputati, per essere poi eletto al Senato in altre due legiislature. E’ stato sottosegretario alla sanità ai tempi del colera di Napoli. .leggi.pdf

 

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