Grassano e Tricarico: odi et amo. La vicinanza dei due paesi li rende simili e inasprisce la loro rivalità: parenti serpenti; la Serra li separa, li rende l’uno all’altro invisibile.

Il calcio inaspriva la rivalità e accendeva scontri furiosi tra le opposte fazioni, in cui noi tricaricesi avevamo la peggio. Calciatori e tifosi ci recavamo a giocare a Grassano su camion scoperti e, al ritorno, eravamo facili bersagli di fitte sassaiole scendendo per i tornanti (le caracoie) che dal paese portano al bivio. Alcune teste si rompevano.

L’agosto di Grassano è una poesia di Rocco Scotellaro, dedicata a Carlo Levi, che invece canta l’amore per Grassano. Il poeta immagina di contemplarne il panorama dallo spiazzo ai piedi della torre Normanna, di fronte alla chiesetta di santa Lucia, e canta l’amore per Grassano con parole d’amore per una donna. La poesia è del 1947. Rocco aveva 24 anni e da un anno era sindaco e, pur  legato teneramente alla sua ragazza di Tricarico, pare che avesse avuto una fugace relazione con una donna di Grassano, che forse, più del vicino paese rivale, . fu la musa ispiratrice

Santa Lucia non è un luogo frequentato, occorre una ragione per andarci fuori del giorno dedicato alla santa. Rocco vi passava più spesso, quando aveva voglia o bisogno di rimanere solo. Usciva dalla porticina della sua casa in alto al vicoletto, raggiungeva il largo dei palazzotti dei Ferri e. percorrendo l’ultimo tratto di via Monte e  ripiegando quindi per il viottolo che costeggia Santa Chiara, raggiungeva Santa Lucia da cui scendeva alla strada nazionale. E’ la passeggiata che descrive nell’Uva puttanella per recarsi a riflettere sugli eventi e sul futuro alla vigna del padre. Era la passeggiata che sceglieva per rimanere solo – evitando di passare per la piazza – e recarsi a leggere al camposanto, sul muretto ai piedi del quale è ora sepolto, da dove si ammira il più bel panorama della valle del Basento.

Da Santa Lucia non si contempla il panorama di Grassano, perché la Serra ne ostruisce la visione e bisognerebbe aggirare il monte perché si affacci allo sguardo. Il poeta se la immagina come una donna da abbracciare e amare.

Erano belle (e non vedo perche non debbano esserlo ancora) le donne di Grassano, e grandi lavoratrici. Un detto tricaricese le lodava: donne di Grassano, uomini di Tricarico e ciucci di Montepeloso.

Grassano, qui da Santa Lucia/ io ti abbraccerei. E’ una donna, e non un paese negato allo sguardo, che può ispirare queste parole d’amore.

La mia lunga assenza da Tricarico faceva vacillare la memoria; mi sembrava impossibile che da Santa Lucia si abbia la vista di Grassano, ma non riuscivo a perforare nitidamente il velo che ricopre la mia mente. Ho approfittato di una visita a Tricarico di Nino Zasa, che da Parma, con l’amorevole direzione del circolo dei lucani, spende le sue energie per tenere vivo il rapporto con la Lucania, e l’ho pregato di andare a fare un sopralluogo, e Nino mi ha confermato quanto vagamente ricordavo.

Ha morbide trecce (sono le caracoie) la donna che il poeta vorrebbe abbracciare; sfoggia veli nuziali dei mandorli in fioritura e il sontuoso scialle dell’ulivo che scende sulle arse pendici le copre le spalle, e mostra i turgidi seni dei corbezzoli  del fico.

Gli ultimi versi – L’amore che tu dici/ lo sa l’uomo che ti passa intorno/ solo sulle argille/ nel cuore di mezzogiorno – si aprono alla comprensione e sono un inno alle donne di Grassano. Come toglierla dagli occhi l’immagine al ritorno da Matera col postale della Sita? La via Appia cinge il paese girandola tutta intorno e si incontrava un uomo solitario percorrerla sotto la sferza del sole, in groppa a un asino, che la sua donna, a piedi, conduceva governandolo con la cavezza in mano, e portando un cesto carico in equilibrio sulla testa protetta dalla spasa (un canovaccio arrotolato), e sferruzzando la calza.

Nell’edizione Vitelli la poesia è tra quelle espunte: Rocco Scotellaro non l’aveva inclusa nella raccolta da lui preparata.

 L’AGOSTO DI GRASSANO.pdf

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3 Responses to L’agosto di Grassano

  1. giusi pontillo ha detto:

    è splo un ricordo di Grassano ….

    La magia del Natale

    Cammino piano
    Sul sentiero abbattuto della Vita
    E rude mi si incrina di pianto il cuore.
    Cammino sola nelle stanze della coscienza:-
    E’ chiaro che il sole si è gia spento.
    Parlano le emozioni del tempo
    E grigio diventa questo opaco cielo.
    Parlano queste solitarie memorie
    E le stelle cominciano
    a cadere come stanche meteore;
    Ma si esprimono
    Anche i miei sogni ..
    E la luce istantanea dei fiammiferi..
    E tutto, diventa
    Fuoco in un baleno:-
    Così“torna ancora nella mia Vita
    La magia del Natale!”

    Ho lasciato la mia età al buio e ti parlerà “di questa Rosa”

    Oh Giovinezza mi ritorni sovente nei ricordi
    Ti ho adagiata sul libro della mia Vita.

    Quante ali già volano nei sogni!
    E ritorni “bambina dei nostri campi”.
    Sono ali che gia conosco !!..

    Hanno un asino
    E dei tini pieni di doni per Natale.

    -Cè la neve vera.. per le strade
    E i cappotti neri dei fantasmi
    Che ti bussano alle porte
    Per una dolce melodia di zampogne.

    Il Paese che mi insegue è fioco e pulito,
    (Non c’è più la casa del vicino).
    E mezzanotte …
    Buon NATALE
    A mamma e papa
    Da Giuseppina.

    Il riverbero del fiume Basento e il canto degli uccelli

    Sento il riverbero del fiume
    E il canto degli uccelli
    Nell’angolo più bello della memoria.
    Sento di tornar bambina
    Tra le nere capinere
    E i passeri impauriti.
    Sento i loro cinguettii
    E il susseguirsi degli Inverni
    E gli l’arrivi delle andate Primavere.
    Sento le urla dei compagni di giochi,
    La neve cadere sui capelli,
    Le nonne del quartiere,
    Sgranare i rosari davanti ai camini
    E la sera il calore di una casa.
    Peccato che non si possa vivere
    Per Sempre di nostalgia!

  2. giusi pontillo ha detto:

    Gentile Giusi,

    La ringrazio per l’ulteriore suo commento e le poesie su Grassano. Se ne ha ancora voglia la invito a vedere il post che ho appena pubblicato. Se mi autorizza pubblicherei volentieri il suo siteweb (spero che si dica così), in tal caso dovrebbe comunicarmelo.

    Cordiali saluti

    Antonio Martino

    Ringrazio il Signor Antonio Martino per la sua attenzione accordatami e mi scuso se ho allegato il suo commento non avendo altro modo per risponderle. Naturalmente a me farebbe piacere se venisse pubblicato
    ringrazio anticipatamente
    la sig.Giusi Pontillo

  3. giusi pontillo ha detto:

    troverà altre notizie digitando su google.it giusi pontillo