FRANCESCA ARMENTO.jpgCon la pubblicazione dei Quaderni, il centro di documentazione «Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra» si è dotato di uno strumento che, in linea con le sue finalità istituzionali, intende promuovere approfondimenti e ricerche sulla figura di Scotellaro e su temi e problemi della storia della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia nel secondo Novecento. Pensati soprattutto per un pubblico  che quegli anni non ha vissuto, i Quaderni – sono accompagnati da immagini provenienti da archivi privati o prodotti da maestri della fotografia, che hanno operato in quella stagione e in quei luoghi (dalla terza di copertina del primo Quaderno).

Col  primo Quaderno viene riproposta, per i tipi dell’editore Congedo di Galatina, la stampa del racconto di Francesca Armento, madre di Rocco Scotellaro, Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro», con presentazione di Carmela Biscaglia, direttore del Centro. La presentazione è seguita da due fotografie: Francesca Armento con Angela Langone davanti alla bara del figlio, nella piazza di Tricarico il 17 dicembre 1953 e Carlo Levi, Francesca Armento, Nicola Scotellaro e sua figlia Lina Tricarico, febbraio 1955.

Il racconto è introdotto dagli scritti di Maria Teresa Imbriani, docente dell’Universita della Basilicata, Francesca e Rocco: una vita lungo un sogno; Carmela Biscaglia, La madre di Rocco Scotellaro: tra biografia del figlio, ritratti di Carlo Levi e fotografie e Luigi Boneschi, Tu solo sei vera. Madre amore e morte da Scotellaro a Pasolini. Luigi Boneschi è autore e regista del documentario «Scotellaro», realizzato nella sua serie di 24 profili biografici da Dante al ‘900, che compongono  «La Selva delle lettere. Un viaggio nella letteratura italiana», ciclo prodotto per TV2000 dalla DUEA di Pupi Avati.

Il racconto è inoltre introdotto da cinque fotografie di Mario Carbone e ad esso seguono altre tre fotografie.

L’indice e un accurato indice dei nomi chiudono il bel volume, stampato su carta lucida.

Il racconto di Francesca Armento apparve la prima volta nel «Mondo» del 13 luglio 1954 con il titolo Vita di mio figlio, apparve di nuovo a chiusura dei Contadini del Sud pubblicati post mortem da Manlio Rossi Doria e, attraverso vicende ispirate a registri diversi, alcuni non condivisibili, ricordate con cura dalla professoressa Imbriani, infine scomparve senza alcuna giustificazione, negando alla madre di Rocco il diritto alla parola (pag. 10).

E’ stata per me una forte emozione leggere il racconto della madre di Rocco in questo Quaderno, benché io conservo l’edizione curata da Manlio Rossi Doria di Contadini del Sud, alla quale continuo a fare riferimento,  e, quindi,  la voce di Francesca Armento giunge al mio orecchio ogni volta che ho voglia di ascolatrla.  Sotto la spinta di questa emozione pubblico sul blog tre poesie di Scotellaro riferite alla madre: A una madre, Il grano del sepolcro e l’ultima, del 13 dicembre 1953, due giorni prima della sua morte, Tu sola sei vera.

Il testo de Il grano del sepolcro è quello dell’edizione leviana, che porta la data del 1950. L’ultimo verso suona muorimi, mamma mia, che ti vorrò più bene, e da allora vive nel mio cuore ed è impresso nella mia mente. L’edizione curata da Franco Vitelli negli Oscar Mondadori con acribia filologica reca la data Portici, in marzo 1951 e registra la versione non morire, mamma mia, che ti vorrò più bene. Alla stessa versione fa riferimento la professoressa Imbriani (p. 16). La versione leviana muorimi, mamma mia, che ti vorrò più bene, come avverte Franco Vitelli,  è ripetuta nei vv. 9 – 10 di Mamma, in Margherite e rosolacci p. 87.

 Leggi ROCCO SCOTELLARO E LA MADRE. TRE POESIE.pdf

One Response to Francesca Armento – Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro

  1. Marselli ha detto:

    Poichè la prima edizione dei “Contadini del Sud”, con prefazione di Rossi-Doria, l’ho curata io, conoscevo bene questo tacconto della madre. Ho iogradito, però, tutte le altre preziose informazioni: al documentario di Boneschi. con Franco Vitelli, ho collaborato anche io… Bello ritrovarsi trra vecchi e cari amici, anche se mai ci siamo incontrati.. GRAZIE