Nel mio articolo La risurrezione del Mattarellum, postato il 10 settembre scorso, narrai la vera storia del referendum oggi bocciato dalla corte costituzionale, dimostrando che esso non mirava ad abrogare la legge elettorale vigente, passata alla storia col nome di Porcellum, bensì a lanciare un siluro mortale contro il referendum, sicuramente ammissibile, proposto dal prof. Passigli, che prospettava un soluzione di tipo proporzionalistico. L’obiettivo era quello e solo quello di far fallire il referendum Passigli, e l’obiettivo fu raggiunto in quello stesso mese di settembre col ritiro di Passigli. A quel punto ai sostenitori del referendum pro-Mattarellum non interessava nemmeno raggiungere il quorum, avevano realizzato il loro progetto e del quorum non avevano bisogno.

Raggiunto tuttavia il quorum, al quale ho contribuito con la mia firma, perché a quel punto bisognava lasciare un’attestato di condanna del Porcellum, hanno mentito sull’entità del risultato, come si legge nell’ordinanza dell’ufficio centrale per il referendum presso la corte costituzionale (v. il mio articoletto postato ieri, 11 gennaio, E’ sempre bene dire la verità.

Chi ha la pazienza di leggere il mio citato articolo del 10 settembre può verificare che io già allora sostenevo questo.Bocciato il referendum, come previsto e prevedibile, il senatore Di Pietro, corresponsabile del soffocamento nella culla del referendum che avrebbe sicuramente portato all’abrogazione del Porcellum, rilascia consapevolmente contro il presidente della Repubblica, la corte costituzionale, il governo insinuazioni volgari e del tutto infondate, che denotano solo scorrettezza istituzionale.

Farebbe invece bene a chiedere scusa ai promotori del referendum da lui e dai suoi amici affossato: Stefano Passigli, Giovanni Sartori, Enzo Cheli, Tullio De Mauro, Gianni Ferrara, Massimo Villone, Jacopo Sce, Daniel Pommier, Andrea Carandini, Gustavo Visentini, Claudio Abbado, Dacia Maraini, Renzo Piano, Inge Feltrinelli, Innocenzo Cipolletta, Margherita Hack, Benedetta Tobagi, Franco Carandini, Massimo Teodori, Umberto Ambrosoli, Domenico Fisichella, Enrico Scoppola.

 

Va dato atto all’on. Arturo Parisi della sua dichiarazione contenuta e responsabile.

 

 

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