Tutte le poesie di Rocco Scotellaro, finalmente pubblicate nella Collana «Oscar Poesia del Novecento» di Mondadori, 2004, a cura di Franco Vitelli, sono 468, intendendo questo dato – come avverte il curatore[1]– non in senso assoluto ma come raccolta di tutto il materiale poetico a oggi conosciuto. Nel numero complessivo delle poesie ho contato 33 Frammenti e 4 Stornelli. 126 poesie fanno parte della raccolta curata personalmente da Scotellaro col titolo  E’ fatto giorno, secondo la ricostruzione fatta da Vitelli e pubblicata nel 1982[2], introdotta dal canto dei contadini «Svegliati bella mia, che giorno è fatto /sono volati gli uccelli dai nidi».

   La raccolta è divisa in due parti: Parte prima (1940 – 1949) suddivisa in 9 sezioni (Saluto, E’ calda così la malva, Neve, Capostorno, Sempre nuova è l’alba, Verde nasce, Il cielo a bocca aperta, Margherite e rosolacci. – Parte seconda ( 1949 – 1953), suddivisa in tre sezioni (Il carcere, La casa, Amore e disamore).

   Questo post è l’introduzione a una (ri)lettura (necessariamente) selettiva di E’ fatto giorno che può definirsi «scotellariana». Ne sento anche personalmente il bisogno, perché per decenni le poesie di Rocco le ho lette prevalentemente sull’edizione del 1954 di Levi, che difficilmente si presta ad essere «sostituita e integrata», per le emozioni vissute e rivissute lungo il corso di tanti anni, la qualità della carta, della stampa e delle illustrazioni di Aldo Turchiaro, i segni dell’uso ripetuto che ho remora a cancellare portando il libro a un rilegatore.

 

   Levi intervenne con mano pesante sulla raccolta fatta da Rocco. Al canto contadino sostituì una strofe (vv. 7-11) della poesia E’ fatto giorno rimasta incompiuta[3]:

 

E’ fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi

Con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.

Le lepri si sono ritirate e i galli cantano,

ritorna la faccia di mia madre al focolare.

 

Inoltre compì una pluralità di operazioni, che espongo sinteticamente. Cambiò il titolo della prima sezione della prima parte della raccolta (da Saluto a Invito) e aggiunse altre due sezioni nella seconda parte (Quaderno a cancelli con 26 poesie e Ultime, le due ultime poesie che portano la data del 13 dicembre 1953, I topi e Tu sola sei vera), nonché, nelle sezioni che indicherò tra parentesi, aggiunse altre otto poesie: Così papà mio nell’America (Neve), La stella che ci insegue, compagno (Capostorno), L’agosto di Grassano e Andare a vedere una giovane (Il cielo è fisso a bocca aperta), Il padre, Due eroi e Il garibaldino novantenne (La casa) e Villa Meola (Amore e disamore). Ha inoltre eliminato 26 poesie: 2 nella sezione Saluto (Saluto e Il giardino dei poveri), 7 nella sezione E’ calda così la malva (Dell’amante immacolata, Le girandole occhieggiavano a noi, Domanda d’impiego, Una fucsia, Passeggiate, Il vilucchio e Ce ne dovevamo andare), 1 nella sezione Neve (L’acqua piovana), 4 nelle sezione Sempre nuova è l’alba (Invettiva alla solitudine, Sentite il bando, Liberate, uomini, il carcerato, Pace con i miei morti, 5 nella sezione Verde nasce (Olimpiadi, Sentite anche l’anima mia, America scordarola, Balcone e La città mi uccide, 6 nella sezione Il cielo a bocca aperta (Di gioventù cresciuta a suon di jazz, Anche una pietra, Da vetri opachi, I lucani cantano monotoni, Estiva e L’uomo si sente chiamato, 1 nella sezione Margherite e rosolacci (Dopo la vendemmia) e 1 nella sezione Amore e disamore (Il fazzoletto).

Infine, ha operato alcune variazioni sui testi.

   Peraltro, in una nota a E’ fatto giorno Carlo Levi aveva annunciato l’edizione completa «al più presto» dell’opera poetica di Scotellaro. Ma dovevano passare ventiquattro anni da quando, seguite l’una all’altra nel 1954 le due edizioni del volume nello «Specchio» mondadoriano, il premio Viareggio, le critiche e le polemiche, il silenzio sembrò calare sulla vita e sull’opera di Rocco Scotellaro. Nel 1978, infatti, sempre nella collana «Lo Specchio», viene pubblicata, a cura di Franco Vitelli e con la prefazione di Manlio Rossi-Doria, la raccolta di 168 poesie Margherite e Rosolacci, che si aggancia a E’ fatto giorno col titolo di una sezione della raccolta fatta da Scotellaro nel 1952 e conservata da Carlo Levi. Il nuovo volume, pur tendendo ad un assai vasto recupero dell’opera poetica di Scotellaro, presenta alcune limitazioni. In essa non trovano posto quelle ventisei poesie, di cui si è visto, che furono, a suo tempo, escluse da Carlo Levi, con riserva di pubblicazione, come in sede naturale, in una ristampa di E’ fatto giorno; come non trovano posto poesie dialettali, trascrizioni di canti popolari o altro materiale folclorico in versi.

   L’annunciata ristampa di E’ fatto giorno è effettuata nel 1982 negli Oscar Mondadori. Il testo di riferimento è la raccolta fatta da Rocco Scotellaro nel 1952, cui segue un’Appendice con le 8 poesie che furono espunte da Carlo Levi e le due sezioni Quaderno a cancelli e Ultime, che furono aggiunte da Carlo Levi.

   Con la pubblicazione di questi due volumi e, nella collana Lares diretta da G.B. Bronzini, dei canti popolari e del materiale folclorico non si completa tuttavia la pubblicazione completa dell’opera poetica di Rocco Scotellaro. Lo «scrupolo conservativo» di Rocco Mazzarone, come lo definisce Franco Vitelli, ha fatto emergere l’esistenza di circa altre 70 poesie. Nella edizione del 2004, quindi, vengono finalmente pubblicate – detto con l’avvertenza annunciata all’inizio – tutte le poesie di Rocco Scotellaro, comprese le poesie dialettali, le trascrizioni di canti popolari o altro materiale folclorico in versi, che non erano stati inclusi da Margherite e Rosolacci nel 1978.

   Il sostanzioso rifacimento dell’opera ha comportato lo «spacchettamento» di Margherite e Rosolacci del 1978 in tre parti: Parte prima (1941 – 1945) che compende 87 poesie, Parte seconda (1946-1949) che comprende 99 poesie, Parte terza (1950 – 1953), che comprende 50 poesie. Seguono: 8 traduzioni, 33 frammenti, 10 epigrammi e 19 canti popolari, suddivisi in 10 trascrizioni, 4 stornelli e 5 poesie dialettali, di cui, ad eccezione dei frammenti, si sono occupati i precedenti post.

   Tutte le poesie sono datate. Nell’indice il titolo di alcune è riportato in corsivo: significa che il titolo mancava e come titolo è stato assunto l’emistichio o il primo verso.

 



[1] F. Vitelli, Nota al testo in Rocco Scotellaro Tutte le poesie – 1940 – 1953 – Oscar Mondadori Milano 2004, p. xxix

[2] Rocco Scotellaro, E’ fatto giorno – edizione riveduta e integrata da Franco Vitelli – Oscar Mondadori, Milano, 1982. Sono state trovate due copie della raccolta fatta da Scotellaro.

[3]

E’ pubblicata nella categoria «Poesie e prose di Rocco Scotellaro» di questo blog. La si può leggere seguendo il link

http://antoniomartino.myblog.it/archive/2011/12/01/e-fatto-giorno.html

 

One Response to Tutte le poesie di Rocco Scotellaro

  1. Francesca Cosentino ha detto:

    Peccato, Dottor Martino, che l’edizione della Oscar Mondadori del 2004 sia introvabile!!!