Incontro di studio su “Rocco Scotellaro e le traduzioni inglesi” – Intervento traduttivo di Carmela BISCAGLIA (testi in lingua italiana e inglese)
Centro di documentazione
“Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” – Tricarico
Editors David & Helen Constantine
Modern Poetry in Translation The Queen’s College – Oxford
venerdì, 14 settembre 2012, ore 18,00
Intervento introduttivo
di Carmela Biscaglia (direttore del Centro)
Incontro di studio su
“Rocco Scotellaro e le traduzioni inglesi”
_______________________________________________________________________________________
1.
Buona sera a tutti.
A nome personale e del Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra”, rivolgiamo il più cordiale saluto agli amici inglesi, che sono nostri ospiti stasera: il professore e scrittore David Constantine, sua moglie la prof.ssa e traduttrice Helen Constantine, la scrittrice e traduttrice Caroline Maldonado. Essi sono venuti in Basilicata e a Tricarico in particolare, per conoscere il paese di Rocco Scotellaro e per rafforzare i legami intessuti da qualche anno con il nostro Centro a motivo dello studio che essi conducono sulla poesia di Scotellaro.
Si tratta di un interessante, specialistico e innovativo lavoro di traduzione, sviluppato in questi ultimi anni dapprima dal professor Allen Prowle e successivamente anche dalla prof.ssa Caroline Maldonado, una ricerca importante che fa capo alla rivista «Modern Poetry in Translation» (MPT) del Queen’s College di Oxford. Per questo motivo l’incontro di stasera viene promosso in collaborazione con questa rivista tanto prestigiosa, di cui David ed Helen Constantine sono i direttori, mentre Caroline Maldonado è il presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione della stessa.
Mi soffermo dapprima a presentare le professoresse, entrambe specialiste di traduzioni di opere in prosa e in poesia della letteratura europea, in special modo francese e spagnola.
Helen Constantine, moglie di David e co-direttrice della MPT, ha insegnato fino al 2000, quando è diventata una traduttrice a tempo pieno di grandi scrittori francesi. Ha pubblicato tre volumi di storie tradotte, Racconti parigini (Paris Tales), Racconti francesi (French Tales) e Racconti del metrò parigino (Paris Metro Tales) – vorrei aggiungere, con splendide copertine – e sta curando una serie di ‘Racconti di Città’ (‘City Tales’) per la Oxford University Press. Ha tradotto Madamigella di Maupin (Mademoiselle de Maupin) di Théophile Gautier e Le Relazioni Pericolose (Dangerous Liaisons) di Choderlos de Laclos per le Edizioni Penguin e l’opera La Pelle di Zigrino (La Peau de Chagrin), (The Wild Ass’s Skin) di Honoré deBalzac. Attualmente sta traducendo La Conquista di Plassans (La Conquête de Plassans) di ÉmileZola sempre per la Oxford University Press.
Vorrei aggiungere che Helen Constantine ha pubblicato, per le Edizioni MTP, varie opere insieme al marito, come La Poesia e lo Stato (Poetry and the State), Parnaso (Parnassus), Polifonia (Polyphony).
Caroline Maldonado ha insegnato Lingua e Letteratura inglese alla Universidad Pedagogica Nacional di Bogotà in Colombia. Ha al suo attivo un master di scrittura all’Università Hallam di Sheffield. Varie reviste letterarie e antologie hanno pubblicato le sue poesie. Ha tradotto libri dal francese e dallo spagnolo. L’anno prossimo sarà pubblicato il suo primo romanzo. Caroline ama l’Italia in modo particolare e trascorre lunghi periodi dell’anno in un paese delle Marche.
David Constantine, nato a Salford, è un accademico del Queen’s College di Oxford, dove ha insegnato Lingua e Letteratura tedesca per 30 anni. Ha pubblicato numerosi volumi di poesia (il più recente A Nove Braccia di Profondità (Nine Fathom Deep, nel 2009), una novella (Davies, 1985) e tre raccolte di racconti brevi. È un editore e traduttore di Hölderlin, Goethe, Kleist e Brecht. La sua traduzione delle due parti del Faust di Goethe è stata pubblicata dalle Edizioni Penguin nel 2005 e 2009. La Oxford University Press ha pubblicato nel 2012 la sua traduzione de I dolori del giovane Werther, il romanzo epistolare di Johann Wolfgang Goethe. Nel 2010 ha vinto il Premio nazionale della BBC per i racconti brevi. Egli ha dato un contributo importante alla poesia inglese e irlandese moderna con opere su temi perenni, spesso con riferimento a miti classici e storie bibliche. In questa sua visione, come certamente egli meglio ci illustrerà, Scotellaro è un poeta del Sud d’Italia portatore di tematiche universali, tra cui la difesa della dignità dell’uomo, tematiche che vanno divulgate nel mondo a cominciare dai paesi di cultura anglosassone.
Ricordiamo, infine, un altro importante traduttore che fa parte di questo gruppo, il professore Allen Prowle (College di Humberside, Lincoln e Hull), che non è presente in questa circostanza, essendogli stato impossibile venire in Italia in questi giorni. Non mancherà l’occasione per averlo nostro gradito ospite. Egli è un traduttore raffinato delle poesie di Pascoli, Baudelaire, Paul Verlaine e nel 2007 è stato insignito dell’importante premio “Times-Stephen Spender”, per le traduzioni delle poesie di Attilio Bertolucci. È con lui che sono iniziati i rapporti e si sono intensificati nel tempo attraverso la collaborazione del prof. Vito Sacco, come in seguito spiegherò. Dobbiamo a lui la pubblicazione delle prime traduzioni di poesie di Rocco Scotellaro, nelle quali cerca di trasferire non solo il senso ma anche la musicalità del verso. E per questo suo impegno su un poeta che ci è caro, lo ringraziamo con molta stima.
2.
Ho prima fatto cenno a «Modern Poetry in Translation», una rivista letteraria, oggi diretta da Helen e David Constantine, ma fondata in Inghilterra nel 1966 da Ted Hughes e Daniel Weissbort con lo scopo di tradurre poesie che avessero come tema la realtà contemporanea, e di far beneficiare scrittori e lettori in Inghilterra e in America del lavoro di poeti esteri con cui confrontarsi. Tra essi, il gruppo di questi traduttori ha incluso Scotellaro. Pertanto, con l’opera di traduzione e divulgazione della sua poesia nella lingua internazionale per eccellenza, la conoscenza del poeta lucano oltrepassa decisamente i confini nazionali.
La presenza e la ricerca condotta da questi studiosi ci onora, dunque, ci compiace e ci commuove. Grazie, dunque, cari amici, di questa vostra presenza e dell’attenzione che manifestate verso la nostra realtà e verso la figura di Scotellaro, intellettuale inserito nel dibattito culturale e politico dell’Italia del secondo dopoguerra e ritenuto uno dei più significativi poeti della Basilicata del Novecento, che ha lasciato un «centinaio di liriche che – a giudizio di Eugenio Montale – rimangono le più significative del nostro tempo».
In linea con l’indirizzo culturale della «MPT» e secondo un progetto condotto all’interno del gruppo di questi traduttori, il n. 10 del 2008 della rivista, intitolato The Big Green Issue, ha pubblicato un primo nucleo di 17 poesie di Scotellaro tradotte da Allen Prowle e introdotte da una biografia del poeta curata dallo stesso traduttore.
È seguita nel 2009 la pubblicazione del volumetto Poems, prima organica raccolta di 39 poesie di Scotellaro tradotte in inglese dallo stesso Prowle. Quest’opera, il 12 maggio 2010, è stata presentata a Londra, presso la “London Review of Books”, la prestigiosa libreria del Bloomsbury, in un incontro al quale sono stata invitata a partecipare. È stata quella l’occasione per conoscere questi traduttori ed intessere con loro un vero rapporto di collaborazione, soprattutto con Allen Prowle e poi con Caroline Maldonado.
La prossima tappa di questo lavoro su Scotellaro è la pubblicazione, nel febbraio 2013, per le Edizioni Smokestack Books di Middlesbrough del volume Tu non ci fai dormire, con 50 poesie di Scotellaro tradotte dallo stesso Allen Prowle e da Caroline Maldonado. In copertina figurerà il ritratto di Scotellaro eseguito da Carlo Levi e da questi donato a Rocco Mazzarone. Le sorelle del dott. Mazzarone, Teresa e Filomena, ne hanno concesso la pubblicazione.Questa nuova raccolta di traduzioni è stata già annunciata – secondo lo stile inglese – in un incontro tenuto lo scorso marzo all’“Italian Bookshop” di Londra, dove David Constantine ha ribadito che la specificità dei versi di Scotellaro consiste nell’essere liriche profondamente legate a “un luogo”, ma con la forza e la capacità di parlare a un mondo che è al di là di quel luogo.
Nel contesto dei rapporti del Centro con questi studiosi, funzione importantissima e centrale è svolta dal prof. Vito Sacco. È una funzione di intermediazione culturale e linguistica, che permette a questi traduttori di penetrare un mondo tanto diverso da quello anglosassone e di comprendere il significato di un linguaggio, quello di Scotellaro, fortemente ancorato a forme lessicali e sintattiche mutuate dal dialetto. Anche l’incontro di stasera molto deve alla dedizione e all’impegno generosamente posto in atto da Vito a favore del Centro.
È questa, pertanto, l’occasione per ringraziarlo in modo ufficiale ed anche in modo personale per l’aiuto paziente fornito a me che, imperdonabilmente, non conosco l’inglese.
3.
L’attenzione verso la poesia prodotta da altri popoli non fu estranea a Scotellaro, che già negli anni 1943-1944, giovanissimo, dava prova non solo di aver «studiato a fondo la grande poesia italiana del Novecento», ma subito dopo la fine della guerra di intessere una serie di contatti intensi con la vita culturale e letteraria italiana, che faceva capo ad alcune sedi editoriali come la Einaudi di Roma, dove incontrava il critico militante Carlo Muscetta, e alle riviste che numerose si fondavano in quegli anni all’insegna della libertà e della democrazia e si connotano per l’impegno a sostenere la nuova cultura. Scotellaro frequentò il «Mondo» di Mario Pannunzio, «Botteghe Oscure» diretta da Giorgio Bassani, mantenne rapporti con Italo Calvino, Cesare Pavese, Marion Rosselli.
In un’Italia che usciva da un conflitto mondiale senza precedenti e passando dalla Resistenza e da vent’anni di dittatura, egli si inserì in quel clima letterario nuovo e carico di entusiasmi, dominato dalla volontà di dare forma concreta alla missione sociale e civile del letterato. Entrò nel vivo dei dibattiti sul ruolo del letterato e, dunque, del poeta nella società, e sul complesso rapporto tra cultura e politica. Si apriva alle scoperte di nuovi orizzonti: il marxismo, la psicoanalisi, il sogno americano, l’esistenzialismo di Sartre, i poeti stranieri a cominciare dai russi.
Il giovane Scotellaro si avvicinò alla poesia straniera attraverso le prime traduzioni che venivano pubblicate in Italia su riviste come «Mercurio», «Il Ponte», «Lo Smeraldo». Su «Società» ebbe modo di leggere le poesie di Sergej Esenin, che cantavano la Russia contadina. Pur frequentando e traducendo i classici greci e latini, manifestò una chiara sensibilità verso la letteratura straniera: l’americano Thomas Eliot, i francesi Verlaine, Mallarmé, Michaux, lo spagnolo Garcìa Lorca, il tedesco Rainer Maria Rilke. Sono note, del resto, le traduzioni di Scotellaro dei versi di Arthur Rimbaud e di Robert Louis Stevenson.
4.
Prima di entrare nel vivo della serata, vorrei ricordare le preziose collaborazioni che l’hanno resa possibile: alla prof.ssa Carmela Santangelo dobbiamo la versione inglese del video “Rocco Scotellaro. Vita e opere del sindaco poeta di Tricarico”, che sarà proiettato tra poco; a Giuseppe Miseo la lettura delle poesie di Scotellaro in italiano; al prof. Vito Sacco le traduzioni dei vari interventi di questo incontro.
Abbiamo pensato, infine, di fornire agli amici inglesi un saggio dei canti popolari che vennero studiati da Scotellaro. La loro esecuzione è affidata al cantore Antonio Guastamacchia con l’accompagnamento di alcuni suonatori di strumenti della tradizione musicale lucana. Inutile dire che i testi dei canti sono in dialetto tricaricese.
A tutti loro, ai giovani della Cooperativa turistica “Il viandante” e a quanti altri hanno collaborato a vario titolo, va il più vivo ringraziamento del Centro e mio personale.
Infine, mi corre l’obbligo di leggere l’e-mail che ho ricevuto dalla signora Lina Scotellaro, parente del poeta:
Cara Carmela, nel darTi atto del ricevimento del gentile invito per l’incontro del giorno 14 settembre p.v., Ti comunico il mio impedimento ad esservi presente. D’altro canto ho avuto il piacere di assistere ai numerosi ed interessantissimi convegni da Voi splendidamente organizzati presso il Centro, nel mese di agosto scorso, cosicché ne conservo una memoria ancora vivida e gradevole. Ti prego di rappresentare a tutti i componenti del Centro che Tu dirigi così degnamente ed ai presentatori delle traduzioni in inglese delle poesie di zio Rocco i sensi della mia personale ammirazione e gli auguri di realizzare sempre al meglio ciò che essi si propongono.
Un abbraccio. Lina Scotellaro
***
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… E PER LEGGERE I TRE ARTICOLI DI QUOTIDIANI LUCANII
La Gazzetta del Mezzogiorno 14-9-2012.pdf
La Nuova del Sud 14-9-2012.pdf
Centro di documentazione
“Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” – Tricarico
Editors David & Helen Constantine
Modern Poetry in Translation The Queen’s College – Oxford
Friday, 14th September 2012, hour 18.00
Introductory intervention
by Carmela Biscaglia (director of the “Centro di documentazione”)
Study meeting on
“Rocco Scotellaro and the English translations”
________________________________________________________________________________
1.
Good evening everybody.
On behalf of myself and of the Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra”, we say the warmest hello to our English friends, professor David Constantine, his wife Helen and the writer and translator Caroline Maldonado, who are our guests this evening. They have come to Basilicata and, in particular, to Tricarico to know Rocco Scotellaro’s town and to strengthen the bonds established for some years with our Centro thanks to the study they are carrying out of Scotellaro’s poetry.
It deals with an interesting, specialist and innovative work of translation, developed in recent years by professor Caroline Maldonado and by professor Allen Prowle and that came out of the review “Modern Poetry in Translation” (MPT) of Queen’s College in Oxford. It is in this spirit that this evening’s meeting is promoted in collaboration with this so prestigious review, of which David and Helen Constantine are the editors, while Caroline Maldonado is president of its Board of Trustees.
But first of all I would like to begin by introducing the professors, both specialist in translations of works in prose and in poetry of European literature, especially French and Spanish.
Helen Constantine, David’s wife and co-editor of MPT, taught until 2000, when she became a full-time translator of great French writers. She has published three collections of translated short stories, Paris Tales, French Tales and Paris Metro Tales – I would like to add with wonderful covers – and she is editing a series of City Tales for Oxford University Press. She has translated Mademoiselle de Maupin by Théophile Gautier and Dangerous Liaisons by Choderlos de Laclos for Penguin Editions and the work La Peau de Chagrin (The Wild Ass’s Skin) by Honoré de Balzac. Now she is translating La Conquête de Plassans by Émile Zola, also for Oxford University Press.
I would like to add that Helen Constantine has edited editions of MPT together with her husband, such as Poetry and the State, Parnassus, Polyphony.
Caroline Maldonado taught English Language and Literature at the Universidad Pedagogica Nacional in Bogotà, Colombia. She has an M.A. in Creative Writing from the University of Hallam in Sheffield. Several literary reviews and anthologies have published her poetry. She has translated books from French and from Spanish. Next year, her first novel will be published. She loves Italy in a particular way and spends long periods of the year in a village in Le Marche.
David Constantine, born in Salford, is an academic of Queen’s College in Oxford, where he taught German Language and Literature for 30 years. He has published numerous volumes of poetry (the most recent is Nine Fathoms Deep, in 2009), a novel (Davies, 1985) and three short story collections. He is a publisher and translator of Hölderlin, Goethe, Kleist and Brecht. His translation of the two parts of Faust by Goethe were published in 2005 and 2009 by Penguin. In 2012, Oxford University Press published his translation of ‘The Sorrows of Young Werther’, the epistolary novel by Johann Wolfgang Goethe. In 2010, he won the BBC National Prize for short stories. He has made an important contribution to English and Irish modern poetry with works on timeless themes which often connect him to Robert Graves and Henry James through their reference to classical myths and biblical stories. In his own vision, as he will certainly explain better to us, Scotellaro is a poet from the south of Italy who is a bearer of universal themes, among which is the defence of human dignity, themes that need to be made known in the world, beginning with the countries of Anglo-Saxon culture.
Finally, let’s remember another important translator, who is part of this group, Allen Prowle (Humberside, Lincoln and Hull Colleges), who is not present on this occasion, having found it impossible to come to Italy at this time. We will not miss the chance to have him as our welcome guest. He is a refined translator of Pascoli’s, Baudelaire’s and Verlaine’s poetry and, in 2007, was awarded an important prize (The Times-Stephen Spender Prize 2007) for his translations of Attilio Bertolucci’s poems. The relationship has begun with him and has become more intense in time through Vito Sacco’s collaboration, as I will explain later on. We owe him the publication of the first translations of Rocco Scotellaro’s poems, in which he tries to transfer not only the sense but also the musicality of the verse. And for his engagement with a poet who is dear to us, we thank him with much regard.
2.
I have touched on “Modern Poetry in Translation”. It is a literary review edited today by Helen and David Constantine but founded in England in 1966 by Ted Hughes and Daniel Weissbort with the aim of translating poems that had as their subject contemporary reality and of allowing writers and readers in England and in America to benefit from the work of foreign poets with whom they could now engage. Among them, the group of those poets translated has now included Scotellaro. Therefore, with this work of translation and publication in this international language par excellence, knowledge of Scotellaro’s poetry escapes decisively from the limits of regionality.
The presence of these scholars honours us, gratifies us and moves us. Thank you, therefore, dear friends, for your presence and for the attention you show towards our reality and towards the figure of Rocco Scotellaro, an intellectual placed in the cultural and political debate of post-war Italy and considered one of the most significant poets in Basilicata in the twentieth century, who left “about a hundred lyric poems that – in the opinion of Eugenio Montale – remain the most meaningful in our time”.
In line with its cultural mission and resulting from a project carried out by a number of translators who contribute to “MPT”, the number 10 of 2008 of the review, entitled The Big Green Issue, published a first collection of 17 poems by Scotellaro translated by Allen Prowle and introduced by a biography of the poet edited by the same translator.
In 2009, it was followed by the publication of the pamphlet Poems, the first single author collection by MPT, 39 poems by Scotellaro translated into English by Allen Prowle. This work was presented in London on 12th May 2010, at the “London Review of Books”, the prestigious bookshop in Bloomsbury, at a meeting in which I was invited to take part. That was the occasion to know these translators and to establish a real relationship of collaboration with them, above all with Allen Prowle and with Caroline Maldonado.
The next stage of this work on Scotellaro is the publication of the volume Tu non ci fai dormire cuculo disperato (Your call keeps us awake), with 50 poems by Scotellaro translated by the same Allen Prowle and by Caroline Maldonado. On the front cover will be Scotellaro’s portrait painted by Carlo Levi and given to Rocco Mazzarone. His sisters, Teresa and Filomena, have given their permission for its publication. This new collection of translations has been already announced – as is the English custom – during a meeting held last March at “The Italian Bookshop” in London, where David Constantine confirmed that the specificity of Scotellaro’s verses consists in their being lyric poems deeply linked to “a place” but with the strength and the capacity to talk to a world that is beyond that place.
In the context of the relations of the Centro with the group of these scholars, a very important and central function is carried out by Vito Sacco. It is a function of cultural and linguistic intermediation, that allows these translators to penetrate a world very different from the Anglo-Saxon one and to understand the meaning of a language, Scotellaro’s one, strongly anchored to lexical and syntactic forms adopted from the dialect. This evening’s meeting too owes much to the devotion and to the diligence carried out generously by Vito on behalf of the Centro.
Therefore, this is the occasion to thank him officially and also personally for the patient help given to me who, unpardonably, have no English.
3.
Attention towards poetry produced by other peoples was not foreign to Scotellaro who, already in the years 1943-1944, when he was very young, showed that he had not only studied thoroughly the great Italian poetry of the twentieth century but, soon after the end of the war, he took up a series of intense contacts with the Italian cultural and literary life that was centred on publishing houses such as Einaudi, in Rome, where he used to meet the militant critic Carlo Muscetta and on the many reviews that were founded in those years under the banner of freedom and democracy and were known for their commitment to supporting the new culture. Scotellaro attended Mario Pannunzio’s “Il Mondo”, “Botteghe Oscure” edited by Giorgio Bassani and maintained relations with Italo Calvino, Cesare Pavese, Marion Rosselli.
In an Italy that came out of a world conflict without precedent and passing from the Resistance and from twenty years of dictatorship, he entered that new literary climate filled with enthusiasms, dominated by the will to give concrete shape to the social and civil mission of the scholar. He pitched into the debates about the role of the scholar and, therefore, of the poet in society and about the complex relationship between culture and politics. He opened himself to the discoveries of new horizons: Marxism, psychoanalysis, the American dream, Sartre’s existentialism, the foreign poets, beginning with the Russian ones.
The young Scotellaro approached foreign poetry through the first translations that were published in Italy in magazines like “Mercurio”, “Il Ponte”, “Lo Smeraldo”. In “Società” he could read the poetry of the Russian Sergej Esenin, that sang the rural Russia. Even though he attended and translated ancient Greek and Latin classics, he showed a clear sensibility towards foreign literature: the American T.S. Eliot, the French Verlaine, Mallarmé, Michaux, the Spanish Garcìa Lorca, the German Rainer Maria Rilke. Anyway, Scotellaro’s translations of Arthur Rimbaud’s and Robert Louis Stevenson’s verses are known.
4.
Before the evening proper begins, I would like to recognise the invaluable collaborations that have made it possible: the video entitled “Rocco Scotellaro. Life and works of the Mayor poet of Tricarico”, that will be projected in the English version, has been produced by Carmela Santangelo; Scotellaro’s poems will be read in Italian by Giuseppe Miseo; the translations of the various interventions have been assigned to Vito Sacco.
Finally, we thought we would like to give our English friends a sample of the folk songs that were studied by Scotellaro. Their execution has been assigned to the singer Antonio Guastamacchia and to the players of the instruments of the Lucanian musical tradition in the people of ……. It’s useless to say that the texts of the songs are in Tricarico dialect.
The warmest thanks of the Centro and of myself personally go to all of them, to the young people of the cooperative “Il Viandante” and to those who have collaborated in so many different ways to make this evening possible.
At the end, I really must read the e-mail I have received from Mrs Lina Scotellaro, one of the poet’s relatives:
Dear Carmela, in acknowledgement of your kind invitation to the 14th September’s meeting, I have to say that sadly I am unable to be present. On the other hand, I had the pleasure to take part in numerous interesting meetings organized wonderfully by you at the Centro, last August, so that I still keep a lively and pleasant memory of them. Please convey to all involved in the Centro which you direct so worthily and to the presenters of the translations in English of my uncle Rocco’s poems the expression of my personal admiration and my hope that they will achieve all they have set out to.
Love. Lina Scotellaro.
(Il testo è stato tradotto da Vito Sacco)
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