I CANTI POPOLARI pubblicati volume Oscar 2004 «Tutte le poesie» di Rocco Scotellaro a cura di Franco Vitelli sono: dieci traduzioni di canti dialettali, quattro stornelli e cinque poesie dialettali, giacenti in un mare di carte lasciate da Rocco Scotellaro. Una raccolta assai più estesa ha pubblicato G.B. Bronzini nel volume «L’Universo contadino e l’immaginario poetico  di Rocco Scotellaro».

       Qui pubblico i componimenti editi da Vitelli, attingendo per brevissimi commenti all’opera di Bronzini, della quale dirò succintamente come lo studio delle carte di Scotellaro è stato ordinato nei capitoli settimo, Canti popolari nelle carte di Scotellaro, e ottavo, Inedti scotellariani, da pag. 197 a pag. 424, a cui segue, nelle undici pagine successive, una tabella di «Titoli e capoversi in ordine alfabetico» per un totale di 434 titoli.

       Il capitolo settimo (da pag. 197 a 228) si compone dei seguenti paragrafi: I canti popolari come materia di poesia. Ritmi e motivi. – Lezioni da recuperare per le poesie edite – Popolare letterario e popolare autentico – Temi comuni alle poesie e ai canti –Altri testi e temi di poesia e/o documentazione. – Mimesis di poesia dialettale e versioni libere – La riforma agraria e i relativi canti di protesta. – Canti contadini e versi luigini

       Se è vero che il dilemma poeta contadino o poeta letterario è improprio – e in ciò mi pare che consista essenzialmente la differenza tra l’edizione curata da Vitelli e la ricerca di Bronzini -, a Scotellaro spetta il merito, come scrive Bronzini a p. 510 del Riepilogo op. cit., di avere rivendicato il valore sociale e culturale dell’autore singolo, contadino od operaio, dal testo di un canto popolare e di aver messo in evidenza la collaborazione fra intellettuali e contadini nella creazione di canti popolari di contenuto sociale.

       Le carte, nel capitolo ottavo, sono state divise in tre gruppi (A, B, C) con una numerazione progressiva dei testi di ciascun gruppo. Una riflessione manoscritta sul folklore, comunicata da Scotellaro a una sua amica del Nord, è stata posta in primo piano, perché, ad avviso del prof. Bronzini, essa ci dà la prova più esplicita che a Scotellaro interessava non l’accademia del folklore, ma il folklore vissuto e prodotto dai contadini senza che ne sapessero il nome.

       Il Gruppo A comprende carte manoscritte di Scotellaro e carte dattiloscritte presumibilmente da lui stesso. Per trascrivere i canti Scotellaro utilizzava il primo pezzo di carta a portata di mano: ricette mediche, ricevute di ristorante, buste da lettera, circolari, quarti e frammenti di foglio e altro. Anche per gli Appunti dell’ «Uva puttanella» Levi rilevò, dal modo in cui li trovò trascritti, che Rocco aveva l’abitudine di mettere su carta (e spesso su foglietti microscopici, scatole di cerini, risvolti di buste, pagine di quaderni, pacchetti di sigarette) ogni cosa veduta, ogni immagine e sentimento ed espressione» (Carlo Levi «Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia», Einaudi, 1955).

       Il Gruppo B comprende 22 carte manoscritte e 3 dattiloscritte. Si tratta di testi inviati a Scotellaro da amici, compagni di partito, anonimi informatori.

       Il Gruppo C comprende 4 quadernetti:

       «Canzone e proverbi popolari di S, Chirico Nuovo» raccolti da Michele Scaccuto.
       2°. Quadernetto a righe di 5a elementare, di 16 pagine manoscritte con dedica «Al prof. Pedio con molti ossequi. Maria Mastroroberto-Mazzastetta». Irsina, 30 novembre 1924,
       3°, Quadernetto a righe di 5aelementare di 13 fogli manoscritti. Raccoglie versi per nozze datati nel 1986 e altri divertissements conviviali ed occasionali di Vito Sansone di Bella (Basilicata), che si definisce nella dedica del primo carme nuziale «un più che settantenne vecchio cucco di poeta»
       . Versi popolari del sac. Nicola Tomasulo vergati da due mani su tredici pagine di un quadernetto a righe di 4a elementare.

     Se ne avrò il tempo e la capacità, mi riservo di tornare su questa ricerca dello studioso materano e di renderla accessibile su Rabatana.

       I Canti sono pubblicati in formato PDF. Per leggerli fare clic sui seguenti link:

TRASCRIZIONI

STORNELLI

5 POESIE DIALETTALI

 

4 Responses to ROCCO SCOTELLARO, CANTI POPOLARI

  1. D. Jankovich ha detto:

    Caro Antonio,
    grazie di cuore per avermi regalato un ora di letture emozionanti e per me bellissime, illustrandomi ancora una volte l’epoca e gli sforzi di un non comune poeta e uomo: Rocco Scotellaro.
    Un abbraccio

    • Antonio Martino ha detto:

      Grazie a lei, caro Dusco. Sono felice di averle fatto conoscere Rocco Scotellaro e di sapere che lei, serbo, persona colta, poliglotta e multiculturale, lo legge con piacere e competenza. Ricambio l’abbraccio.

  2. Langerano ha detto:

    Carissimo amico,
    riconfermo il mio giudizio della preziosità del tuo lavoro.
    Grazie
    Mimmo

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