A Tricarico, negli anni trenta/quaranta, c’erano quattro automobili Balilla a tre marce per i servizi di noleggio e le automobili del vescovo e di don Peppe Santoro. Ne avevano avuta una l’avv. De Maria, di cui si privò a causa dell’amputazione che subì, e don Ettore Bruno. Non so dire di che macchine si trattasse, se non che quella del dottor Bruno era una decapottabile rossa, che a noi compagni del figlio Titti piaceva pensare fosse un bolide da corsa. Non l’abbiamo mai vista su strada, essendo stata sempre chiusa nel garage di Ninuccio Biscaglia. Titti ci portava ad ammirarla, grazie a Paolo Iuvone che riusciva a procurarsi la chiave del garage. Durante la guerra l’automobile fu requisita e Titti tentò invano di organizzare una sassaiola per quando l’automobile sarebbe stata portata via. Fece di tutto per coinvolgerci nell’impresa e ci dispiacque deluderlo, ma la … guerra è guerra.

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One Response to Tucciaridde

  1. Antonia Petrone ha detto:

    Sedriano 12/10/2012

    Egreg. sig Martino,
    Gironzolando in internet ho scoperto questo sito che ricorda e fa conoscere Tricarico e in modo particolare “Tucciaridde” mio papà.
    Il ricordo della “Balilla” sulla quale portava me e le mie sorelle a Fondi è ancora vivo in me ed in particolare la statuetta rappresentante il balilla sulla sommità del cofano.
    Ora Tucciaridde riposa nel cimitero di Baggio, ma la vecchia Balilla e le gite a Fondi vivono sempre nei miei ricordi più cari, in quanto mi ricordano gli anni spensierati della mia fanciullezza.
    La ringrazio di tutto cuore

    Antonia Petrone

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