Il Domenicale del Sole 24 Ore del 20 ottobre 2013 ha pubblicato a pagina 41, tra gli Inediti d’autore, alcuni stralci di un articolo di Levi, composto di sei fogli dattiloscritti e quattro redatti a mano, intitolato Così la paura uccide la libertà.doc presentandolo con le seguenti parole, che contengono un errore e una imprecisione: «Un saggio inedito di Carlo Levi, scritto durante il confino ad Aliano, in Lucania, e tuttora in possesso del Comune. Prossimamente diventerà un libro».

L’errore. Il saggio reca la data del 18 marzo 1948 e, quindi, non è stato scritto durante il confino ad Aliano, trascorso da Levi tra il 1935 e 1936.

L’imprecisione. L’articolo non diventerà prossimamente un libro, ma sarà pubblicato in appendice alla riedizione di un vecchio saggio di Carlo Levi a cura di Paolo Saggese, con prefazione di Raffaella Acetoso. Il saggio fu composto nell’inverno del 1940 e pubblicato da Einaudi nel 1946, col titolo Paura della libertà. La riedizione, col suddetto inedito in appendici, sarà pubblicata in novembre dalla regione Basilicata.

     Il saggio fu scritto mentre il nazismo si espandeva, la Francia crollava e gran parte dell’Europa dell’Est diventava dominio nazista sotto il nome di «Nuovo ordine Europeo». Voleva essere una sorta di «messaggio in bottiglia» a un lettore che non c’era, che non sapeva come raggiungere, mettendolo in guardia dal disincanto diffuso per la dimensione politica pubblica.

     Descrivendo il rapporto tra cittadino e Stato, Levi denunzia un eccesso della politica proprio sulla base e in forza di una sua spoliazione, ovvero in relazione e in conseguenza di una depoliticizzazione dell’individuo che gli sembra il carattere proprio dell’anticamera dei totalitarismi. E spiega come sia nella paura il cuore della macchina generativa del potere. Un potere che proprio mentre denuncia i mali della politica e tenta di accreditarsi attraverso l’offerta di protezione salvifica, riconferma la sua vocazione ad espropriare chiunque della sua possibilità e facoltà di decidere.

     Un libro attuale, dunque, che converrebbe riprendere in mano. Lode alla regione Basilicata, quindi, che ce lo rimette in mano o lo mette in mano a chi tra le mani non l’ha mai avuto.

     Sulla stessa pagina del Domenicale è altresì pubblicato un articolo di Giuseppe Lupo, intitolato Di fronte alla storia.doc, la cui lettura aiuta la comprensione dell’inedito laviano alla luce dei suoi scritti politici, dalla pamphlet Paura della libertà, al Cristo s’è fermato a Eboli all’Orologio.

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N.B. Tenendo premuto il tasto CTRL, per leggere i due articoli, fare clic ui rispettivi titoli

 

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