Sessant’anni fa, al mattino presto del 15 dicembre 1953, vidi mio padre scendere la scalinata dalla piazzetta di Monsignore a via Gelso, dove abitavamo. Tornava a casa, da dove era appena uscito, Camminava lentamente, curvo, visibilmente sofferente, con la mano si premeva il petto. Mi preoccupai, essendo egli un cardiopatico. Gli corsi incontro, con un fil di voce mi disse: – E’ morto Rocco Scotellaro! – Non fui capace di dire una parola, salimmo la scalinata di casa, mio padre faceva fatica e io lo sorreggevo. A casa si lasciò cadere su una sedia e si tenne la testa appoggiata a una mano. Io uscii, a mia madre, attonita, nessuno di noi due aveva ancora detto niente. Andai a casa di Antonio Albanese al Monte. Non c’era. La notte aveva portato la notizia alla madre di Rocco con Gilberto Marselli ed era partito per Portici.

 Nelle prime ore di un altro 15 dicembre, 1966, Giuseppe Dossetti, ricoverto all’ospedale di Bazzano, veniva chiamato al Giudizio del Signore.

P.S. Errata-Corrige_ L’episodio che ho raccontato avvenne la mattina del 16 dicembre: Rocco era morto la sera del 15, la notte del 16 Gilberto Marselli, Antonio Albanese e Nicola La Vista si recarono a portare la terribile notizia alla madre di Rocco.

 

 

 

 

 

 

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