Il volo del fringuello, in «Festa sui tratturi» annuncia che c’è il sole. E’ baldoria per le strade e in campagna, è festa sui tratturi.

«La mia casa» è Tricarico. Il panorama di Tricarico disegna la sagoma di un treno, il poeta ricorda con nostalgia la torre Normanna (il castello), gente va e viene. Anche lui ritorna al paese e ritrova gli amici, i parenti e la sua casa rifatta. Ritrova l’amico morto: delicato e commosso ricordo di Rocco Scotellaro, poeta, amico e coetaneo di Giannotta.

In «Biancospini» il poeta esprime il dispiacere per un colpo di bora, vento di caduta, che spazza via i biancospini arbusti alti, impettiti, civettuoli, con volti di cipria.

 

Festa sui tratturi

 

È un frullo di fringuello

a dirmi che c’è sole.

Che baldoria

dinanzi a case stinte.

E la campagna

apre i suoi battenti:

oh, che festa sui tratturi.

 

La mia casa

 

Sagoma di treno che serpeggi a vuoto

tu sei la mia casa.

Il tuo marcio castello

mi pare il cuore

degli anni passati.

Gente che va, gente che viene.

Io torno a te,

ritrovo gli amici e i parenti

e la mia casa rifatta

al di sopra dell’acqua infossata.

Ritrovo l’amico morto

che ci lasciò.

 

Biancospini.

Impettiti biancospini

son alti, civetti

con volto di cipria.

Mi spiace che muoiano

nel cranio di bora.

 

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