Le tre poesie postate in questo articolo – e l’illustrazione di Gerardo Corrado ispirata alla poesia “La Madonna del Carmine”, che ho descritta in un precedente post – completano la seconda sezione della raccolta “Serpeggia l’anguilla”. «Come uccello» è una breve poesia dedicata alla piccola figlia Mimma, in cerca di rassomiglianze con se stesso quando era bambino. «Maggiolata» significa cantata di maggio, che è sempre un inno alla primavera, alla vita e all’amore. L’ariosa cantata di Giannotta  mi ha fatto ricordare il canto della maggiolata di Giosuè Carducci, imparata a memoria a scuola per salutare l’irrompere della primavera col mese di maggio (che non riporto, perché non è il miglior prodotto del grande poeta, primo italiano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1906). «Le tortore» è una rinnovata dichiarazione d’amore alla sposa. Che si chiamava Irene Picardi.

     L’illustrazione di Gerardo Corrado, che chiude la seconda sezione, è ispirata agli ultimi due versi della poesia, pubblicata nella precedente sezione, “Portavi innocente”

Cadendo mela marcia
sforacchiata da schioppi.

     Dalla chioma fiorita di un albero cadono, colpiti a morte, una fanciulla nuda, dai lunghi capelli, che cadendo, ha perso le scarpe, e un grosso volatile sforacchiato non da schioppi, ma da due frecce.

 Come uccello

Mia figlia Mimma
batte il piede . .
e non si posa mai.
Dice mia madre
che anch’io da bambino
facevo le capriole
e volavo nelle strade
come uccello.

La maggiolata

Fanciulle e fanciulli
buttano fiori di ginestra
sulle vie gremite
di genti che pregano.
I petali si attaccano
alle vesti dei santi
che portano in cielo
l’odore delle terre.
E l’aria s’impregna
del profumo di ginestra
che viene dagli sterpi
da steli stecchiti
da bave di pecore.
I santi in cielo
tengono i fiori di ginestra
in cima alle pergole.

Le tortore

O diletta sposa mia
continuiamo nel cammino.
Avremo a compagne
le tortore a primavera
e l’aria cilestrina.
 

2 Responses to Come uccello, La maggiolata, Le tortore: Altre tre poesie di Giuseppe Giannotta dalla raccolta “Serpeggia l’anguilla”

  1. Pietro ha detto:

    Egregio,Dott.Martino
    per puro caso sono entrato nel mondo di Rabatana,appassionandomi ai Vostri articoli – Proiettato in un crescendo di emozioni legate a ricordi di persone e fatti appartenuti al mio vissuto di uomo oggi e ieri fanciullo che, trascorreva vacanze estive a Tricarico –
    Le poesie del “Giudice” Giannotta dedicate a Donna Irene,alla figlia Mimma e al figlio Angelo,con cui ho giocato da bambino con i soldatini di carta nella loro casa di Potenza.Don Peppe e donna Irene persone splendide,hanno fatto e voluto bene alla mia famiglia , occupano un posto indelebile nella “cassaforte” dei ricordi. La Ringrazio per avermi dato la possibilità di vivere forti Emozioni .
    Pietro Mazzarella

  2. Antonio Martino ha detto:

    Caro Mazzarella,
    Sono io che ringrazio lei. Mi ha fatto piacere che lei abbia letto le poesie di Peppe Giannotta e mi abbia ricordato lui e Irene, riportandomi alla mia verde età e ad antiche amicizie.
    Cordialmente, Antonio Martino

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