ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – QUADERNO A CANCELLI

 

IL PORTO DI GRANATELLO

L’ondata che viene è furiosa
com’è dolorosa quella che m’abbandona.
Amore che vieni e che vai
che apri la mia bocca e la chiudi,
oggi è secco il mio cuore. Pescatore
che ti muovi alla festa del vento
la pesca non è ricca
se povero è l’amore.

(1953)

 p. 190

9 della II edizione di E’ fatto giorno, dicembre 1954 con 10 tavole di Aldo Turchiaro

Il successore al trono di Carlo di Borbone, Ferdinando (IV di Napoli e III di Sicilia), non disdegnò affatto il fascino marino di Portici e continuò ad abitare nella Reale Villa costruita dal padre Carlo di Borbone. Durante il periodo estivo raggiungeva via mare il palazzo, sbarcando ai piedi della Villa D’Elboeuf (acquistata dai Borbone, che la adibirono a dependance della Reggia di Portici in quanto era attigua alla riserva di pesca del Granatello, dove il re amava pescare)  tramite un pontile di collegamento. La problematica costante, però, erano le condizioni del mare che periodicamente danneggiavano la costiera e che richiedevano dispendiosi interventi di restauro e di bonifica. Finalmente nel febbraio del 1774 iniziarono i lavori per la costruzione del porto: un molo protetto dal lato esterno da una scogliera e dal lato interno da una banchina di oltre 180 mt. con una rampa di collegamento alla strada: si creava così un largo specchio d’acqua. Successivamente venne attivata una fitta e proficua rete mercantile e di scambi che rese il Granatello un avviato porto commerciale ed oggi invece una bellezza storica di Portici.

 

Tagged with:
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.