ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – LA CASA

 

IL SANTUARIO

Tramonta le veglia azzurra

nella vuota cima del cielo;

per tanto rumore negli occhi,

tanta polvere di pellegrini,

il santuario è più lontano

del nudo dei boschi che pareva

prenderlo con mano. Ora si vede,

il santuario, a quella carta sul monte

che il giorno riappende alla parete:

carceri, ospedali e la fatica

su mia madre lontana formica.

(1951)

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Pubblicata nella rivista letteraria « Botteghe Oscure », Quaderno VIII, II semestre 1951, con L’amore di Nettuno, La fede che non si perde, Il morto, La ginestra, introdotte col titolo L’ingiustizia. Per La fede che non si perde in E’ fatto giorno è stato adottato il titolo Casa.

     « Il santuario descrive una cartina appesa ad un muro sulla quale il poeta vede in lontananza un santuario – meta di tanti pellegrini – ed ospedali e carceri e la madre che, piccola come una formica, sembra schiacciata dalla fatica ». Commento di Azzurra Aiello nella citata tesi sulla rivista « Botteghe Oscure ».

 

 

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