ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – LA CASA

CASA

Come hai potuto, mia madre, durare

gli anni alla cenere del focolare,

alla finestra non ti affacci piú mai.

E perdi le foglie, il marito, e i figli lontani,

e la fede in dio t’è caduta dalle mani,

la casa è tua ora che te ne vai.

(1951)

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p. 145 II ed. dicembre 1954 con 10 Tavole di Aldo Turchiaro
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 Nella rivista letteraria « Botteghe Oscure », Quaderno VIII, II semestre 1951, introdotte col titolo L’ingiustizia, sono pubblicate cinque poesie di Scotellaro: Il santuario, L’amore di Nettuno, La fede che non si perde, Il morto, La ginestra. Quattro di queste poesie sono riprese nella presente sezione LA CASA, dove per La fede che non si perde è stato adottato il titolo Casa, avanti pubblicata. L’amore di Nettuno è pubblicata nella successiva dodicesima sezione AMORE E DISAMORE.

Di questa poesia riporto la breve presentazione che si legge sulla rivista « Botteghe Oscure ». «Ne La fede che non si perde il poeta si domanda come ha fatto la madre a trascorrere la vita davanti al focolare. Il marito e i figli sono lontani e non ha più neanche la fede in Dio: la casa è tutta sua ora che sta per lasciarla»

 

AVVISO

 

Domani 15 dicembre ricorre il sessantunesimo anniversario della morte di Rocco Scotellaro e il diciottesimo della morte di Giuseppe Dossetti. Intendo riservare questo giorno al loro ricordo e, pertanto, per concludere la Sezione LA CASA di E’ fatto giorno, pubblico oggi, 14 dicembre, due poesie.

    

Il prossimo 16 dicembre aprirò una nuova categoria del blog, intitolata ANTOLOGIA DELLA CIVILTA’ CONTADINA nella qualepubblicherò le ultime pagine del Cristo si è fermato a Eboli col titolo Ciò che Carlo Levi ha appreso in un anno di vita sotterranea.

    

Successivamente riprenderò la pubblicazione delle poesie di E’ fatto giorno, precisamente delle poesie della quintultima Sezione intitolata IL CARCERE, che comprende tre poesie: Il sole viene dopo, Io sono un uccello di bosco, Una casa dietro i cipressi del carcere.

 

 

 

 

 

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