ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – MARGHERITE E ROSOLACCI

COSÍ PASSEGGIANO I CARCERATI

 Così passeggiano i carcerati

e hanno nei fiati i gridi

come volano le rondini ai nidi.

E i morti non si fanno vedere

e Cristo lontano da noi

in questo inferno inane.

E il sangue è ancora caldo nelle reti

del mondo distrutto che parla

picchiando alle nostre pareti.

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p. 133II ed. dicembre 1954 con 10 Tavole di Aldo Turchiaro
Nella terza copia scotellariana la data di composizione è il 1948 (F. Vitelli. E’ fatto giorno, Oscar Mondadori 1982, p. 107
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I carcerati passeggiano e i loro fiati sono come gli striduli versi delle rondini che volano ai nidi. Il prof. G.B. Bronzini, con riferimento alla Morfologia della fiaba dell’antropologo russo Vladimir Propp (L’universo contadino e l’immaginario poetico di Rocco Scotellaro, p. 152), rileva come non si tratta qui di mera immagine poetica, ma l’immagine prende significato dalla funzione dell’essere alato che nella tradizione novellistica trasporta i personaggi lontano. Misteriosamente è questo il significato che Scotellaro attribuisce al meraviglioso trittico d’inizio di questa poesia.

 

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