ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – MARGHERITE E ROSOLACCI

OTTOBRE

L’estate si trascina
i cardi inariditi
e la mosca pusillanime,
le strade sparse di paglia,
il vuoto alle finestre,
il prezzemolo verde ancora
e il garofano nei vasi
ora che Ottobre s’impone.
Ottobre è là: quella nuvola nera
attesa sulla collina
piegata dai tocchi della sera. 

 (1942)

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p. 131  II ed. dicembre 1954 con 10 Tavole di Aldo Turchiaro
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 Ottobre è un racconto nostalgico, almeno io sempre così ho letto questa poesia. Ottobre è il mese della fine dell’estate e delle vacanze, che dell’estate trascina timidi segnali e, insieme, ne annunciano la fine: i cardi sparsi, la mosca che si muove lenta e paurosa, come chi ha comportamento pusillanime, le strade sparse di paglia, il vuoto alle finestre private del giardino dei poveri, ma si vede il prezzemolo ancora verde e nei vasi i garofani. Ottobre tuttavia si impone: là, in quella nuvola nera, attesa sulla collina piegata ai tocchi della sera.

 

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