ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – VERDE NASCE

LE TOMBE LE CASE

Le tombe le case…

cuore cuore

oltre non ti fermare:

il fumo dei camini

nell’aria bagnata

il passo dei nemici

bussano alla tua porta , proprio.

Cuore cuore

oltre non ti fermare

le tombe le case.

Novembre è venuto,

la campana: è mezzogiorno

è lo scherzo del tempo.

I morti non possono vedere

la mamma è cieca presso il focolare.

Cuore cuore

oltre non ti fermare…

Le tombe le case,

dirsi addio e rimandare

l’amore ad altra sera.

Come le mosche moribonde ai vetri

scorrono ai cancelli i prigionieri

è sempre chiuso l’orizzonte.

Quanti non hanno che sperare

cuore, non ti fermare.

Le tombe le case.

è il dieci di Agosto

che abbiamo scasato.

Che fanno dove abitavamo?

Negli alberghi girano le chiavi?

I miseri, i buoni

Son dannati ai traslochi?

Le donne ebree gridano sui massi

del tempio rovinato.

Quanti non hanno chi pregare!

cuore, non ti fermare.

Le tombe le case,

uomini curvi, donne aggrovigliate

si confessano alle inferriate

della Ricevitoria del lotto.

L’anima mia

è in questo respiro

che mi riempie e mi vuota.

Cosa sarà di me?

Cosa sarà di noi?

Per chi vuole camminare

dalle tombe alle case

dalle case alle tombe

grida nei cantieri

grida ai minatori

cuore, non ti fermare.

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II ed., dicembre 1954. di E’ fatto giorno

con 10 Tavole di Aldo Turchiaro, pp. 110 – 11

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In una copia inviata a Peppe e Maria Leone esiste un’altra suite là dove è evidente un processo di contaminazione con la prima strofa di «Pioggia settembrina», in «Margherite e Rosolacci» p. 19 ed. 1978 e p. 156 in «Tutte le poesie», ed. 2004. (Cielo bigio, l’aria è tetra / dorme il cane alla sua cuccia / tace il vento senza pioggia / ed un bimbo guarda ai vetri / l’uccellino che non c’è.).

Ecco l’altra suite:

Le tombe le case

la noia dei film.

Come assurdo il filo della storia

come nei salotti

s’inganna la memoria!

Dorme il cane alla sua cuccia

non c’è vento con la pioggia

e un fanciullo guarda ai vetri

l’uccellino che non c’è.

Cuore, deh non ti fermare

per chi non può tornare.

 

 

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