ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – SEMPRE NUOVA E’ L’ALBA

VESPERO

Sta l’ultimo quarto di ora

per cadere dal pendolo

nell’angolo che sarà fatto buio.

Verranno le campane dei conventi

a tuonare vicino sul mio capo.

E sono leggere e mute

hanno i volti delle statue

le femmine ai lumi.

  (1948)
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II ed. dicembre 1954 di E’ fatto giorno con
10 Tavole di Aldo Turchiaro, p. 95
E’ stata pubblicata in «Il Ponte», aprile 1949
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Il pensiero corre agli ultimi versi di «San Martino» di Giosuè Carducci (stormi d’uccelli neri, /com’esuli pensieri, /nel vespero migrar) e coglie la differenza rispetto ai versi di Scotellaro, che segnano la malinconia dell’ora che segue al tramonto e il sentimento della preghiera serale della comunità cristiana.

 

SAN MARTINO (G. CARDUCCI)

 La nebbia a gl’irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo

dal ribollir de’ tini

va l’aspro odor dei vini

l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

su l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi

stormi d’uccelli neri,

com’esuli pensieri,

nel vespero migrar.

 

 

 

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