ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – NEVE

MIA SORELLA SPOSATA

 

Me l’hanno ridotta

povera sorella,

ha la faccia tanto piccola

sulla pancia piena

che deve figliare.

 

Dormimmo, fa un anno,

nello stesso letto,

fissava l’attaccapanni

dov’era la sua veste.

 

Non mi ha nemmeno guardato,

avevamo forse vergogna,

ha chiesto una sedia alle donne,

con lei sulla strada riposava una cagna,

                                                                           (1949)

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II ed. dicembre 1954 con
10 Tavole di Aldo Turchiaro, p. 54
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     La lirica Mia sorella  sposata è un tenero quadretto della sorella del poeta, Antonietta, che, maritata, abitava a casa dei suoceri, alla svolta della piazza verso via Roma, ora via Rocco Scotellaro, e del pudico rapporto col fratello di una giovane donna incinta. Nelle tre strofe che la compongono (la prima pentatastica e le altre due quartine), con pochi e rapidi tratti, sono meravigliosamente espressi i sentimenti tra fratello e sorella ed è tracciato un verosimile quadretto, tradotto pittoricamente nella bella illustrazione di Aldo Turchiaro, che raffigura Antonietta, incinta, ha la faccia tanto piccola / sulla pancia piena / che deve figliare! /seduta su una sedia davanti la sua casa, avendo accanto, sdraiata a terra, una cagna che riposa. (Ancora un anno fa dormivano nello stesso letto, ora lei non ha nemmeno guardato il fratello, forse avevano vergogna.

     La sorella sarà ricordata ancora nella poesia Già si sentono le mele odorare compresa nella stessa sezione (Mio padre m’inchiodava la cassa, / la sorella mi cuciva le giubbe, / ed io dovevo andarmene a studiare / nella città sconosciuta!).

 

 

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