25 APRILE (di ALFONSO GATTO)
La chiusa angoscia delle notti, il pianto
delle mamme annerite sulla neve
accanto ai figli uccisi, l’ululato
nel vento, nelle tenebre, dei lupi
assediati con la propria strage,
la speranza che dentro ci svegliava
oltre l’orrore le parole udite
dalla bocca fermissima dei morti
“liberate l’Italia, Curiel vuole
essere avvolto nella sua bandiera”:
tutto quel giorno ruppe nella vita
con la piena del sangue, nell’azzurro
il rosso palpitò come una gola.
E fummo vivi, insorti con il taglio
ridente della bocca, pieni gli occhi
piena la mano nel suo pugno: il cuore
d’improvviso ci apparve in mezzo al petto.
Il commento di Rosalba Platini
Le parole drammatiche della prima parte di questa poesia evocano angoscia, dolore, morte. Ma, “il cuore d’improvviso ci apparve in mezzo al petto”, e “fummo vivi, insorti con il taglio/ ridente della bocca, pieni gli occhi/ piena la mano nel suo pugno”. E così, dal nero della tragedia, esplode comunque la speranza, la speranza che tutto non sia stato vano, che “il pianto delle mamme annerite sulla neve” sia la fonte dalla quale rinascere, ancora una volta, ancora e per sempre. Buon 25 aprile a tutti.
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Complimenti per il blog e accorato e Bello augurio di oggi!
BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE.
G.R.
Grazie!