ROCCO SCOTELLARO – È FATTO GIORNO – È CALDA COSÌ LA MALVA

UNA DICHIARAZIONE DI AMORE A UNA STRANIERA

Non ti ho saputo dire una parola.

Senti le nostre donne

il silenzio che fanno.

Portano la toppa

dei capelli neri sulla nuca.

Hanno tutto apparecchiato

le mani sul grembo

per l’uomo che torna dalla giornata.

Silvia vuoi coricarti con me?

tanto buio s’è fatto tra di noi.

vedi, fingono le nozze

anche i fanciulli raccolti negli spiazzi.

Vuoi sollevare per favore il sacco,

accendere il cerogeno

minuscolo sul lare,

vuoi lasciarti prendere, amare?

Le nostre donne allora sono in vena

i giorni d’altalena in mezzo ai boschi.

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II ed. dicembre 1954 di È fatto giorno con
10 Tavole di Aldo Turchiaro, p. 40
Era stata pubblicata con varianti in «Bottteghe Oscure»
quad. II, 1948
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Prima di questa lirica secondo l’ordine di pubblicazione nella presente Sezione, Per una donna straniera che se ne va e, dopo, L’amica di città sono liriche di amicizia o d’amore per donne di città o per straniere, di cui talvolta abbiano un nome, Silvia, e non si profila il volto, ma si staglia l’immagine intimidente di «bellezza altra». In queste e in altre poesie d’amore prevale e diventa importante e naturalmente esclusivo il motivo autobiografico. Si avverte l’imbarazzo di un ragazzo lucano, povero, mal vestito di fronte a donne di città o straniere, disinvolte ed eleganti: come un salto, un superamento addirittura di civiltà.

Scrive Franco Vitelli in un bel capitolo significativamente intitolato Il lago dela memoria – Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro del volume Il granchio e l’aragosta – Studi ai confini della letteratura, Pensa Multimedia, Lecce, 2003, pp. 157-69: «Il particolare, apparentemente innocuo, di Marion che agita il dito per accompagnare l’argomentazione di una risposta, ponendolo solo dopo sul grembo, viene immediatamente percepito e segnalato perché marca una distanza che assume un valore simbolico; siamo fuori dalla passività e dall’attesa di un atteggiamento. Si leggano per conferma i versi di Una dichiarazione d’amore a una straniera: (Senti le nostre donne / il silenzio che fanno. / Portano la toppa /dei capelli neri sulla nuca / per l’uomo che torna dalla giornata). Scotellaro resta ammaliato dal fascino di una «bellezza intera..» E alla donna straniera riesce solo a dire che non ha saputo dire una parola, per tornare a parlare del suo mondo contadino e delle “nostre” donne, che portano la toppa dei capelli neri sulla nuca (u tupp ovvero topp = trecce di capelli annodate al centro del capo, secondo il Dizionario Langerano del Dialetto Tricaricese) e fanno silenzio.

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