RACCONTO

 

Dio ha creato gli uomini perché Egli – benedetto sia – ama i racconti.

Questo folgorante aforisma giudaico giustifica il fatto che la Bibbia sia una costante sequenza narrativa, anche perché alla base ha una storia della salvezza. Anzi, questo detto rabbinico sembra anticipare la convinzione di Elias Canetti che considerava «le voci degli uomini come il pane di Dio». Non per nulla il Dio biblico ha un orecchio attento a raccogliere racconti umani tristi e gioiosi e persino le provocazioni di chi non crede in lui. Mi ha sempre impressionato il terribile racconti di Čecov intitolato Malinconia. Il vetturino Iona è così povero e solo da implorare ai clienti un attimo d’ascolto: «A chi racconterò la mia tristezza ?». Purtroppo, come a lui, a molti accade di non aver più nessuno che ascolti il racconto della propria vita, del dolore e delle attese. Il semplice narrarsi sarebbe una liberazione e l’ascolto altrui un dono d’amore.

 

dal BREVIARIO di Gianfranco Ravasi, Domenicale de Il Sole 24 Ore del 21 giugno 2015
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