ROCCO SCOTELLARO – E’ FATTO GIORNO – INVITO

CAMPAGNA

Passeggiano i cieli sulla terra

e le nostra curve ombre

una nube lontano si trascina.

Allora la morte è vicina

il vento tuona giù per le vallate

il pastore sente le annate

precipitare nel tramonto

e il belato profondo nelle frasche.

 

(1948)

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II ed. dicembre 1954 di E’ fatto giorno con
10 Tavole di Aldo Turchiaro, p. 21
Pubblicata in «Il Ponte», aprile 1949
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Campagna è la prima poesia della prima Sezione, INVITO,  di È fatto giorno. Le stupende aperture paesaggistiche della poesia danno fascino all’invito a venire nella sua terra, dove – lo si leggerà nell’ultima poesia della Sezione –  nessuno è morto e non si può morire. Sensibile la presenza dell’eredità dei lirici greci, di cui Rocco era appassionato lettore e – ripeto – stupende le aperture paesaggistiche – che sono il motivo delle prime otto poesie del poema scotellariano – , che ripeto:

Passeggiano i cieli sulla terra
e le nostre curve ombre
una nube lontana ci trascina.
Allora la morte è vicina
il vento tuona giù per le vallate
il pastore sente le annate
precipitare al tramonto
e il belato rotondo delle frasche.

Tutte otto le poesie, da Campagna a Invito, io le leggo come un invito straziante a tornare in terra lucana.

Invito altresì a leggere i seguenti due versi, che sembrano tratti da una antologia classica, di cui si compone la poesia Primavera, pag. 157 dell’Oscar Tutte le poesie del 2004:

Stanotte il cielo è un mandorlo fiorito
e nella valle il cuculo già freme.

 Passeggiavamo una mattina dell’estate 1949, io e Rocco, sullo Stradone, il corso di Amalfi che costeggia il mare. Ci sedemmo sul muretto della spiaggia, spaziando lo sguardo fino ad Agropoli. Rocco mi disse: – Guarda come è bello e unico questo mare color celeste, chiazzato di macchie blu e attraversato da correnti coloro latte -. Questa apertura paesaggistica Rocco la tradusse nel primo verso della poesia «Costiera amalfitana» : Mare c eleste di lattee correnti e pozzi blu.

 

4 Responses to Rocco SCOTELLARO “CAMPAGNA”

  1. Langerano ha detto:

    Caro Antonio, ci offri ricordi preziosi.
    Un piacere: ricordo vagamente le tavole di Turchiaro, perché non le scannerizzi e pubblichi le immagini?
    Un forte abbraccio
    Mimmo
    PS : ma quando potrò abbracciarti quì a Tricarico?

  2. Antonio Martino ha detto:

    Caro Mimmo,
    Accolgo il tuo suggerimento e ti ringrazio. Domani o dopodomani pubblicherò L’eruzione del Vesuvio (non mio, bellissimo, sconvolgente e misteriosamente dimenticata ) e dopo, in apposita categoria, pubblicherò le Tavole di Turchiaro. A Tricarico tornerei e piedi, ma devo sperare in un miracolo o aspettare la morte.
    Ricambio il forte abbraccio
    Antonio

  3. Giuseppe ha detto:

    Ciaoo qualcuno può farmi il commento di questa poesia grazieee

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