La settima Sezione della Prima parte dell’edizione Vitelli di E’ fatto giorno comprende quattordici poesie, cinque in più di quelle contenute nell’edizione Vitelli.

Esse sono: 1. Olimpiadi 2. Sentite anche l’anima mia 3. America scordarola 4. Balcone 5. La città mi uccide.

   Quindi, le seguenti nove poesie, leggibili con i relativi commenti nell’omonima Sezione dell’edizione Levi sono comuni alle due edizioni: 1. Eli Eli 2. Storiella del vicinato 3. Verde nasce, che presta il titolo alla Sezione, 4. Un’amica 5. In autunno 6. Monelli 7. Ogni giorno è lunedì 8. Camminano sulle zampe dei gatti 9. Le tombe le case.

     I testi della edizione Vitelli presentano varianti di date e di conservazione della vocale i di vocaboli con desinenza in –cia e –gia, su cui altrove ho espresso un’opinione critica. La poesia Storiella del vicinato ha i seguenti due versi finali, che mancano nell’edizione Levi: Se con la rondine più nera / mi baciassi in primavera?.

      Le cinque poesie comprese solo nell’edizione Vitelli sono:

OLIMPIADI

I nostri padri furono fanciulli

lesti e furiosi e giganti nei giuochi.

Dettero mano alle roccie, lassù nell’aria

la terra com’era fredda e lontana.

Li misero caterve sulle chiatte,

loro, di sdegno spaccarono l’oceano.

Affilaste le pietre nelle terre.

Padri, desti al rantolo degli animali,

provando i denti alla scorza degli alberi.

I nostri padri furono fanciulli

che vennero a stare ai lidi, sui monti

e si misero a cantare.

In faccia al mar Jonio, nei giorni più lunghi

a Olimpia chiamavano il loro Dio,

erano dei la terra, il cielo il mare

e Omero li sentì, quel povero

che a Cuma chiese un truogolo di crusca.

O Gesù,

ti piacque il gioco del pane e del vino,

che piace anche a noi.

A Cuma il vecchio cieco

A Napoli, a New York un giovane cantire

bussa alle porte con i denti in bocca.

Girotondo fanciulli e padri,

i mirabili giuochi nei tempi

sulle nostre zolle! Cantammo alle torri,

alle sorgive, nei punti estremi

le nostre voci serene.

O miei padri morti e tranquilli

ancora il mondo crolla

nell’occhio dei fanciulli.

Resta a cantare chi è sempre povero,

e grida a un’ora di notte il nonno,

lui, l’atleta delle feste al tramonto

cadde dall’albero della cuccagna.

(1949)

Pubblicata in «Svizzera Italiana», dicembre 1949, con al verso 22 «a Milano» anziché «a Napoli». Per il verso 33 cfr il verso 5 di Le Nenie.)

 

SENTITE ANCHE L’ANIMA MIA

Non resistete più dolci lamenti:

chitarristi nei bar

cantanti sulle vie,

chi vi sente, chi prendete

nei giri della melanconia.

Gelide pezze di neve nella notte

sdraiate avanti a me sulla collina,

che v’incanta, che la mento?

Non resistete più dolci miei canti,

l’aria è fallita, la pioggia ha distrutto,

qualcuno irrompe alle porte e ci spaventa:

perdonate, anime, se vi nascondo.

(1948)

 

AMERICA SCORDAROLA

Per te che te ne vai

senza nemmeno dirci addio

dove ti piangi la morte vicina

(perché ti stanca tapparti in cantina

qui nei giorni grigi di pioggia)

noi vedremo giocare il tuo bambino

alla lippa intorno alle caldaie

che accolgono l’acqua piovana.

Ma tu la mano non gli tenderai,

se gl’infliggono i chiodi i piedi scalzi,

con una busta di pesos.

Torna nuovo qui da noi:

ti laverai la faccia nel mattino,

tu ti ricredi vivo, ma smarrisci

a noi piano nell’ombra del passante

che svolta al grappolo di case,

gli autobus sono seri e fatali.

Torna, è tempo che assaggi

molliche di focaccia,

e l’odore dei forni

come te lo manderemo?

Scrivici, oscilla una corda

ma non sopra il mare,

e tu la vuoi spezzare?

Ancora noi giuochiamo all’altalena,

ritorna alla tua pena di qui,

il bambino si fa grande

e i suoi occhi si cercano attorno.

In quanti ti daremo il benvenuto,

ti ritrovi in tuo figlio cresciuto,

devi placare le sue ali goffe

come di una cetonia catturata

che vola legata al filo.

Egli porta già la testa

scontrosa nel mantello

e che sguardi ti comunica

sul ponte del fiume

illuso di atterrirti fin laggiù.

Ma papà l’americano non scrive più.

(Luglio 1948)

BALCONE

Il balcone, la tempesta, mio padre un punti nero.

Mio padre un punto nero

si mette al balcone

a sentire la tempesta.

E gli anni – mille – una mosca.

E cadono sulle spalle

gli anni a mille a mille,

si perdono al balcone

sul padre punto nero nella tempesta.

Una mosca, eppure ell’è serena di morire

estrema di luce contro mio padre punto nero.

[1948]

 

LA CITTA’ MI UCCIDE

Datemi pure a mangiare il pane della questua

nero indurito, ho tanta voglia di lavorare.

Si sono mangiati i miei calcagni

queste strade d’asfalto dure a pestare.

Era nel vento una pioggia di piccoli prezzi

sulle immobili merci delle vetrine.

Sfolgorava sui cartelloni gente

che usciva quella volta dall’incognito

e io che minuzzavo allegramente

la cronaca viola dei miei passi perduti.

Oh stanco appendermi lo sguardo

alle luci al neon infinite.

Sentite furie: alberghi e panifici

e padroni che muovete questa ruota

orrenda che ci stride sulle carni,

ditte, navigatori, capitani sentite:

eccovela la testa del mercenario

accalappiata nel vostro frustone.

Mi avete inutile respinto

ad alloggiare nelle ville

accanto agli immondi vespasiani

e la notte mi bastonano i ladri

le prostitute mi spuntano indosso.

Gerusalemme! Gerusalemme!

I porci hanno invaso gli ulivi

sotto la luna lontana,

la moda si dà convegno

nel tempio sontuoso

Bari, Napoli, Roma, Milano

i fiori, gli uccelli, la donna

qui si comprano

e io cammino con la mano al cuore

perché a forza potrebbero rubarlo.

(Bari, 24 ottobre 1947)

Manoscritti e dattiloscritti autografi presentano una seconda sezione qui soppressa e altrove pubblicata anche in forma autonoma col titolo E quanto pesa questa sigaretta. Eccola:

 Tutte le ho girate queste vie

da lanzinecco ai posti di ristoro

e non ho visto uno solo sorridere

degli uomini che camminano in fretta.

Non ho nemmeno raggiunta

la grazia dei poveri astrusa.

E prendere la via del ritorno

non mi duole che per vergogna.

E quanto pesa questa sigaretta

a me viaggiatore delle nubi

or che invoco di rientrare in paese

di contrabbando, a luci spente.

 

 

 

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