«L’uva puttanella» (UP) è un romanzo di Rocco Scotellaro, pubblicato nel 1955, nella collana «I Libri del Tempo» delle Edizioni Laterza, a cura di Carlo Levi. (Romanzo è definizione o preferenza di Rocco Scotellaro).

     Il romanzo, racconto incompiuto e frammentato di una vita, si divide in tre parti, ciascuna delle quali si divide in paragrafi, numerati e non titolati.  La numerazione dei paragrafi, in numeri romani, inizia in ciascun capitolo dalla prima cifra. La Parte prima è suddivisa in sei paragrafi, la Parte seconda in tre e la terza in dieci. Ad esso si aggiunsero i Frammenti e Appunti dai Quaderni, pubblicati, con nota introduttiva di Carlo Levi, in «Nuovi Argomenti», 17-18, novembre 1955-febbraio 1956, pp. 1-40 e ripubblicati nel 1974 dalle Edizioni Basilicata, in appendice al romanzo o racconto lungo giovanile Uno si distrae al bivio (USDB), pp. 105-151. Il romanzo e i materiali aggiunti appaiono ben poca cosa se confrontati col Disegno generale del libro pubblicato nello stesso USDB,  pp.97-104. Disegno generale del libro e Frammenti e Appunti dai Quaderni in USDB si presentano come un documento unitario.  

     L’uva puttanella è uva che non ha avuto un’acinellatura completa: gli acini sono piccoli, apireni, ma giungono a maturazione e finiscono ugualmente nel tino del mosto per dare il poco succo che hanno.

     L’UP è, dunque, una metafora del Meridione degli anni Quaranta-Cinquanta, che Scotellaro si prefiggeva di raccontare. Il racconto ha inizio col ritorno simbolico alla vigna del padre, prosegue con l’esperienza dei due mesi di carcere, le vite dei compagni di galera e i mondi che essi rappresentano e prosegue con una serie di altri racconti, aventi tutti Tricarico come sfondo.

     Ciò premesso, pubblico distintamente in PDF su Rabatana: 1) il testo del romanzo, 2) il testo del Disegno generale del libro e i Frammenti e Appunti dai Quaderni, nonché 3) un “commentario” col titolo Rabatana legge L’Uva puttanella.

     Il progetto di Rabatana, riguardante le opere di Rocco Scotellaro, è di pubblicare la prima edizione di ciascuna, che, per ungarettiano sentimento nel tempo, considero opere originali. Per quanto riguarda L’Uva puttanella sta di fatto, purtroppo, che non sono in possesso della prima edizione del libro, non tornata da un prestito, e non sono riuscito a procurarmela. Per la ragione appena detta ho tuttavia deciso di non pubblicare una prefazione o introduzione di edizioni seguite alle curatele di Levi e di Rossi Doria (Franco Vitelli e Nicola Tranfaglia). La prof. Carmela Biscaglia, che ringrazio sentitamente, mi ha inviato la prefazione in suo possesso al volume LUva puttanella Contadini uniti del 1964, pure firmata da Carlo Levi. Ho dovuto scegliere tra non pubblicare alcuna prefazione e pubblicare questa. Non è la stessa cosa, lo so, ma è come se lo fosse ed è il meglio, date le circostanze. E’ uno scritto dello stesso autore, pensato anche per L’uva puttanella. Si leggono parole della prefazione all’edizione originaria e si respira la stessa temperie poetica, culturale e di sentimenti, che animava Carlo Levi, Manlio Rossi Doria e gli amici di Rocco. Una copia della sovra copertina dell’edizione originaria, come un imprimatur, sarà la prima pagina del file.

ROCCO SCOTELLARO, L’UVA PUTTANELLA

ROCCO SCOTELLARO, L’UP_ APPUNTI E FRAMMENTI

RABATANA LEGGE L’UVA PUTTANELLA

 

2 Responses to ROCCO SCOTELLARO_L’ UVA PUTTANELLA

  1. Francesco ha detto:

    Buonasera, sono stato rapito “casualmente” dalla splendida storia di Rocco Scotellaro attraverso varie ricerche online. Oggi, dopo aver provato diverse volte ad acquistare una delle sue opere nelle mediocri librerie cittadine, sono riuscito a rintracciare questo splendido blog e a scaricare i vari PDF. Non posso far altro che ringraziare dal profondo del cuore il gestore del blog e augurargli un futuro ancora più prolifico.
    Porgo i miei più sinceri saluti,
    un giovane studente palermitano.

    • Antonio ha detto:

      Sono contento di esserle stato d’aiuto e la ringrazio per l’informazione e gli auguri. Ricambio cordialmente i saluti

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