Il tricaricese Nunzio Campagna vive a Roma, dove ha insegnato storia e filosofia nei licei, guadagnando stima e ammirazione e sapendo infondere interesse per la sua materia, in genere non molto amata e compresa dai giovani studenti capaci di sciorinare con saccente prosopopea idiozie come: la filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale si rimane tale e quale. Sono giudizi – quelli positivi e addirittura di ammirazione, intendo – che riferisco in base a testimonianze di antiche allieve di Nunzio, divenute stimate professioniste in materie tecniche, dall’ingegneria alla medicina. Mi dicono di non aver conosciuto altri professori bravi e coinvolgenti come lui.

       Nunzio Campagna ha rivolto i suoi interessi di studioso a due filosofi lucani, pubblicando Un ideologo italiano. Francesco Lomonaco (Mazorati. 1978) e Potere legalità libertà. Il pensiero di Francesco M. Pagano (Calice ed., 1992-2004). Con l’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli ha pubblicato Il linguaggio dei filosofi. Kant, Fichte, Schelling e Hegel (La città del sole 1998); Le parole dei filosofi. Filosofi greci (2007); Le parole dei filosofi. Aurelio Agostino (2010); il saggio  Dell’essere e della politica. Dialogo tra filosofi greci (2009) per la RCE multimedia; Metamorfosi dell’etica, Aracne Roma, 2014.

       Non susciti meraviglia che un filosofo, uno studioso come lui sia anche autore di tre voluminosi romanzi, pubblicati con la suddetta RCE multimedia, Napoli, dove RCE sta per Rocco Curto editore. Non c’è da meravigliarsi, perché i buoni romanzi o “romanzano” la storia o trasmettono concetti.

     I tre romanzi sono:

  1. Socialmente pericoloso e di pubblico scandalo, 1998, pp. 287, con foto della copertina di Mimmo Jodice (Mimmo Jodice, napoletano, è uno dei grandi nomi della storia della fotografia italiana. Fotografo di avanguardia fin dagli anni sessanta, attento alle sperimentazioni ed alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita e successivamente alla affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale);
  2. Il violino di San Pietroburgo, 2005, pp. 290 (In copertina un’opera di Alessandra De Michele – pittrice di origini abruzzesi, propriamente sorane, descritta da un ignoto ammiratore artista piena di poesia, [che] dipinge e scrive i disegni del cuore -, facente parte di una collezione privata;
  3. Do minore, 2012, pp. 381 (In copertina, per concessione della figlia Rosa Maria Leone, Finestra aperta, quadro di Maria Padula. Maria Padula, pittrice e scrittrice di Montemurro, aderente al Movimento dei Cristiani per il Socialismo, col marito Giuseppe Antonello Leone è stata molto legata al vescovo di Tricarico, mons. Raffaello delle Nocche, di cui nel ’54 dipinsero ciascuno un ritratto).

       Rabatana presenta brevemente i tre romanzi. Non saranno tre recensioni, che non so scrivere, ma un riassunto, una sintesi della trama, come forma di pubblicità e invito a leggerli.

       Prestai due dei tre romanzi a una mia vecchia amica di vacanza, di origini trivignesi, che in anni lontani ha insegnato italiano nel liceo di Potenza. Di dieci romanzi da lei letti in quel periodo di vacanza, entusiasta per la trama avvincente del racconto, la scrittura alternante forma colta e linguaggio popolare, la cultura multidisciplinare che l’autore spande con semplicità a piene mani, questa vecchia professoressa ha assegnato a Do minore la preferenza assoluta, la palma del migliore dei dieci romanzi.

 

Il link per la presentazione dei tre romanzi è: I TRE ROMANZI DI NUNZIO CAMPAGNA

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