Il signor Banti col suo commento all’articolo pubblicato su Rabatana e concernente la prima votazione dell’unità d’Italia nel collegio elettorale di Tricarico, argomenta una supposizione e mi rivolge due domande.

       Il suddetto articolo tratta delle elezioni svoltesi nel collegio elettorale di Tricarico per le prime tre legislature del regno d’Italia unito, più per sottolineare la candidatura nel collegio di Filippo De Boni bellunese, nato in una frazione del feltrino, non suddito del re e quindi ineleggibile a norma di statuto, nonché ricordare un episodio dell’eterna rivalità tra San Mauro Forte e Accettura, che per lasciare su Rabatana una minuto di storia ignorata, che, del resto, non mi risulta che abbia suscitato molto interesse. Incidentalmente, il detto articolo elencava i candidati eletti nelle successive elezioni per le prime tre legislature, fino alla XXII, saltando la XIV e XV, per la semplicissima ragione che ignoravo chi fosse stato il successore (o chi fossero stati i successori) di Crispi in tali due legislature. Mi sono quindi sentito sollecitato a informarmi..

       Come prima cosa il signor Banti insinua con sottile malizia che Crispi, eletto nella XIV legislatura nel 1° collegio elettorale di Palermo e in quello di Tricarico, optò per il collegio di Palermo, perché, essendo stato eletto plebiscitariamente nelle precedenti tre elezioni, fu intimorito dal successo del suo concorrente Francesco Paolo Materi, candidato di Grassano.

       Dopo di che mi ha rivolto le seguenti due domande: 1) Perché Materi non fu proclamato eletto deputato del collegio di Tricarico a seguito dell’opzione di Crispi per il collegio di Palermo?2) Chi furono i deputati della XIV e XV legislatura eletti nel collegio di Tricarico?

       L’insinuazione non è fondata. Crispi, infatti, tra il collegio di Tricarico e quello di Palermo, non optò volontariamente per il secondo, ma, nel corso della seduta della camera del 14 giugno 1880, in sede di convalida delle elezioni dei deputati, rimise la sua elezione alla sorte. La modalità del sorteggio  prevedeva che sarebbe stato dichiarato vacante il collegio sorteggiato, che fu quello di Tricarico.

       Il sistema maggioritario a doppio turno, con ballottaggio tra i due candidati meglio votati al primo turno (che fu il sistema elettorale col quale furono elette le prime sette legislature (dall’VIII alla XIV), prevedeva la vacanza del collegio, per qualsiasi ragione questa si fosse verificata, e, quindi, il ricorso a nuove elezioni. Pertanto, l’11 luglio 1880 si procedette a nuove elezioni in corso di legislatura, che sancirono l’elezione dell’on. Floriano Del Zio.

       L’on. Del Zio (Melfi  1831 – Roma 1914) era stato eletto nelle precedenti cinque legislature (dalla IX alla XIII) nel collegio di Melfi. Battuto da Giustino Fortunato alle elezioni della XIV legislatura, grazie alla circostanza per lui fortunata della vacanza del collegio di Tricarico in corso di legislatura, si candidò e fu eletto.

       Floriano del Zio era stato commissario insurrezionale nel melfese e aveva cooperato al trionfo dell’insurrezione lucana del 1860. Laureato in giurisprudenza coltivò studi di filosofia e insegnò filosofia ed etica ai licei di Cagliari e Ferrara e all’università di Pisa.

       Fu rieletto deputato nella XV legislatura e nominato senatore nel 1891 (i senatori del regno d’Italia erano nominati a vita dal re).

       La XV legislatura (dal 22.11.1882 al 27.4.1886) fu eletta con un diverso sistema elettorale, che ebbe breve vigenza, cessò nel 1890, interessando ancora solo la XVI legislatura (dal 10.6.1886 al 22.10. 1890); con la XVII legislatura si tornò al precedente sistema.

       La riforma elettorale, strettamente connessa al passaggio del timone del paese dalla Destra alla Sinistra storica , realizzò diverse importanti innovazioni.

       Sul piano dei meccanismi di formazione della rappresentanza, la nuova normativa introdusse una peculiare forma di sistema plurinominale a doppio turno, basato sullo scrutinio di lista in collegi plurinominali. Preparata da ampi dibattiti politici ed accademici, la nuova legislazione elettorale fu varata con il fine di allargare le basi rappresentative del sistema, consentendo anche ad ampie aree della popolazione urbana e dei ceti piccolo e medio borghesi di godere dell’elettorato attivo, e con il fine di stemperare fenomeni di clientelismo elettorale attivando una competizione di tipo partitico all’interno dei collegi.

       In base alla nuova normativa il regno fu diviso, accorpando i collegi esistenti, in 135 collegi plurinominali, che eleggevano 508 deputati, ripartiti fra le diverse province. L’elezione era fatta a scrutinio di lista nei 135 collegi, la cui circoscrizione era determinata in una tabella allegata alla legge. Ciascun collegio eleggeva 2,3,4 o 5 deputati, a seconda delle sue dimensioni. Condizione per l’elezione al primo scrutinio era che il candidato ottenesse, nel limite dei seggi assegnati al collegio, il maggior numero di voti, purché superiore ad 1/8 degli aventi diritto. Nel caso che non tutti i seggi disponibili fossero stati assegnati si procedeva ad un ballottaggio tra i candidati con il maggior numero dei voti (in numero doppio dei deputati da eleggere).

       Alla provincia di Potenza, di cui facevano parte tre collegi – Potenza I, II e III con Tricarico capoluogo del terzo collegio – furono attribuiti 10 seggi. La circoscrizione di Potenza III (Tricarico) comprendeva il circondario di Matera, i mandamenti di Acerenza, Avigliano e Genzano (circondario di Potenza) e il mandamento di Forenza (circondario di Melfi): tutt’altra estensione rispetto al vecchio collegio uninominale comprendente 14 comuni..

       La votazione generale per la XV legislatura nel collegio di Potenza III (Tricarico) fu effettuata il 29 ottobre 1882 e furono assegnati due seggi: a Floriano Del Zio e a Nicola Buano, nato a Montepeloso (che allora non si chiamava ancora Irsina).

       I candidati nella votazione generale furono: oltre ai due eletti, Salvatore Correale (che sarà eletto nella votazione suppletiva), Giuseppe Imperiali, Francesco Paolo Materi e Domenico Ridola.

       Di Nicola Buano, oltre alla data e al luogo di nascita, so che si candidò nella successiva XVI legislatura, ma non fu eletto.

       Salvatore Correale (Stigliano 25.5.1837 – Potenza 6.2. 1899) è stato deputato nella XIII e XIV legislatura eletto nel collegio di Matera e rieletto nella XV e XVI legislatura nel collegio di Potenza III (Tricarico).

       Non conosco dati biografici di Giuseppe Imperiali. A questo nome rispondono illustri personalità, ma non ho individuato il candidato di cui qui si tratta.

       Domenico Ridola (Ferrandina 19.10.1841 – Matera 11.6.1932) medico, politico e archeologo è stato deputato per il collegio di Matera nel 1906 dopo la morte di Michele Torraca, rieletto nel 1909 sconfiggendo Nicola De Ruggieri, nel 1913 fu nominato senatore.

       Di Francesco Paolo Materi Rabatana ha già parlato in più occasioni. Si affaccia alla ribalta elettorale ottenendo un lusinghiero suffragio, benché non eletto, viene eletto per la successiva XVI legislatura e sarà l’incontrastato deputato del ricostituito collegio elettorale di Tricarico fino alla XXII legislatura ( 30.11.1904 – 8.2.1909).

       All’elezione suppletiva, che si svolse il 26 agosto 1883, come accennato, fu eletto Salvatore Correale con 6094 voti.

       Alle elezioni per la XVI legislatura, effettuate ancora col nuovo sistema elettorale, fu rieletto Salvatore Correale e i deputati uscenti Nicola Buano e Floriano del Zio furono battuti da Francesco Paolo Materi e Giuseppe Imperatrice (Napoli 27.7.1832 – 12.1.1904), consigliere di stato, eletto per la XII, XIII, XIV e XVI legislatura.

 

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