Sara Romaniello ha scritto per Rabatana la seguente nota introduttiva allaa sua tesi di laurea:

     «Ho studiato Letteratura e linguistica italiana all’Università degli studi “Roma Tre”.
    Anche io, come Scotellaro, provengo da un piccolo paesello lucano “nell’ombra delle nubi sperduto” e anche io ho vissuto e vivo un rapporto di odio-amore con la mia terra: per questo ho rivolto lo sguardo ad un animo contraddittorio e spezzato come quello di Rocco.
Molti critici hanno accusato l’autore lucano di frammentarietà e populismo relegando la sua poesia nell’angusto spazio del neorealismo, senza comprendere che essa fosse il frutto di una tensione e, quindi, per definizione, non rivolta a costituire alcun ordine.
Lo stesso Scotellaro, del resto, ha affermato:

L’ordine che non c’è, non lo troverete mai, né io ho voluto le mie cose con ordine[i].

     Rocco, al contrario, mirava alla distruzione dell’ordine precostituito e alla ricerca di una terza via tra neorealismo e gusto romantico ed ermetico, una terza via che fosse sua propria, non incasellabile in nessun movimento critico letterario fino ad allora istituito. Proprio a causa di questa sua indeterminatezza letteraria, fu molto facile per i critici tacciare la sua opera di mero realismo e preconizzarne, così, la morte.
     Ma Scotellaro sopravvisse alla sua fine e proprio quel bivio che lacerò la sua vita e la sua intera opera lo ha consacrato all’immortalità:  egli piace per la ragione stessa per cui è stato criticato e cioè per la mancanza di un ordine. La carica della sua poesia, in fondo, è tutta qui: nell’angoscia della sua continua incertezza, nella sua travagliata dialettica interna, nella sua continua “distrazione al bivio”. Un bivio in cui tutti i grandi uomini sono chiamati a perdersi.
     Concludo, provocatoriamente, citando le stesse parole che Scotellaro aveva utilizzato per descrivere l’operato di Bodini ne La luna dei Borboni e che io estendo all’operato stesso dell’autore lucano:

“Ci sembra che […] abbia scritto tenendo in mano una penna e un rasoio per compiere, egli, un lavoro critico di sé e della poesia italiana. È possibile che nessuno se ne accorga?”

Già, è possibile?»

Per leggere la tesi fare clic sul link  SARA ROMANIELLO_Rocco Scotellaro_ una vita al bivio –

[i] Rocco Scotellaro, Frammenti e Appunti dai Quaderni dell’Uva puttanella, posti in Appendice a Rocco Scotellaro, Uno si distrae al bivio, Roma-Matera, Basilicata Editrice, 1974, p. 106.

 

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