«Un intreccio di rime lega due generazioni sugli stessi temi e sulle stesse emozioni in un confronto tra padre e figlio come in uno specchio riflesso. L’uno e l’altro si ritrovano con le parole e con i messaggi in un dualismo, che si può cogliere sino ad appassionare il lettore e rendere unica questa silloge poetica.» (dalla quarta pagina di copertina della raccolta di poesie «Fumo leggero lontano vento»).

In copertina:
acquerello su cartoncino di Maria Elena Guerrieri:
“senza titolo

     Padre e figlio sono Michele e Paolo Antonio Guerrieri. Maria Elena è figlia di Michele e sorella di Paolo. Michele è stato un amico e ho la responsabilità di aver promosso e sostenuto il suo impegno politico e amministrativo. Dell’esistenza di Paolo e Maria Elena ho saputo grazie alla silloge, che si può leggere aprendo il link:

FUMO LEGGERO … LONTANO VENTO

INDICE

 Fumo leggero lontano vento

1. Ricordi 7.  A mia madre 13.  Nostalgia 
2. Nevicata 8.  La verità 14.  Alla mia donna
3. Saracena 9.  Il cielo muto 15.  Silenzio
4. Giovinezza 10. Rassegnazione 16.  Basento
5. Effetti ciprini 11.  Marzo 1948 17.  Violini
6. Una fanciulla del coro 12.  Innamoramento  

 

     Paolo così si presenta in quarta pagina di copertina: «Ho 31 anni, [scriveva nel 2009] sono laureato in ingegneria informatica. Mio padre ne ha 70, per una vita ha insegnato lettere. Da dodici anni non abitiamo più insieme, ci separano circa 800 chilometri. Questa estate abbiamo letto reciprocamente le poesie che ciascuno di noi ha scritto. Ci ha emozionato scoprire come le nostre parole, separate dagli anni e dallo spazio, si sovrapponessero, si rispondessero, si componessero tra loro come dialogo. Questa comunanza di pensieri è la materia delle pagine che seguono: l’impasto delle nostre vite che procedono una dall’altra non solo nella biologia, ma anche in un legame in cui la genetica è della parola ».

     Le poesie di Michele hanno un titolo, le poesie di Paolo sono contrassegnate con numerali da I a XVII, ad eccezione della V, che ha pure un titolo (o sembra averlo). Diciassette dialoghi poetici, che Rabatana presenta, fondendo il dialogo con i numerali di Paolo, presentato col titolo in carattere maiuscolo delle poesie di Michele e, nell’indice, il primo verso in corsivo delle poesie di Paolo (anche della V). L’impostazione grafica distinguerà nel testo le poesie Michele e quelle di Paolo.

     Nelle poesie VIII e IX al numerale segue una data: 13 ottobre 2006 e 2 dicembre 2006, che segnano la morte di un amico e l’illusione della risurrezione – la morte come finta, un pretesto per riposare. Le poesie  XI E XII recano in premessa, rispettivamente: gli  ultimi due versi della poesia di Rocco Scotellaro «Sempre nuova è l’alba»: perché lungo il perire dei tempi / l’alba è nuova, è nuova; e “in a minute there is time for decisions and revisions which a minute will reverse[1] dal Canto d’amore di J. Alfred Prufrock (The Love Song of J. Alfred Prufrock), componimento del poeta statunitense T. S. Eliot, naturalizzato britannico, pubblicato per la prima volta nel 1917, dedicato a Jean Verdenal, amico di Eliot ucciso nel 1915 nella spedizione anglo-francese dei Dardanelli.

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[1] in un minuto c’è tempo per le decisioni e revisioni che un attimo solo invertirà

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