LA GRONDA

Ho dato inizio alla giornata con la lettura di una poesia di Rocco Scotellaro, La gronda, che io leggo e ho sempre letto come allegoria di un’autunnale crisi politica. Mi è quindi venuta in mente un’altra poesia con lo stesso titolo, di Franco Fortini, che è più tarda di undici anni ed è chiara allegoria della crisi delle istituzioni politiche.

Ecco la poesia di Fortini

Scopro dalla finestra lo spigolo d’una gronda,

in una casa invecchiata, ch’è di legno corroso

e piegato da strati di tegoli. Rondini vi sostano

qualche volta. Qua e là, sul tetto, sui giunti

e lungo i tubi, gore di catrame, calcine

di misere riparazioni. Ma vento e neve,

se stancano il piombo delle docce, la trave marcita

non la spezzano ancora.

Penso con qualche gioia

che un giorno, e non importa

se non ci sarò io, basterà che una rondine

si posi un attimo lì perché tutto nel vuoto precipiti

irreparabilmente, quella volando via.

Chiara l’allegoria. Troppo vecchie e troppo a lungo tappezzate le istituzioni, senza che nessuno veda i danni strutturali. Fortini la profetizzava nel 1958,  esattamente 58 anni fa. Il collasso è evidente, anche se nessuno sembra vederlo. Il volo di una rondine le può fare definitivamente crollare.

 

One Response to LA GRONDA: Una poesia di Rocco Scotellaro e il collasso delle istituzioni

  1. Gilberto Marselli ha detto:

    Realistica rappresentazione della nostra attuale tragica condizione

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