Addio al MILOSLAV VLK
il «cardinale lavavetri»
che resistette al comunismo

Per il regime cecoslovacco era il «cittadino Vlk»: alla fine degli Anni ‘70 lavorava come lavavetri, costretto a confessare sul marciapiede. Di nascosto, come nascosta era la «Chiesa sotterranea». L’ultima telefonata con papa Francesco a gennaio: «Sapevo che sei malato: un grande abbraccio, che Dio ti benedica»

di Gian Guido Vecchi

 

CITTÀ DEL VATICANO — Alla fine degli anni Settanta viveva in una mansarda di sette metri quadrati, in via Katerinska 26. D’inverno, a Praga, faceva così freddo che talvolta l’acqua gelava nel secchio. Se non c’era vento, però, si riusciva a lavorare anche a dieci gradi sotto zero. La signora Ludmilla Cihakova si ricordava di quel lavavetri stretto in un giubbotto, il cappello calato sugli occhiali scuri: capitava che si guardasse intorno, posasse il bastone con la spugna e s’arrischiasse «a confessare sul marciapiede, o a parlare con persone in difficoltà». Andò avanti così una decina di anni. Per il regime comunista era il «cittadino Vlk» e con lui, sabato mattina, se ne è andato un pezzo del «Secolo breve», una storia che è difficile anche solo immaginare, nel cuore dell’Europa, per chi è nato più tardi. Il cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo emerito di Praga, aveva ottantaquattro anni e da tempo era malato di tumore.

VLKVlk quando lavorava come lavavetri

L’ultima chiamata

A gennaio, già ricoverato, aveva ricevuto una telefonata di Papa Francesco. «Sapevo che sei malato e perciò ti ho chiamato e ti ho cercato. Un grande abbraccio, che Dio ti benedica». Avevano parlato a lungo. Nel telegramma inviato alla notizia della morte, il pontefice scrive: «Ricordo con ammirazione la sua tenace fedeltà a Cristo nonostante le privazioni e le persecuzioni contro la Chiesa».

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3 Responses to Ricordo del cardinale lavavetri

  1. Angelo Colangelo ha detto:

    Caro Antonio,
    è un bell’esempio di martire cristiano del nostro tempo, che hai fatto bene a ricordare. E sarebbe bello che tali modelli positivi facessero riflettere anche quei “Cardinaloni” romani, incapaci di testimoniare il vangelo con una vita più sobria e più attenta ai bisogni dgli ultimi.
    Angelo Colangelo

    • Antonio Martino ha detto:

      Caro Angelo,
      Il primo pensiero che mi ha indotto a ricordare a ricordare il cardinale Vlk è stato proprio il collegio cardinalizio, dal quale poco o nulla si può sperare, anche Francesco è impotente.

  2. Angelo Colangelo ha detto:

    Caro Antonio,
    è un bell’esempio di martire cristiano del nostro tempo, che hai fatto bene a ricordare.
    E sarebbe bello che tali modelli positivi facessero riflettere anche quei “Cardinaloni” romani, incapaci di testimoniare il vangelo con una vita più sobria e più attenta ai bisogni degli ultimi.
    Angelo Colangelo

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