In un  pomeriggio di fine maggio, il mese più dolce dell’anno, che fa vibrare il cuore dei poeti, Tricarico ha  voluto tributare  a  due  Uomini particolari – Illustri – l’omaggio  , il riconoscimento per quanto di grande hanno saputo costruire nella loro vita .Una piazza lieta, festosa, non per la musica degli strumenti,  ma per  la musica  più intensa – che fa vibrare il cuore – quella dei sentimenti, delle parole, degli abbracci , dei ricordi e della commozione, li ha accolti con affetto.

Il sole del tramonto impreziosiva la visione di quell’antica piazza, la  loro piazza , che ha riconosciuto  gli antichi   passi , i   volti e le voci di quegli Uomini che un tempo, ormai lontano calcarono, il vecchio porfido, andando su e giù tra le due piazze, raccontandosi i progetti e gli antichi sogni giovanili.

Quella piazza   gioiva per il ritorno dei suoi figli migliori, carichi dei  fardelli degli anni, resi  più leggeri  dall’amore e dal tributo della  letizia del rivedersi, del riabbracciare il vecchio amico, il vecchio contadino dal volto onesto e sereno, cotto dal sole e segnato da profonde  rughe, quasi edentulo, che stringendosi attorno ai festeggiati, volevano loro   ricordare la  genia e il  rango di appartenenza, per essere riconosciuti, per  poi abbracciarsi   quando il velo  veniva squarciato sul  loro passato, sprigionando un tumulto di ricordi, di cose, persone, di avi riconosciuti solo dal soprannome pronunziato in dialetto. “Don Guann  t’arrèkurd ? jèje sò fègghje  a….   attàneme facjè  a vègn  a Don Mimi”

Un modesto  tavolo, ricoperto di un tessuto azzurro,    riuniva i festeggiati, attorno al Sindaco e ai membri del Consiglio Comunale, alla Prof.sa Carmela Biscaglia della Deputazione di Storia patria per la Lucania, che tracciava brillantemente i curricula  del Prof. Giovanni De Maria e del Prof. Gilberto Maselli , sotto le antiche mura di S. Francesco, li dove  sorgeva  il monumentale orologio, che scandiva i nostri ritmi giovanili  con i suoi rintocchi, distrutto dal sisma del 1980 , sostituito da un antichizzato orologio muto, con le grandi lancette ferme sulle 6,20.

Presenziavano alla manifestazione  Il Sen. Filippo  Bubbico, Vice Ministro dell’Interno, Il Sindaco di Matera  Prof.Raffaello De Ruggeri e il comandante dei CC dei Carabinieri  Magg……

Faceva da sfondo il gonfalone della Città e un’intrusa, inopportuna insegna moderna di un Bar che strideva violentemente con la maestosità dell’antica chiesa e la sottostante  balconata della vecchia sala  biliardo,  dove trascorrevamo il tempo in gioventù, dividendoci con l’altra sala biliardo della piazza, frequentata da professionisti.

Quel modesto tavolo, nobilitato dal preziosissimo crogiuolo  di menti   che prendevano posto l’uno accanto all’altro, evocava  un tumulto di sentimenti, di ricordi,  di conquiste Scientifiche,  affetti e commozione.

Affascinava  ritrovare intatta la giovialità, la mente e l’amore per la sua terra  del Prof. Giovanni De Maria cittadino Emerito , Professore e Ricercatore di Chimica Fisica dell’Università di Roma e Chicago, uomo di Scienza che non ha avuto confini, prescelto da Istituzioni di Ricerca mondiale (NASA) per i suoi innovativi studi scientifici sui reperti lunari delle Missioni Apollo. Insignito dal Presidente della Repubblica Italiana nel 2010 della Medaglia d’oro di Benemerito della Scienza e della Cultura.

Ancor  più si rimaneva stupiti e piacevolmente sorpresi dalla personalità e  lucidità del pensiero, dei ricordi e dei sentimenti del Cittadino Onorario il Prof. Gilberto Marselli, Campano di nascita, ma Tricaricese di adozione a pieno titolo per le profonde amicizie con Rocco Scotellaro, con  Rocco Mazzarone,  con Carlo Levi e con Antonio Martino.   Sociologo del gruppo  Rossi-Doria di Portici ,  che nel tempo passato   conobbe molto bene  questo Paese che   ancor  oggi ama  .

Con grande sensibilità  il Sindaco Dr.sa Angela Marchisella ha voluto chiamare accanto ai   due grandi anche il Dr. Antonio Martino, storico e biografo-amico di Scotellaro, nonché  amico fraterno del Prof. Marselli,  che il fato ha voluto sradicare crudelmente  dal suo amato Paese e dalla sua gente, insieme all’adorabile consorte Titina De Maria ,che  è stato  uno degli artefici occulti del riconoscimento di Cittadino Onorario di Tricarico  dell’amico Marselli  e che non ha mai cessato di far conoscere la sua terra attraverso il suo  bellissimo e prezioso scrigno   “Rabatana. Bagattelle e cammei tricaricesi”.

Quando gli chiedevo perché non ritornasse a Tricarico pur amandola così intensamente , Tonino (così l’ho sempre chiamato) ebbe a dirmi che l’avrebbe fatto solo in  due occasioni:  quando il Comune di Tricarico avrebbe concesso la Cittadinanza onoraria  a Gilberto Marselli e quando  “sarebbe andato  di casa oltre la murata” (Rocco Scotellaro Per il camposanto).

Ecco spiegata la parola  “miracolo”,   sussurrata con  voce rotta dall’emozione in  un abbraccio commosso e commovente,  di  Antonio Martino mentre stringeva a se   l’amico  Gilberto Marselli nella piazza di Tricarico.  Finalmente il  suo sogno si era avverato appieno e veniva sottolineato da un lungo applauso con “standing Ovation” dei partecipanti.

 

Quel pomeriggio di Maggio, in quella piazza  sono risuonati i nomi, prendendo  corpo i volti di  tanti altri Tricaricesi illustri   del passato:  come Monsignor Raffaello delle Nocche, Don Pancrazio Toscano, Don Benì Perrone  e gli amici di un tempo di Rocco Scotellaro : i fratelli Albanese, i fratelli Lauria e tanti altri interpreti di quei tempi che hanno saputo lasciare traccia nella storia di Tricarico.

 Quel pomeriggio non va  ricordato solo per  il passato,  ma ha mostrato una comunità  attiva , dalle molteplici sfaccettature,  con giovani impegnati, pur tra tante difficoltà, nella cultura, nella tutela dei Beni ambientali e museali, come il Museo Diocesano di recente istituzione, il museo  del palazzo Ducale , nelle associazioni di volontariato come il FAI diretto dall’Arch. Sabrina Lauria,  nelle attività agricole ed imprenditoriali .

Quel pomeriggio  il “Nuovo” era lì intorno ai Cittadini Illustri per complimentarsi con loro,  stringendo le loro mani  e cercando l’abbraccio che potesse idealmente  trasfondere il loro  fluido magico virtuoso    nelle vene delle nuove generazioni.

E’  risuonato infine  in quella piazza il lamento funebre della madre di Rocco Scotellaro, Francesca, brillantemente interpretato dalla signora  Diele Maria  dell’Associazione Elementi Dinamici ,che ha fatto scendere  un velo di  profonda tristezza su quella bella manifestazione che sarà ricordata a lungo.

 

 

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