Malinconiche castagne

di Maurizio Maggiani

 

Ci hanno portato un sacchetto di castagne da Marradi. I famosi marroni di Marradi. A Marradi sulla strada all’inizio e alla fine del paese c’è un bel cartello con su scritto, Marradi, la città della castagna e del poeta Dino Campana, come a dire che a passare da Marradi se non ci si concentra sulla castagna si corre qualche rischio di innamorarsi di una donna bella e impossibile e finire in manicomio.
Quest’anno le castagne non sono un granché, è colpa della siccità dell’estate, sono piccole e poco zuccherine, ma voglio un gran bene a Dino Campana e in suo onore ne ho bollito una pignatta. Ci ho fatto colazione per una settimana intera, castagne lessate in zuppa di latte caldo e grasso, un piatto melanconico e indigesto, la colazione dei montanari che devono riempirsi lo stomaco prima di partire per andare a spaccare legna, l’unica colazione che Dino Campana aveva da offrire alla sua donna bella e impossibile.

A me è un piatto che non dispiace, non dispiace un po’ di malinconia mattutina per qualche giorno, ma nella scodella della mia donna ho aggiunto una bella cucchiaiata di miele, miele di montagna, miele di castagno, e la colazione cambia da così a così, diventa allegra e anche più digeribile, perché sono un furbone io non un poeta e sono meno povero e meno sprovveduto di Dino Campana, e la mia donna è sì un po’ impossibile ma non come la Sibilla.
Restano le castagne, che sono sempre le stesse, un anno più dolci e turgide un anno meno, ma sempre melanconico, sprovveduto, innocente frutto di montagna.

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TEMPO LIBERATO
15 Ottobre 2017Il Sole 24 Ore domenica
vivario

 

 

3 Responses to Malinconiche castagne

  1. Antonio Martino ha detto:

    Nessuna città può gareggiare con Napoli nell’arrostire castagne (Marziale, 40 a.C.)

    “avresti potuto riposare qui questa notte su un verde giaciglio: abbiamo frutta matura, buone castagne e abbondante formaggio….. e già i camignoli delle case fumano di lontano e più grandi scendono le ombre dagli alti monti
    Virgilio Eglogae I

  2. Domenico Langerano ha detto:

    Caro Antonio, sei incredibile, … anche poeta oltre che grande ‘affabulatore’ (se si potesse mai dire)letterario!
    Un mondo di bene.
    Mimmo

    • Antonio Martino ha detto:

      Ti abbraccio, ti voglio bene e mi chiedo dove vedi il poeta. La poesia qui è ora nell’aria, fragrante dell’aroma delle caldarroste dell’Appennino modenese, che mi ricordano le castagne di Cognato ad Accettura. Un affettuoso saluto anche a Carmela e pure da parte di Titina. Antonio

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