Il Centro di documentazione
“Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra”
(pubblicato in «Mondo Basilicata», Rivista di storia e storie dell’emigrazione, n. 30 (2017), pp. 54-59) e sul sito PER IL BENE COMUNE di Tricarico

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Articolo sul Centro Scotellaro

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Abstract Il Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” fu fondato nel 2003 dalla Regione Basilicata e dal Comune di Tricarico per il 50o della morte del poeta Rocco Scotellaro (1923-1953) e su proposta di Rocco Mazzarone. Ha sede nell’ex Convento di S. Francesco in Tricarico (Matera). Custodisce documentazione connessa a Scotellaro e al contesto storico italiano di riferimento e, in collaborazione con Università e Istituti culturali italiani e stranieri, promuove convegni, mostre, pubblicazioni e attività di ricerca tese alla conoscenza del poeta e a sollecitare il dibattito sul Mezzogiorno d’Italia. Promuove anche la valorizzazione degli archivi fotografici del Comune di Tricarico, il cui nucleo fondante è costituito dalle immagini di Henri Cartier-Bresson e di Arturo Zavattini (figlio di Cesare). Si tratta di donazioni ispirate alle figure di Rocco Scotellaro e di Carlo Levi.

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Il Centro è stato fondato a Tricarico nel 2003 in occasione del 50° della morte di Rocco Scotellaro (Tricarico, 1923 – Portici, 1953), su proposta di Rocco Mazzarone, che ne fu presidente onorario, e sulla base di un progetto e atti deliberativi della Regione Basilicata e del Comune di Tricarico. È l’unico istituto culturale scientifico esistente in Basilicata, legato a una delle più rappresentative figure lucane del Novecento, Rocco Scotellaro: poeta, studioso del mondo contadino, meridionalista, politico impegnato per il riscatto della propria terra, simbolo di un’epoca in cui la regione avviò il suo processo di sviluppo socio-economico e democratico.
Finalità primaria del Centro è promuoverne la conoscenza sia tra gli studiosi sia tra il vasto pubblico e, nel contempo, raccogliere e custodire ogni forma di documentazione connessa a lui e al contesto storico locale, regionale, italiano, internazionale di riferimento. Il Centro gestisce una Biblioteca specialistica con opere di e su Scotellaro e sul meridionalismo. Realizza attività di ricerca, convegni, mostre, pubblicazioni in collaborazione con Università e Istituti culturali italiani e stranieri. Custodisce, accresce e valorizza il patrimonio fotografico del Comune di Tricarico, il cui nucleo fondante, ispirato alla Lucania del Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi e di È fatto giorno di Scotellaro, è costituito dalle immagini di Henri Cartier-Bresson e di Arturo Zavattini.
Il suo funzionamento è assicurato da un Consiglio direttivo, un Direttore e un Comitato scientifico, organi che predispongono e attuano un programma di attività di ampio respiro culturale. Al suo primo direttore, Gregorio Angelini (Dirigente generale per la Programmazione presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali), dal febbraio 2011 è succeduta Carmela Biscaglia (vice presidente della Deputazione di Storia Patria per la Lucania e ispettore archivistico onorario). Membri del Consiglio direttivo sono: Angela Marchisella, sindaco di Tricarico pro tempore, Salvatore Lardino (Deputazione di Storia Patria per la Lucania), Pia Maria Digiorgio e Maria Teresa Imbriani (Università della Basilicata). Membri del Comitato scientifico sono: il direttore della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata e il presidente della Deputazione di Storia Patria per la Lucania pro tempore, rispettivamente rappresentati da Maria Carolina Nardella e da Antonio Lerra (Università della Basilicata), ed anche Francesco Faeta (Università di Messina), Ferdinando Mirizzi (direttore del Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo – Università della Basilicata), Agnese Sinisi (Deputazione di Storia Patria per la Lucania) e Luigi Stanzione (Università della Basilicata).
Il Centro ha sede nel trecentesco ex convento di S. Francesco in Tricarico e assicura i contatti, la visibilità e la diffusione delle sue iniziative attraverso il suo sito www.centrodocumentazionescotellaro.org.
Elementi portanti del patrimonio che gestisce sono la biblioteca e i fondi fotografici. La biblioteca comprende circa 10.000 volumi e una serie di riviste specialistiche su tematiche economiche, demoetnoantropologiche, storiche e meridionalistiche, ed altre riguardanti la sociologia, il teatro, il cinema, la fotografia. Parte integrante di questo patrimonio librario sono alcune raccolte librarie provenienti da donazioni, tra cui l’importante “Fondo Aldo Musacchio”, illustre sociologo e urbanista che operò in Basilicata negli anni 1960-1970. Comprende anche le pubblicazioni curate dal Centro:
FRANCESCA ARMENTO, Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro. Il racconto e le immagini, scritti di Maria Teresa Imbriani, Carmela Biscaglia, Luigi Boneschi, 1° Quaderno del Centro, Galatina, Congedo, 2011.
FERDINANDO MIRIZZI (a cura di), Da vicino e da lontano. Fotografi e fotografie in Lucania, a cura di, Milano, FrancoAngeli, 2010.
ROCCO MAZZARONE, I confini del possibile. Conversazioni con Pancrazio Toscano, Introduzione di Goffredo Fofi, Napoli-Roma, L’Ancora del Mediterraneo, 2009.
GUIDO SPERA, Storia ed evoluzione di una azienda agricola in Lucania, Introduzione di Franca Assante, Galatina, Congedo, 2007.
Omaggio a Rocco Scotellaro. Mostra di pittura di Mauro Masi, Rocco Falciano, Gerardo Corrado, Michele Santangelo, Moliterno, 2004
FRANCESCO FAETA (a cura di) Arturo Zavattini, fotografo in Lucania, Milano, Motta, 2003.
Il fondi fotografici, a loro volta, costituiscono un unicum in Basilicata per la valenza storica e antropologica e per gli autori che li hanno donati al Comune di Tricarico, corrispondenti, come nel caso di Cartier-Bresson, ai più grandi fotografi al mondo del XX secolo. Questi archivi fotografici, su cui si è espresso di recente l’interesse della rivista nazionale “Il mondo degli archivi”, che fa capo all’Associazione nazionale archivistica italiana (http://www.ilmondodegliarchivi.org/), sono i seguenti:
“La Lucania di Henri Cartier-Bresson. 1951-1952, 1973”
“Tricarico negli scatti di Arturo Zavattini. 1952”
Mario Carbone. “Tricarico e la Lucania di Carlo Levi. 1960”
Antonio Pagnotta – “Nel mondo di Cristo si è fermato a Eboli. I luoghi, gli oggetti, i personaggi e i loro discendenti da Aliano a New York”
Aldo Marinetti. “Basilicata 1996-2001”
Mario Cresci. “Tricarico 1967”
Mario Cresci. “Il presepe di Tricarico 1976”
Mario Cresci. “I Centri della Comunità Montana Medio Basento. 1983-1984”
Giuditta Pellegrini. “La terra parla. Ritorno nella terra di Rocco Scotellaro, poeta della libertà contadina”.
Questi archivi fotografici, che vengono valorizzati dal Centro con mostre di livello nazionale ed europeo, contribuiscono a diffondere l’immagine alta della Basilicata. Tra le mostre più significative si ricordano quella curata da Vincenzo Trione, “La Lucania di Henri Cartier-Bresson: Immagini di una terra ritrovata”, tenuta a Milano nel luglio 2015 nella Sala Buzzati – Fondazione Corriere della Sera, e promossa dall’APT di Basilicata in occasione della Milanesiana e di EXPO – Milano 2015, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi; l’altra inserita nella più grande mostra antologica “AZ – Arturo Zavattini fotografo – Viaggi e cinema. 1950-1960”, ideata e curata da Francesco Faeta e Daniele Fragapane, realizzata dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia nel marzo 2016, a Roma, nel Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari; e la recente “La Lucania di Henri Cartier-Bresson. 1951-1952, 1973”, promossa dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 in occasione del XXX Salone internazionale del libro di Torino, e allestita a Torino nella Cripta di San Michele Arcangelo dal 18 maggio al 2 giugno 2017. Va ricordata l’importante partecipazione delle foto di Zavattini alla mostra “Margini dell’Italia: l’esclusione sociale fotografata e filmata 1878-2010” con foto di Robert Capa, Marco Delogu, Franco Pinna, Arturo Zavattini ed altri, tenuta a Roma nel 2010, presso l’Accademia Britannica, e curata da David Forgacs, noto studioso presso il Dipartimento di Italian Studies della “New York University”. Le foto di Cartier-Bresson e di Zavattini erano state esposte anche a Varsavia nel 2005 nell’ambito del gemellaggio Italia-Polonia promosso dall’Ambasciata Italiana a Varsavia, dal Ministero dellEconomia e del Lavoro della Polonia e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze d’Italia.
In questo settore il Centro di Tricarico è un polo di riferimento regionale della fotografia sulla Basilicata nel XX secolo, così com’è stato dimostrato con il Convegno nazionale di studio “Da vicino e da lontano: fotografi e fotografia in Lucania nel XX secolo” (Tricarico-Matera, 2006), organizzato dal Centro con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la relativa pubblicazione del volume curato da Ferdinando Mirizzi, Da vicino e da lontano. Fotografi e fotografie in Lucania, Milano, FrancoAngeli, 2010.
Tra le ulteriori attività culturali di maggiore rilievo ad oggi condotte dal Centro, tra cui molte presentazioni di libri, vanno annoverati i seguenti convegni e seminari di studio: “Terra e libertà. L’attualità del pensiero e dell’opera di Peppino Avolio”, realizzato con la CIA di Basilicata (2010); “Società, politica e religione in Basilicata nel secondo dopoguerra. Il contributo dei fratelli Rocco e mons. Angelo Mazzarone di Tricarico” (Matera-Tricarico, 2009), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, promosso con l’Associazione per la Storia sociale del Mezzogiorno e dell’Area mediterranea; “Emilio Sereni, Manlio Rossi Doria, Rocco Scotellaro e il riformismo meridionale” (Portici, Facoltà di Agraria 2009), promosso da A.R.E.C. Campania, Associazione ex consiglieri regionali, Associazione ex parlamentari della Repubblica e la partecipazione del Centro di Tricarico; “Terre di Riforma agraria: il caso Calle di Tricarico” (Tricarico, 2008), seminario di studio realizzato con l’Università degli studi del Molise e con La Confederazione Italiana Agricoltori, in occasione della ristampa pubblicata dal Centro del volume di Guido Spera, Storia ed evoluzione di una azienda agricola in Lucania, Introduzione di Franca Assante, Congedo, Galatina, 2007; “Scotellaro scrittore. Storicità e attualità di una esperienza” (Tricarico, 2004), convegno nazionale di studio per il 50o della morte, promosso dal Comune di Tricarico sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Basilicata. Si ricordano, inoltre, le recenti iniziative poste in atto nel 60o della morte del poeta, cioè il convegno dal taglio letterario e antropologico su “Cultura e lingua nell’opera di Rocco Scotellaro” (Tricarico, 12 ottobre 2013), promosso con la Deputazione di storia patria per la Lucania, l’Università della Basilicata – DiCEM e la Fondazione Premio Letterario Basilicata; e il Seminario di studio sul tema “Nella Basilicata del secondo dopoguerra. Rocco Scotellaro intellettuale della modernità (Tricarico, 19 dicembre 2013), realizzato con la predetta Deputazione.
In questi anni, attraverso la valenza delle sue iniziative, il Centro ha assunto il carattere di un’istituzione culturale e scientifica di alto livello, stabilendo molte relazioni e collaborazioni con Università, Istituti culturali e Fondazioni, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, il Polo Museale Regionale della Basilicata, la Fondazione Matera-Basilicata 2019. A più vasto raggio, si segnalano le iniziative condotte col Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, col Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, col Queen’s College – Università di Oxford e con la sua prestigiosa rivista letteraria «Modern Poetry in Translation», il più importante periodico britannico di poesia tradotta, lungamente diretto da David Constantine, un insigne accademico e uno dei più significativi esponenti della poesia inglese del nostro tempo. Due traduttori, che collaborano con questa rivista e con il Centro di Tricarico, Caroline Maldonado e Allen Prowle, nel 2013 hanno pubblicato il volume Rocco Scotellaro. Your call keeps us awake (Tu non ci fai dormire cuculo disperato), per i tipi della Smokestack Books, un’importante casa editrice inglese, mentre si deve a Prowle il volumetto Rocco Scotellaro. Poems (2009). Entrambe queste opere di traduzione di poesie di Scotellaro sono state presentate a Londra in sedi autorevoli come la “London Review of Books”, la prestigiosa libreria del Bloomsbury il cuore letterario di Londra; l’“Italian Bookshop” e la “Waterstones di Piccadilly”, la più grande libreria d’Europa. Questi studiosi sono stati ricevuti al Centro di Tricarico, in occasione di un seminario di studio sul tema delle poesie di Scotellaro in traduzione. Queste nuove letture e traduzioni del poeta lucano dimostrano come egli viene percepito all’estero: un poeta che oltrepassa i confini della sua terra e trasmettere messaggi universali che, in un’epoca globalizzata come la nostra, abbraccia veramente tutti i Sud del mondo.
Da un osservatorio privilegiato qual è il Centro di documentazione, si testimonia un interesse per Scotellaro sempre vivo e in crescita soprattutto tra i giovani e gli emigrati, favorito da internet e dai social network. In particolare, Scotellaro è stato oggetto di peculiare attenzione da parte di uno dei grandi registi italiani, Pupi Avati, che gli ha dedicato un documentario con regia e testi di Luigi Boneschi, realizzato nel 2009 con la collaborazione del Centro, che ha messo a disposizione materiale documentario e fotografico. Il film-documentario, inserito nella serie di 12 cortometraggi televisivi dal titolo “La selva delle lettere: un viaggio nella letteratura italiana”, una produzione realizzata per SAT2000, ha collocato la figura di Scotellaro nel contesto dei maggiori scrittori italiani. Attraverso YouTube sta facendo il giro del mondo.
Ancor più pregnante di carica emotiva è il rapporto di questo poeta con gli emigrati dell’America Latina, promosso dal Centro con la sua partecipazione a un Seminario su Rocco Scotellaro, organizzato a Montevideo nell’ottobre 2009 dalla Regione Basilicata e dalla Commissione Regionale Lucani all’Estero, all’interno della “Settimana della Basilicata” in Uruguay. Tra quei lucani emigrati di seconda e terza generazione, i versi di Scotellaro riportano le immagini, gli affetti, le aspirazioni, i valori della terra d’origine, rimasti vivi nel ricordo dei nonni e trasmessi a nipoti e pronipoti, ai quali restano profondamente radicati e nei quali s’identificano.
Frequentato da gruppi di turisti che giungono a Tricarico e in Basilicata alla ricerca dei “luoghi della memoria” connessi a Carlo Levi e a Rocco Scotellaro, da scolaresche, da singoli studiosi, dottori di ricerca e laureandi, il Centro fornisce informazioni, consulenze e supporti, che contribuiscono a diffondere conoscenze e a rafforzare gli elementi cardine dell’identità regionale attraverso la lettura di questo poeta e delle vicende storico-culturali del suo tempo.

Tricarico, 7 novembre 2017
Carmela Biscaglia
Direttore del Centro di documentazione
“Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra”

 

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