Chi ricorda il governo di Salerno? Dico solo che questo governo fu cosa grande e nuova, momento di decisiva importanza per l’organizzazione della resistenza al fascismo e di quella lotta antifascista che si dovette condurre dal 1943 fino alla insurrezione del 1945 per liberare l’Italia dal regime delle « camicie nere » e dallo straniero.
I ministeri erano a Salerno, ai membri del governo e familiari fu data villa Guariglia, un palazzo barocco in vista del mare, a Raito, frazione di Vietri, che per la circostanza ebbe un’impronta di casa albergo. A ognuno le camere da letto necessarie, il refettorio era in comune. Dalle verande pendevano robe stese ad asciugare. L’angustia dei tempi ha una sua fisicità anche in questo luogo, che pure è luogo popolato da governanti: il vento muove mutandoni pieni di rattoppi, camicie con rammendi sopra rammendi. Al refettorio la tavola dei ministri e dei familiari è unica. Se la cucina passa polpette, il cameriere alza le ditta, per indicare quante ne spettano a ognuno, due o tre.
Meglio e più abbondantemente si mangiava alla mensa ufficiali della Guardia di Finanza, la cui caserma era vicino a Villa Guariglia. A questa mensa era ovviamente ammesso, con i suoi familiari e con i suoi ospiti, il ministro delle Finanze Stefano Siglenti, zio di Enrico Berlinguer, (lo zio Fanu). Enrico Berlinguer faceva parte della compagnia, in quanto figlio di Mario, Alto commissario per l’epurazione e nipote del ministro. Uno degli ospiti che volentieri accettava l’invito di Siglenti era Benedetto Croce, genio di appetito robusto: curvo su piatti succulenti, si tingeva i baffi di sugo. Cicci, sette anni, figlia del ministro, toccava il braccio del cugino Enrico: «Ma guarda questo come mangia!» Il cugino sorrideva e le sussurrava: «Zitta, non lo sai che è l’uomo più intelligente del mondo!».

 

4 Responses to Un minuto di storia

  1. Paolo ha detto:

    Mio nonno, mio padre (mio zio Antonio era ancora in guerra) erano “Socialisti”!

  2. Angelo Colangelo ha detto:

    Ciao, Antonio,
    è un commento gustoso e succulento il tuo, anche se riguarda una cucina povera. Anzi forse proprio per questo. Se oggi si sapesse intendere il senso profondo di questa istruttiva anedottica, anche da parte della classe politica, certo le cose andrebbero meglio.
    Un caro saluto,
    Angelo

  3. cesare monaco ha detto:

    grazie per il prezioso frammento storico a me sconosciuto.Un caro abbraccio Cesare

  4. Gilberto A. Marselli ha detto:

    Sempre attento,preciso e puntuale nel ricordare delle pagine della nostra Storia che troppi hanno dimenticato o addirittura mai conosciute. Grazie, Antonio.

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