CARMELA BISCAGLIA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LA LUCANIA

Arcangelo Ilvento (1877-1936) igienista, epidemiologo, tisiologo, storico
Intervento al convegno “La figura e l’opera di Arcangelo Ilvento, medico, igienista e legislatore”
Grassano, Sala consiliare di Palazzo Materi, giovedì 20 settembre 2018, ore 17,30
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Oggi, a 83 anni dalla morte di Arcangelo Ilvento, il Comune di Grassano e il Comitato feste “S. Innocenzo” lodevolmente ricordano la figura di questo concittadino illustre, nato il 14 novembre 1877 da Andrea e Felicetta Lerosa. Un medico, più precisamente un igienista dalle larghe vedute nel campo della medicina sociale e della medicina assicurativa del suo tempo, un epidemiologo, un tisiologo, uno storico, che per il suo impegno professionale e scientifico si colloca a buon diritto nella storia e nella storiografia della medicina italiana.
1. Libero docente in Igiene pubblica, disciplina che insegnò nell’Università di Palermo, Arcangelo Ilvento, fin dai primi anni del Novecento operò nella Sanità Pubblica dapprima in Sicilia, dove fronteggiò un’epidemia di vaiolo e diresse la profilassi delle malattie tropicali attraverso il controllo del servizio di emigrazione nel porto palermitano.
Successivamente (1911) operò a Tripoli, appena occupata dalle truppe italiane, organizzando le strutture igienico-sanitarie e contrastando un’epidemia di colera. Durante il primo conflitto mondiale diresse il servizio antiepidemico del Comando Supremo, e nel 1919 fu a capo dei servizi sanitari della Croce Rossa Italiana.
Si concentrò in seguito sui grandi temi dell’igiene sociale e sulla lotta contro la tubercolosi, malattia di cui studiò anche gli aspetti patogenetici e clinici. Nel 1930 fu nominato vicedirettore generale della Sanità pubblica e capo dell’Ufficio d’Igiene di Roma, poi del servizio sanitario delle colonie (1935).
2. Dobbiamo ad Arcangelo Ilvento ricerche di carattere sperimentale su argomenti di patologia infettiva e di profilassi, di igiene e medicina sociale, sulla tubercolosi, i cui esiti vennero pubblicati in monografie o su importanti riviste scientifiche come gli «Annali d’igiene» e «Igiene moderna». Tutti scritti che andrebbero raccolti nell’Archivio storico comunale “Gaetano Ambrico” di Grassano e messi a disposizione degli studiosi.
Significative furono alcune ricostruzioni storiche su due dei principali fenomeni morbosi che hanno afflitto e affligono ancor oggi l’umanità, la malaria e la tubercolosi, “la regina delle malattie” come egli la definiva, riprendendo un’espressione della Scuola di Coo, la più importante delle scuole mediche dell’antichità. Si tratta innanzitutto del volume La tubercolosi a traverso i secoli. Storia di un’idea, pubblicata a Roma nel 1933, un’opera di grande rigore scientifico con cui la Federazione Italiana per la Lotta contro la Tubercolosi avviava la collana “I problemi della tubercolosi”. Era una collana dal carattere scientifico-sociale, volta a presentare, come scriveva il prof. Raffaele Paolucci
nell’Introduzione, i risultati di “insigni maestri nel campo della tisiologia, branca medica un tempo scarsa di dottrina e di efficacia, ma che in quest’ultimo decennio ha fatto notevoli passi, ha bruciato le sue tappe”. È questo il volume che il Comune di Grassano ha ristampato nel 1986.
Tra il 1923 e il 1925, Ilvento aveva già pubblicato, in collaborazione con Guido Mendes e Arturo Campani, la nota opera in tre volumi Lo stato attuale della lotta antitubercolare in Italia, elaborata su richiesta della Federazione Italiana per la Lotta contro la Tubercolosi e stampata a Roma dalla Tipografia della Camera dei Deputati.
L’interesse di Arcangelo Ilvento si era, in quegli anni Venti, tutto concentrato sui problemi della medicina sociale, dell’igiene abitativa e scolastica e, soprattutto, della tubercolosi, che rappresentava per la popolazione italiana un preoccupante aspetto del quadro sanitario. Egli aveva compreso che, per condurre un’efficace lotta contro quella malattia, occorreva sia migliorare le condizioni di vita delle classi disagiate e dei lavoratori, sia realizzare un piano sanitario di vigilanza, di prevenzione e di cura a carattere nazionale.
E infatti, tra il 1926 e il 1928, quale membro di una commissione che comprendeva Guido Mendes ed altri del Consiglio direttivo della Federazione Nazionale Italiana per la lotta contro la Tubercolosi, presentò al capo di governo e poi contribuì ad elaborare il progetto di legge per l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi e quello sull’obbligo per le Province italiane di istituire i consorzi antitubercolari con funzioni assistenziali e profilattiche, che inauguravano la gestione statale della lotta contro la malattia.
L’altra pubblicazione di Arcangelo Ilvento che vorrei ricordare, meno nota ma anch’essa di notevole importanza, è la Storia delle grandi malattie epidemiche con speciale riguardo alla malaria, pubblicata a Roma nel 1938, cioè a due anni dalla sua morte. L’edizione, curata dall’igienista Alberto Missiroli, era stata promossa dalla Federazione Italiana Fascista per la Lotta contro la Tubercolosi a beneficio della “Fondazione Arcangelo Ilvento” per lo sviluppo degli studi sociali sulla tubercolosi in Italia. Si trattò di una fondazione evidentemente istituita a ridosso della prematura perdita del grande medico, avvenuta all’età di appena 59 anni.
3. Grande estimatore di Arcangerlo Ilvento fu Rocco Mazzarone, anch’egli illustre igienista, epidemiologo, tisiologo e storico, morto 12 anni fa, che ne proseguì l’opera seppur in tempi e in circostanze storiche e mediche diverse. Fra i due emergono molti parallelismi.
Mazzarone si era laureato in medicina e chirurgia nella Regia Università di Napoli proprio nel 1936, l’anno cioè in cui moriva Arcangelo Ilvento, e nel 1939 aveva conseguito la specializzazione in tisiologia e malattie dell’apparato respiratorio presso la Regia Università di Milano.
Dal 1947 al 1986 Mazzarone fu direttore sanitario del Consorzio Provinciale Antitubercolare di Matera e direttore del Dispensario Provinciale Antitubercolare della stessa città. I Consorzi antitubercolari – per la cui istituzione grandi meriti si devono ad Ilvento – erano stati istituiti in ogni capoluogo di provincia con la legge n. 1276 del 23 giugno 1927, allo scopo di promuovere le opere necessarie per la lotta contro la tubercolosi, coordinando e disciplinando il funzionamento di quelle già esistenti, vigilando sulla protezione e l’assistenza sanitaria e sociale dei malati. I Dispensari, a loro volta, costituivano degli organi esecutivi, preposti all’individuazione dei casi di tubercolosi, all’educazione sanitaria e alla profilassi, all’assistenza morale e materiale dei malati, specie se bambini da avviare alle colonie marine e montane, all’attività di propaganda, alla raccolta di dati per le statistiche e alla promozione di studi e ricerche.
Mazzarone operò in stretta collaborazione con la Federazione Italiana contro la Tubercolosi e le Malattie Polmonari Sociali, di cui negli anni Ottanta fu componente del Consiglio nazionale, del Comitato direttivo e del Comitato tecnico-scientifico. Per l’impegno profuso nella lotta contro la TBC in Basilicata nel secondo dopoguerra e per le sue ricerche di laboratorio sui micobatteri, la stessa Federazione Italiana contro la Tubercolosi e le Malattie Polmonari Sociali nel 1982 gli conferì la Medaglia d’oro “Carlo Forlanini”.
Ricordo questi eventi perché, a pochi anni di distanza, fu proprio il dott. Mazzarone a volere un importante convegno incentrato su “Arcangelo Ilvento: l’uomo e l’opera”, per commemorarne il 50° anniversario della morte. Il convegno, svoltosi a Matera il 15 marzo 1986, fu promosso dalla Federazione Italiana contro la Tubercolosi e le Malattie Polmonari Sociali, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Per l’occasione il Comune di Grassano presentò la ristampa anastatica dell’opera A. ILVENTO, La tubercolosi a traverso i secoli: storia di un’idea, ristampa sollecitata dallo stesso Mazzarone.
A quel convegno Mazzarone tenne una relazione sul grande igienista, il cui testo si custodisce nel suo archivio privato, insieme a molti altri documenti relativi all’evento, tra cui il dattiloscritto dell’intervento di Giuseppe Daddi dal titolo “Il mio incontro con Arcangelo Ilvento”; la copia della deliberazione del Consiglio comunale di Grassano del 25 ottobre 1958, con cui fu conferita la cittadinanza onoraria al prof. Giuseppe Sangiorgi, per aver valorizzato la figura di Arcangelo Ilvento attraverso la pubblicazione In onore di Arcangelo Ilvento. Grassano, 19 ottobre 1958, a cura della Federazione italiana contro la tubercolosi. Conserva anche le motivazioni del premio intitolato ad Arcangelo Ilvento, che in quella circostanza fu attribuito al dott. Giuseppe Montesano; e della corrispondenza relativa all’organizzazione del convegno e ai rapporti tra Salvatore Incampo, sindaco di Grassano, e Michele Lucchesi, segretario generale della Federazione Italiana contro la Tubercolosi e le Malattie Polmonari Sociali, concernenti la ristampa del volume.
Nello stesso archivio del dott. Mazzarone, che è consultabile nell’Archivio di Stato di Matera, al quale i suoi familiari lo hanno donato, e il cui inventario è in avanzata fase di pubblicazione, si conservano anche numerose pubblicazioni di e su Arcangelo Ilvento, e una raccolta di articoli di giornali relativi alla demolizione della sede del Dispensario Antitubercolare di Matera, avvenuta nel giugno 2008, da cui emerge l’impegno dello stesso Mazzarone per la salvaguardia dello storico edificio e del busto di Arcangelo Ilvento, da lui fatto collocare all’ingresso dello stesso dispensario

 

2 Responses to Intervento di Carmela Biscaglia al convegno “La figura e l’opera di Arcangelo Ilvento. medico, igienista e legislatore “

  1. cesare monaco ha detto:

    Caro Antonio,
    grazie per la pubblicazione del brillante ed interessante intervento della Prof.Carmela Biscaglia, tenuto recentemente a Grassano nell’ambito del convegno su Arcangelo Ilvento.Figura storica di medico igienista ,epidemiologo di sanità pubblica, che ha lasciato un segno indelebile nella sua epoca.Mi piacerà conservare il documento tra le mie cose. Ancora grazie e saluti affettuosi.Cesare

    • Antonio ha detto:

      Ho letto l’intervento di Carmela dopo averlo pubblicato e ho corretto alcune imperfezioni effetto del copia e incolla. Te lo segnalo nel caso tu intendessi stamparlo.
      Ricambio gli affettuosi saluti, Tonino

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