Il 1° agosto 2018 Rabatana ha pubblicato il testo della petizione popolare avverso la decisione assunta dal consiglio comunale di Tricarico il precedente giorno 26 luglio, riguardante la soppressione del Centro di Documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” e l’istituzione del Centro Studi “Rocco Scotellaro e la Basilicata nella storia del Mezzogiorno”.
La petizione era stata promossa dal movimento politico «La Ginestra», che ha aggiornato l’iniziativa con la pubblicazione di un comunicato stampa, di seguito pubblicato su Rabatana, di cui è stata data notizia in data odierna mediante il quotidiano «La Nuova». Si pubblica anche l’elenco dei firmatari con i relativi commenti, così come sono stati certificati da change.org.

COMUNICATO STAMPA DE “LA GINESTRA”

Oltre 1500 le adesioni alla petizione indetta a difesa del Centro di documentazione Rocco Scotellaro e la Basilicata del II dopoguerra

Il movimento politico “La Ginestra”, presente nel Consiglio comunale di Tricarico come gruppo di minoranza, ha indetto la petizione online “NO ALLA SOPPRESSIONE DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE Rocco Scotellaro e la Basilicata del II dopoguerra” sul sito, la piattaforma che lancia a livello mondiale campagne sociali condotte dai cittadini e ne certifica i risultati.

La petizione è stata aperta nel luglio 2018, subito dopo la decisione assunta nel Consiglio comunale di Tricarico con delibera n. 44 del 26 luglio 2018, con cui veniva immotivatamente soppresso il Centro di documentazione “Rocco Scotellaro” dopo 15 anni di fruttuosa attività.

Nel giro di pochi mesi la petizione ha avuto un grande successo e le adesioni hanno toccato ad oggi il numero di 1544, un numero di gran lunga superiore a quello dei cittadini che hanno votato la lista del CdR, che ha portato all’elezione del sindaco Melfi e a quell’amministrazione comunale che ha deliberato la soppressione del Centro.

Dall’analisi dei dati certificati emerge la grande attenzione e la risonanza nazionale e internazionale nei riguardi di detto Centro per il livello delle attività culturali e scientifiche condotte dal suo Consiglio direttivo e Comitato Scientifico composto da docenti delle Università della Basilicata e di Messina e da storici della Deputazione di Storia Patria per la Lucania – Istituto per gli Studi Storici dall’Antichità all’Età Contemporanea.

La petizione è stata votata da cittadini di tutte le regioni italiane e, a livello internazionale, di Francia, Australia, Brasile, Argentina, Canada, Stati Uniti d’America, Irlanda, Svizzera, Spagna, Germania, Ucraina, Sudafrica, Inghilterra, Austria, Polonia, Romania.

Numerosi e qualificati sono stati anche i commenti (che si possono comunque leggere tutti su www.change.org ), che attestano come il Centro di documentazione Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra abbia contribuito alla salvaguardia e diffusione del patrimonio culturale italiano afferente Scotellaro, e alla tessitura di una notevole rete di rapporti, che hanno portato a livello internazionale l’attenzione e la conoscenza del poeta di Tricarico e della stessa cittadina che si onora di avergli dato i natali.
Tra essi ricordiamo le adesioni di studiosi con cui il Centro ha avuto proficue collaborazioni: Ilaria Furno-Weise (commendatore dell’Ordine a merito della Repubblica Italiana, scrittrice e presidente del Circolo Cento Fiori di Monaco di Baviera); Luigi Lombardi Satriani (Università di Roma, Presidente dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche, Senatore della Repubblica Italiana e Membro della VII commissione permanente istruzione pubblica, beni culturali); Giuliana Minghelli (Harvard University – USA); Antonello Ricci (Università la Sapienza di Roma); Gerardo Doti (Università di Camerino); Marco Cadinu (Università di Cagliari e presidente dell’Associazione internazionale Storia della Città);Thomas Stauder (Università di Augusta – Germania); Rosanna Maule e Bruno Ramirez (Concordia University, Montreal – Canada); Giuseppe Maria Viscardi (Università di Salerno e Segretario Generale dell’Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea); Franca Assante (Professore emerito – Università degli studi di Napoli); Bruno Pellegrino (Università del Salento. Presidente dell’Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea); Donato Verrastro (Università della Basilicata, Deèputato della Deputazione di Storia Patria per la Lucania); Attilio Danese (Università di Teramo, Università Pontificia di Roma, “Auxilium”); Vincenzo Esposito (Università di Salerno); Gilberto A. Marselli (Università di Napoli); Caroline Maldonado (scrittrice e traduttrice di Scotellaro in inglese, presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione del «Modern Poetry in Translation» («MPT»), pubblicata dal Queen’s College di Osxford); Allen Prowle (traduttire in inglese di Scotellaro, College di Humberside, Lincoln e Hull – Regno Unito); Giampiero Perri (General Manager & CEO, già direttore generale di APT Basilicata); Luigi Boneschi (regista e produttore del documentario su Scotellaro prodotto dalla DUEA Film di Pupi Avati); Enzo De Camillis (scenografo e regista italiano).

Non si comprende, dunque, il perché della soppressione di un Centro di documentazione qual è stato quello di Tricarico diretto prima da Gregorio Angelini (primo Soprintendente regionale per i beni e le attività culturali della Basilicata; direttore generale del MIBACT, docente di Legislazione dei Beni culturali (Università della Basilicata), Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, direttore del Servizio per le Intese Istituzionali di Programma ed i rapporti con il CIPE del Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e poi da Carmela Biscaglia, studiosa ben nota negli ambienti scientifici lucani, nazionali ed esteri per la serietà dei suoi scritti e gli incarichi ricoperti (Deputato della Deputazione di Storia Patria per la Lucania, membro dell’Associazione Internazionale Storia della Città – Roma, membro dell’Associazione per la Storia Sociale del Mezzogiorno e dell’Area Mediterranea, referente scientifico per i beni storico-archivistici della Diocesi di Tricarico).

I cambiamenti si rendono necessari solo se si ravvisano dei limiti, ma non in presenza di una struttura di eccellenza e professionalità qual era il Centro di Documentazione R. Scotellaro e la Basilicata del Secondo dopoguerra, fiore all’occhiello per Tricarico e la Basilicata tutta.

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3 Responses to PETIZIONE riguardante la soppressione del Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata nel secondo dopoguerra” e l’istituzione di un Centro Studi

  1. Rachele Ubaldo ha detto:

    Buongiorno, dottor Martino.
    Le segnalo, purtroppo con rammarico, un interessante articolo di Enrico Fierro su Il Fatto Quotidiano di oggi, Il venerdì nero per Tricarico: cancellano Rocco Scotellaro.
    Sempre con grande interesse e ammirazione per i suoi scritti,
    Rachele Ubaldo

  2. enza spano ha detto:

    dopo l’intitolalizzazione della Biblioteca comunale a Laura Battista, mi sembra chiaro il disegno che l’attule sindaco vuole attuare per cancellare le tracce di Rocco Scotellaro.
    Mi sembra chiaro che Antonio Melfi teme la figura, il politico, il poeta, l’antropologo , l’uomo che fù e che restiste ancora oggi nei cuori dei suoi concittadini.
    dobbiamo se sei d’accordo coinvolgere Marselli chiedendogli di sostenere la Figura di Scotellaro e di far reintitolare il centro di Documentazione a Rocco Scotellaro. se per favore puoi farmi avere il cellullare del prof. Marselli. grazie Enza(3400638887)

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