La Gazzetta del Mezzogiorno,
venerdì 28 dicembre 2018ROCCO SCOTELLARO

Basilicata svegliati!
Scotellaro ti appartiene. Tricarico non può rinnegarne la memoria

di Raffaele Nigro

Che capitale europea della Cultura possono rappresentare Matera e tutto il Materano se un sindaco della stessa provincia si permette a un passo dal 2019 di cancellare dalla vita culturale di Tricarico la memoria di Rocco Scotellaro? Se la città capitale non prova a far correggere la rotta, a convincere un’amministrazio -ne comunale cugina, se non volge gli occhi verso quella parte del territorio? Una città che si rivela dormiente su una questione fondamentale, soprattutto considerando che il sindaco De Ruggieri ha fondato Zetema per la Cultura e il Musma per la Scultura e che oggi ha come assessore al ramo Giampaolo D’Andrea, un uomo che è stato sottosegretario alla cultura nazionale?
Cari Adduce, Verri, D’Andrea, De Ruggiero, battete un colpo ora che è davvero necessario. Provate a difendere il buon nome della Basilicata di fronte al mondo che ci osserva. E voi regionalisti lucani, che senso ha dormire come talpe nel caldo della tana mentre Sagunto viene espugnata?
È accaduto da pochi mesi che un docente, credo di lingue, originario di Amendolara (Cosenza) eletto sindaco di Tricarico (Matera) in una lista civica di centro-destra, decida ex abrupto di abolire il glorioso «Centro Studi Rocco Scotellaro» e di cambiare intitolazione della biblioteca comunale da sempre nota come «Biblioteca Rocco Scotellaro», dedicandola a Laura Battista, poetessa tardo romantica originaria di Potenza e figlia di quei movimenti di secondo Ottocento filo garibaldini animati da grandi passioni, ma che poteva aspirare ad altre pur meritevoli attenzioni o intitolazioni, che so, una villa, un auditorium, una scuola, una piazza. Ma non mi pare ben fatto sovrapporla o sostituirla a un poeta di cui la Basilicata va orgogliosa e che l’ha resa più nota nel mondo. Un poeta che partendo dai versi di Sinisgalli li coniuga con la parlata del Sud e con la mitologia contadina, inventando un modo assolutamente nuovo di costruire temi e versi e usandoli come un’arma.
Solo un soggetto lontano dagli interessi di Tricarico, (il paese che pure lo ha eletto!), lontano dal destino culturale della regione lucana (una terra che lo ha accolto) poteva maturare un’offesa così ingiustificabile. E solo un popolo privo di amor proprio può tacere di fronte a un’azione così autolesiva e che commina a Scotellaro l’affronto che già gli destinò la politica scelbiana degli anni Cinquanta. Nel momento in cui Tricarico chiede il riconoscimento Unesco alle sue bellezze arabo-normanne, si taglia gli attributi cancellando il nome di un poeta che le ha dato e continuerebbe a darle lustro al pari del castello e della rabatana. Perché è giusto che Tricarico venga riconosciuta come capitale delle salsicce di porco e delle vacche podoliche festeggiate nel carnevale della transumanza, ma mi pare altrettanto giusto che alla cultura materiale continui ad affiancare la cultura letteraria.
Il primo cittadino, egregio figlio delle meravigliose foreste della Sila madre, mostri di amare la Tricarico della luce che pure gli ha dato fiducia. Perché è come se Venosa cancellasse Orazio dalla sua anagrafe, come se Melfi oscurasse Federico II o Francesco Saverio Nitti, come se Rionero cambiasse nome a palazzo Fortunato e Aliano rinunciasse a Carlo Levi o Valsinni alla Morra. Che rancore può allignare nel cuore di un sindaco che propone la damnatio memoriae di un gigante della letteratura mondiale? Capirei un sindaco analfabeta. Ma un docente!
«Basilicata, bella scoperta», recita una voce pubblicitaria dell’APT potentina. Scoperta di che? Dell’ostracismo culturale che alligna tra le sue valli e le sue colline fomentate da miserie politiche retroattive? Della censura reazionaria nei confronti di un intellettuale che ha fatto in quindici anni per Tricarico ciò che non hanno prodotto i successivi settant’anni? Un ospedale,un palazzo municipale, strade, lotte per l’emancipazione sociale.
Fossi un tricaricese temerei l’immagine che un uomo di scuola sta offrendo agli studenti di Tricarico. Perché se parliamo di Scotellaro, parliamo di un poeta che ha intriso di impegno sociale la propria scrittura e la propria vita. In una stagione in cui gli intellettuali si astengono dagli impicci e producono una facilissima scrittura minimalista, giallista, noir, turchina lontana da ogni forma di impegno sociale e politico. Una scrittura e una conduzione di vita che non sanno più nulla dell’esemplarità e dell’adesione con cuore e anima al miglioramento di un mondo alla deriva.
Sospetto che il sindaco e la giunta di Tricarico,se venissero nominati al Ministero della Cultura, cancellerebbero il nome di Dante dall’Italia, dalle scuole, dall’Associazione omonima perché fu filo guelfo o come ironizza Foscolo, fu «ghibellin fuggiasco». Lo farebbero all’istante. O truciderebbero la memoria di Vittorini, Pavese, Fenoglio, Pasolini, perché hanno militato, a loro dire, dalla parte sbagliata in politica. Ma si può cancellare la storia? La storia è stata ed è, la si può interpretare, spiegare, ma non cancellare o nascondere. Lo intenda il Gran Fustigatore. Anzi lo intendano gli abitanti di Tricarico e quelli di Matera che fra una settimana cominceranno a darci lezioni di cultura europea.

 

3 Responses to Raffaele NIGRO, BASILICATA SVEGLIATI

  1. Giuseppe Passarelli ha detto:

    La memoria di Rocco avrebbe dovuto essere collante per unire i Tricaricesi, invece qualcuno li ha divisi ed è quello che solo la sporca politica riesce a realizzare. Se solo si rendessero conto del dispiacere che recano a noi esuli, si siederebbero intorno a un tavolo con davanti un buon bicchiere di aglianico e raggiungessero pacificamente un accordo. Come ho detto tempo addietro Tricarico è ricco di strutture e vie da dedicare anche a tutti coloro che nel paese o altrove hanno fatto onore alla Cittadina Lucana. Un forte abbraccio a tutti i yricaricesi ovunque si trovino.Da Verona, Giuseppe Passarelli

  2. gilbertomarselli ha detto:

    Appena avuta notizia dell’inspiegabile ed inaccettabile provvedimento assunto dall’Amministrazione comunale di Tricarico ho avuto l’immediata reazione di rinunziare pubblicamente all’onore concessomi dalla precedente Amministrazione quando volle concedermi la “cittadinanza onoraria di Tricarico” in riconoscimento di quell’attività di ricerca compiuto dal Gruppo di Portici, diretto dal Prof. Manlio Rossi-Doria, ed alla quale parteciparono anche i tricaricesi Rocco Mazzarone e Rocco Scotellaro. Si deve solo all’insistenza di molti che mi hanno dissuaso di compiere un simile passo perché rimanesse sempre più evidente l’errore commesso dall’attuale Amministrazione.

  3. gilbertomarselli ha detto:

    Appena avuta notizia dell’inspiegabile ed inaccettabile provvedimento assunto dall’Amministrazione comunale di Tricarico ho avuto l’immediata reazione di rinunziare pubblicamente all’onore concessomi dalla precedente Amministrazione quando volle concedermi la “cittadinanza onoraria di Tricarico” in riconoscimento di quell’attività di ricerca compiuto dal Gruppo di Portici, diretto dal Prof. Manlio Rossi-Doria, ed alla quale parteciparono anche i tricaricesi Rocco Mazzarone e Rocco Scotellaro. Si deve solo all’insistenza di molti che mi hanno dissuaso di compiere un simile passo perché rimanesse sempre più evidente l’errore commesso dall’attuale Amministrazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.