FUOCHI FATUI
di Mario Trufelli

a Leonardo Sinisgalli

Davanti al sepolcro ti ritrovo
con aria intrigante di bell’uomo.
Gioco con la tua ombra, ormai
solo per accogliere ricordi.
Parliamone, mi scopro
Visionario; mi pare di avvertire
un sortilegio, di sentire la voce
di un mondo separato.
Ti rivedo folgorato dai riflessi
dell’Agri in piena
in quell’autunno di tanti anni fa,
insinuante, quasi profetico
lanciasti un messaggio
che ha lasciato il segno.
“Sotto i nostri piedi scorre un fiume di petrolio”
così, categorico ma senza enfasi
desti l’annuncio
agli amici che ti stavano festeggiando.
Un presagio pensoso e
poi il rifugio nei versi
Allora s’andava scalzi
Per i fossi, si misurava l’ardore
del sole dalle impronte
lasciate sui sassi.”

Dopo la tua morte
I fuochi fatui come candele
Perennemente accese,
illuminano le notti
nella dolce provincia dell’Agri.
Le trivelle hanno trafitto
Il cuore della terra.
Il nibbio che taglia l’aria,
a te caro, vola sempre più in alto.
Ha scelto un altro cielo.

 

One Response to Mario TRUFELLI – FUOCHI FATUI

  1. Rachele Ubaldo ha detto:

    Bellissima! Non la conoscevo. Grazie.

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