MATERA CAPITALE DELLA CULTURA RICORDA ROCCO SCOTELLARO
TRICARICO LO IGNORA

Quando Gigi Proietti, per la cerimonia di inaugurazione di Matera Capitale della Cultura Europea 2019, in diretta Eurovisione davanti a una folla imponente ha ricordato Rocco Scotellaro e ha cantato la poesia “E’ fatto giorno” del poeta lucano, è esploso un grande entusiasmo. Ma la gioia di molti non ha placato la delusione e l’amarezza per il recente episodio che si è verificato a Tricarico, paese natale del “poeta un po’ dimenticato”, come ha rammentato Proietti sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 18 gennaio.
Quando ho appreso la notizia riportata da Raffaele Nigro sulla Gazzetta del 28 dicembre scorso, circa la cancellazione dell’intitolazione della Biblioteca Comunale di Tricarico da sempre nota come “Biblioteca Rocco Scotellaro” per intitolarla alla poetessa Laura Battista, sono rimasto molto stupito e profondamente amareggiato.
L’ incisivo e puntuale commento di Raffaele Nigro metteva in risalto che, in un momento in cui questa terra lucana riveste un ruolo di rilevanza internazionale con la nomina della città di Matera a Capitale della Cultura, come riscatto sociale del mondo contadino del Sud, dimenticato e sacrificato per lungo tempo, è inconcepibile che si sia verificato un fatto tanto increscioso. È intervenuta sull’argomento anche Enrica Simonetti (Gazzetta del 6 gennaio u.s.), a margine dell’articolo “L’inchiesta di Scotellaro…”, affermando che i responsabili di queste decisioni dimenticano che “solo la memoria è la vera Capitale della Cultura”.
Anche secondo chi scrive, non si giustifica affatto un cambiamento originato forse da beghe locali. Comunque, la scelta dell’Amministrazione comunale di Tricarico è incomprensibile, poiché la Biblioteca da lungo tempo risulta dedicata alla memoria di Scotellaro, che ha dato e continua a dare lustro alla Città.
La protesta sollevata da più parti è finora rimasta inascoltata. Infatti, anche la mozione presentata dalla consigliera comunale Antonella Primavera, tesa ad ottenere il ripristino dell’antica intitolazione a Scotellaro, è stata bocciata; né ha ottenuto miglior risultato la petizione presentata al Sindaco dai cittadini di Tricarico.
Al riguardo, viene sostenuto che, senza nulla togliere alla poetessa Laura Battista, meritevole di essere ricordata per la sua passione politica e per i suoi ideali patriottici e liberali filo garibaldini, (alla quale potrebbero essere intitolati altri edifici, monumenti o strade della Città), appare ingiusto e inopportuno aver sostituito il nome dell’illustre poeta della “Libertà Contadina”, tanto amato nel Mezzogiorno d’Italia.
È chiaro che questa vicenda è servita a creare malcontento senza alcun beneficio, sicché figure nobili come Rocco Scotellaro e la stessa Laura Battista rischiano di essere strumentalizzate.
E’ convinzione di chi scrive che la decisione dell’Amministrazione comunale di Tricarico non avrebbe convinto e fatto piacere neanche all’indimenticabile Mons. Raffaello delle Nocche. I più anziani ricorderanno i rapporti che intercorrevano a quei tempi a Tricarico tra il Prelato e Scotellaro (durante il periodo in cui fu Sindaco della città), costretti ad assumere ruoli diversi che il clima politico di allora imponeva. Entrambi erano comunque legati dall’unico obiettivo di lenire le miserie di un popolo sofferente ed oppresso. Lo ha ricordato recentemente anche la nipote del poeta, Lina Scotellaro, affermando che, anche se antagonisti, lavoravano insieme per risolvere i problemi sociali ed economici del paese, “come dimostra la fattiva collaborazione per l’apertura dell’ospedale di Tricarico”.
In occasione dei funerali di Scotellaro il 17 dicembre ’53 a Tricarico, la salma del poeta non solo non fu portata in chiesa, ma non ci fu in quell’occasione nemmeno un rintocco di campana! Ma questa è un’altra storia, legata appunto al tempo delle scomuniche e di ideologie, di cui è rimasto per fortuna solo un triste ricordo. Il generoso poeta in Contadini del Sud lascerà tuttavia un lusinghiero pensiero del Vescovo di Tricarico Mons. Delle Nocche. Sarà poi Francesco Zerrillo, altro eccellente ed amabile Vescovo di Tricarico, che in occasione del 50° anniversario della morte del poeta, davanti ad un mare di gente attenta e commossa, disse: “E’ bene non ricordare quei tristi fatti del passato e quelle campane che allora non suonarono…ma oggi applaudiamo l’illustre poeta tanto bravo e generoso”. Per certi versi Mons. Zerrillo anticipava così il pensiero di Giovanni Paolo II e di Papa Francesco sul perdono degli errori della Chiesa.
Di fronte a questa vicenda, la mia amarezza è stata ancora più grande, sia perché mi sento profondamente legato a questa terra lucana magica e piena di fascino e alla sua brava e generosa gente, sia per l’affetto che nutro da sempre per Rocco Scotellaro, che ha rappresentato, pur nella sua breve esistenza, il simbolo letterario del rinnovamento politico, culturale e sociale delle popolazioni del Sud.
Mi unisco pertanto alle numerose istanze di quanti hanno già invocato il ripristino del nome di Scotellaro alla Biblioteca Comunale di Tricarico.

Nicola Chiechi

 

2 Responses to Ricevo, e pubblico su Rabatana, una interessante testimonianza su Rocco Scotellaro

  1. Angelo Colangelo ha detto:

    Una bella e significativa testimonianza di una persona non lucana, che ama la Lucania.Dovrebbe servire a far riflettere molti lucani…
    Angelo Colangelo

  2. gilbertomarselli ha detto:

    Come al solito, Rabatana svolge un’opera importante e maritevole di ogni lode. In questo caso, ha messo in rilievo l’assenza e le mancanze di politici che pur dovrebbero essere riconoscenti al nostro Rocco.

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