Propongo di dedicare un’ora di questa giornata alla lettura di un prezioso libretto scritto nell’autunno del 1944 a Roma: L’ABC DELLA DEMOCRAZIA di Guido Calogero. Ora lo si può facilmente trovare nella recentissima edizione, finito di stampare nello scorso mese di marzo 1919 per le edizioni di Chiare Lettere, introdotto da Maurizio Viroli.
Maurizio Viroli è un accademico italiano, Professore emerito di Teoria politica alla Prinbceton University. Durante il settennato di Carlo Azeglio Ciampi ha servito la Presidenza della Repubblica Italiana. Attualmente è Professore ordinario alla Università del Texas ad Austin e all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. I suoi campi di ricerca sono la Filosofia politica e la Storia del Pensiero politico. Alle numerose pubblicazioni scientifiche affianca l’attività di saggista e quella di editorialista. Collabora e ha collaborato ad alcune testate giornalistiche, tra cui La Stampa, Il Sole 24 ORE e Il fatto quotidiano.

Vi sono tre motivi per leggere e far leggere il libretto di Guido Calogero:

PERCHÉ ÈUN PICCOLO CAPOLAVORO CHE MOSTRA IN TUTTA LA SUA BELLEZZA IL TESORO DELLA DEMOCRAZIA, CONQUISTATO DOPO TANTE BATTAGLIE CHE OGGI STIAMO PERDENDO.

PERCHÉ È UN LIBRO APASSIONATO CHE RACCOGLIE LA LEZIONE DELLA GRECIA CLASSICA E CON LIMPIDA SEMPLICITÀ METTE IN SCENA L’ESSENZA DI UNA VITA DEMOCRATICA.

PERCHÉ, NELLA RICERCA DI UNA MEDIAZIONE PROFONDA TRA GIUSTIZIA SOCIALE E LIBERTÀ PERSONALE, CALOGERO È STATO UNO DEI PIÙ GRANDI MAESTRI DEL NOVECENTO, DI ASSOLUTA ATTUALITÀ.

L’ABC della democrazia comprende i seguenti quattro capitoli:

L’Abc della democrazia

Primo manifesto del liberalsocialismo

Uomini di cultura, professionisti, intellettuali, assumetevi la responsabilità dell’avvenire

L’alto e il basso.

Il testo segnalato, di formato tascabile, occupa 82 pagine, che si aggiungono all’Introduzione di Maurizio Viroli, che, nell’Introduzione si chiede perché oggi (s’intende: perché oggi riproporre l’appello di Guido Calogero). L’Abc, come già detto, fu scritto a Roma nell’aitunno del 1944, da pochi mesi liberata dalle truppe d’occupazione tedesche, per offrire ai giovani, e ai meno giovani, un piccolo decalogo dei principi e delle regole di una buona vita democratica. Dopo vent’anni di fascismo gli italiani che volevano partecipare attivamente alla rinascita della patria dovevano imparare un’arte nuova che i più non avevano mai praticato né studiato sui libri. Calogero si mise v olentieri all’operaa, anche se nessuno poteva prevedere se e quando l’Italia sarebbe diventata una repubblica democratica. A chi lesse l’Abc sul giornale romano della Federazione giovanile del Movimento del socialismo liberale, o nella prima edizione a stampa del 1946 (Edizioni Colombo, 34 pagine, Lire 50), Calogero insegnò i principi di una democrazia che doveva ancora nascere.
A noi – giovani e meno giovani, anziani e vegliardi del 2019 – insegna i princìpi che dobbiamo riscoprire, scoprire, capire e amare se vogliamo far rinascere la nostra repubblica democratica.
Il primo insegnamento che Calogero offre à che l’atteggiamento fondamentale dello spirito democratico è «il tener conto degli altri» (corsivo nel testo). «La vera democrazia non è il paese degli oratori, è il paesi degli ascoltatori.»

 

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