Sciocchezze

 

Quante sciocchezze si scrivono! Quante sciocchezze si pensano! Cosa ce ne faremo di tutte queste sciocchezze? Mica possiamo semplicemente mandarle giù e dimenticare!
È uno degli appunti che Elias Canetti annotò nel 1992-93 pubblicati da Adelphi sotto il titolo Un regno di matite. I pensieri sono spesso folgoranti («Non legge nulla, ma come lo loda!»), altre volte più articolati, sempre provocatori («Conversazione tra amici: ciascuno racconta di tutto quello che agli altri non interessa»). Ho scelto un appunto sulle sciocchezze pensate, dette e scritte, una vera e proprio valanga che ogni giorno inonda cervelli, parole, giornali e libri. Il risultato di questo continuo ingurgitare stupidità, prima o poi, si fa sentire perché – come osserva Canetti – «non possiamo semplicemente mandare giù e dimenticare». Le sciocchezze come le volgarità lentamente irradiano l’anima e la mente e ci trasformano. Dobbiamo, perciò, non sottovalutare la forza insita alla sciocchezza; essa ha una sua energia che si diffonde e si ramifica e non ci si deve illudere di esserne immuni e vaccinati.

Fin qui ho copiato il Breviario domenicale del cardinale Gianfranco Ravasi pubblicato sul supplemento del Sole 24 Ore di ieri, Domenica 1° settembre.
Il 25 giugno è uscito nelle librerie l’Oscar Boabab Moderni Tutte le Opere di Rocco Scotellaro e le sciocchezze ispirate da quest’opera già fioccano nei social. Un volume di 800 pagine, più un indice di 15, precedute dall’Introduzione del prof. Franco Vitelli col titolo Perché abbiamo bisogno di Scotellaro (pagg. V-XVI), e una dedica a Goffredo, fratello maggiore / a quella “strana gente” che ci ha fatto capire, richiede un po’ di tempo per la lettura e la riflessione, prima di affrettarsi a pigiare la tastiera del computer e pubblicare, per l’appunto, sciocchezze. Se ne leggono già tante, ma non cedo alla tentazione di raccoglierle. Rocco Scotellaro, il mio amico Rocco Scotellaro, come più avanti avrò occasione di specificare, richiede altro tipo di impegno e attenzione.
Un pizzico di attenzione in più (non gli addebito una sciocchezza!) avrei raccomandata (anche per fatto personale!) al prof. Franco Vitelli nel tratteggiare – almeno il tratteggio! – la dualità giovani/nostalgici a pag. VI dell’Introduzione al volume di cui è coautore con la prof. Giulia Dell’Aquila e il prof. Sebastiano Martelli. I giovani si sono sempre trovati in sintonia col sindaco-poeta, sono i suoi principali supporter e ad essi si contrapporrebbe “quel pubblico di “nostalgici”, che vedeva ricordato il mondo della propria giovinezza, [che] si è esaurito per estinzione naturale. Si chiama “sentimento del tempo”, professore, senza bisogno di tirare in causa Giuseppe Ungaretti, quel mondo della mia giovinezza (ecco il fatto personale) vissuto dieci anni in amicizia con Rocco Scotellaro. E sono ancora sulla faccia della Terra, non mi sono estinto e non ho alcuna intenzione di farlo (e questo è un altro aspetto importante del fatto personale). Ma non mi sfugge la ragione della disattenzione.
Ma vengo finalmente alle sciocchezze. Ne cito solo due, non faccio nomi, chi vuole li può trovare sui social… ne troverebbe tante altre. Sono nomi importanti: un poeta e un professore ordinario di letteratura italiana. Lodano il Baoab dove si leggono È fatto giorno del 1954 e del 1982 (almeno l’indice, santo cielo!, potevano leggerlo!) e le opere di Rocco Scotellaro ex partigiano amico di Carlo Levi.

 

4 Responses to Sciocchezze

  1. domenico langerano ha detto:

    Caro Antonio,
    l’ironia é il sale della vita! Se poi aggiungiamo il debito scongiuro l’ironia in me si trasforma in EVVIVA ANTONIO!
    Un abbraccio
    Mimmo

    • Antonio ha detto:

      Caro Mimmo,Non puoi immaginare il piacere che mi hai fatto. Gilberto mi ha lasciato solo. A ogni intervento su Rabatana corrispondevano suoi commenti, email, telefonate. Ora che mi ha lasciato Rabatana non mi interessa più.
      Un abbraccio, Antonio

  2. Rachele Ubaldo ha detto:

    Bentornato!

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