Il monologo l’«Autodifesa di Caino» avrebbe dovuto essere interpretato da Camilleri a teatro, come «Conversazione su Tiresia».

L’appuntamento era per il 15 luglio 2019 alle Terme di Caracalla, ma Camilleri era uscito di scena e morì il 17. L’editore Sellerio ha stampato un libro, il primo libro di Camilleri dopo la sua morte, e in Nota afferma che il lettore, per come è ideata l’opera, sentirà risuonare la sua voce.

L’ho letto, ma non ho sentito risuonare la voce del «contastorie», perché il «contastorie» questa storia non l’ha mai «contata» e non l’ha vista stampata.

Peccato non sentir «contare» questo interrogarsi sul male, questa affermazione, fatta nelle ultime battute, che non sempre dal bene nasce dell’altro bene e che non sempre il male genera altro male, affermazione della quale il «contastorie» avrebbe voluto condividere la responsabilità con un grande attore e regista come Orson Welles:

«In Italia per trent’anni sotto i Borgia ci furono guerre, terrore, assassinii, carneficine, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento.
In Svizzera non ci fu che amore fraterno, ma in cinquecento anni di quieto vivere e di pace che cosa ne è venuto fuori? L’orologio a cucù.» (Frase del film “Il terzo uomo” di Carol Reed)

 

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