Oggi, 19 dicembre, ha avuto inizio, e proseguirà domani 20, la cerimonia ufficiale che pone fine all’esperienza di Matera capitale europea della Cultura, con il passaggio di testimone a Galway, in Irlanda, e a Rijeka, in Croazia, vincitrici del titolo per il 2020.
Eliana De Caro nel Settimanale della Domenica del Sole 24 Ore di domenica scorsa, 15 dicembre, ritiene che sia dunque tempo di un primo bilancio, benché i dati precisi e compiuti che accompagnano queste operazioni – e che conferiscono loro concretezza e sostanza – si potranno ottenere ed esaminare solo più avanti. Ma ritiene, a conclusione della sua analisi, che il 2019 è quasi concluso con successo e il 2020 si affaccia già gravido di domande.
Per il bilancio del 2019 si può infatti partire da quel che di nuovo empiricamente c’è, ed è tangibile, in una città fino a pochi anni fa sconosciuta ai più in Italia (figuriamoci all’estero). Secondo una ricerca condotta da banca Intesa, nella città lucana tra il 2014 – l’anno dell’attribuzione del titolo, avvenuta il 17 ottobre – e il 2018 le presenze sono passate da 245mila a 548mila (gli stranieri da 85mila a 153mila). Le previsioni per il solo 2019 parlano di 800mila visitatori, forse più. Le manifestazioni, i concerti, le mostre, le presentazioni di libri, gli spettacoli, le produzioni (film e fiction, ma anche quelle di minor impatto, fatte in collaborazione con altre città o luoghi, lucani e non) sono stati tantissimi: spesso se ne è parlato nel corso di questi dodici mesi battezzati dallo splendido discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in piazza San Pietro Caveoso il 19 gennaio scorso.
All’autrice del citato articolo preme citare almeno quattro momenti alti ed efficaci: il festival Materadio di Radio 3, che da solo – in realtà sin dal 2011 – ha contribuito a illuminare in questi anni la città e la Basilicata, con appuntamenti e riflessioni di qualità; le mostre Ars Excavandi (la prima dell’anno, dedicata alle città di pietra, che andrà all’Expo di Dubai) e quella che ha raccontato il Rinascimento visto da Sud , con opere giunte a Palazzo Lanfranchi da importanti musei; la Cavalleria Rusticana allestita nei Sassi nell’agosto 2019, con l’orchestra del teatro San Carlo di Napoli e i protagonisti che cantavano tra le persone assiepate attorno a loro, in un’atmosfera unica; la pubblicazione di libri di cui si sentiva fortemente la necessità, come l’ opera omnia di Rocco Scotellaro e tre volumi della produzione di Leonardo Sinisgalli (il Furor Mathematicus , i racconti – che usciranno a metà gennaio – e le poesie a seguire, tutti pubblicati da Mondadori). Quattro momenti riusciti e arricchenti per la comunità, che devono rafforzare la consapevolezza maturata nei materani – e negli attori culturali e istituzionali – di avere la capacità di conquistare obiettivi ambiziosi. In altre parole: quando si vuole, si può.
Tra gli interventi che restano , in città, c’è quello che riguarda la Cava del Sole (lungo la via Appia), da cui un tempo si estraeva il tufo per costruire case e monumenti. È stata risistemata (i suoi cinquemila posti sono adatti per concerti e grandi manifestazioni) e arricchita di un auditorium da 700 posti – con ristorante e bar – dove si svolse la cerimonia di inaugurazione la mattina dello scorso 19 gennaio. È stato rimesso a nuovo il cine-teatro Comunale, ora intitolato a Gerardo Guerrieri, il regista e critico letterario, traduttore di importanti opere teatrali in inglese e russo, nato a Matera nel 1920. È stata (finalmente!, sospirano i materani) pressoché completata la superstrada che collega Matera a Bari, raggiungibile ora in poco più di mezz’ora. Il Comune ha concluso l’acquisto all’asta del teatro Duni (progettato dall’architetto Ettore Stella, prematuramente scomparso nel 1951), dopo un’interminabile fase di stallo: una struttura, nel centro della città, che sarà rinnovata e per la quale si dovrà pianificare un cartellone all’altezza. È stata ampliata Casa Noha, l’unico bene nazionale del Fai in Basilicata – 175mila visitatori dal 28 febbraio 2014 – con un nuovo allestimento multimediale che “accompagna” le persone nei vari luoghi della città (a proposito del Fai, è stato ritenuto che valga la pena citare anche l’inserimento dei Laghi di Monticchio tra i Luoghi del Cuore : l’associazione interverrà con un contributo di 22mila euro a favore dei due specchi d’acqua, di proprietà del Demanio e in gestione al Parco Regionale del Vulture). Sono stati recuperati gli ipogei di San Francesco d’Assisi, un vasto spazio espositivo sotterraneo che si sviluppa sotto la piazza omonima, fino a congiungersi all’auditorium di piazza Sedile, così come sono stati restaurati (grazie al contributo di Rigoni) gli affreschi della chiesa rupestre di San Giovanni in Monterrone (Monterrone è una grande rupe calcarenitica situata nel cuore del Sasso Caveoso. Nella parte alta della rupe sono presenti due chiese rupestri: Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone.) La villa comunale, area verde tradizionalmente frequentata dai materani, ha ora un volto accogliente, dopo anni di abbandono a se stessa. In piazza della Visitazione è stata costruita l’imponente stazione disegnata da Stefano Boeri, che ha suscitato molte discussioni dettate dal paradosso di avere una struttura avveniristica d’un lato, e un servizio ferroviario inadeguato dall’altro (le Ferrovie Appulo Lucane sono a scartamento ridotto e offrono collegamenti a carattere locale: Matera, ancora oggi, non ha la ferrovia nazionale. Un lungo e inconcluso capitolo). Accanto ai lasciti concreti – tra i quali vanno citati i tanti alberghi, b&b, abitazioni divenute case-vacanze per accogliere i visitatori – vanno considerati quelli immateriali. A questo proposito, nella giornata di domani 20, la Fondazione Matera 2019 consegnerà al presidente del Parlamento europeo David Sassoli un documento in cui si enuclea l’esperienza di Capitale europea della Cultura, sottolineando tra l’altro il coinvolgimento dei cittadini, materani e dell’intero territorio lucano (ciascuno dei Comuni ha partecipato all’iniziativa “capitale per un giorno”), la vocazione a guardare al futuro e oltre i propri confini, attraverso collaborazioni con città italiane ed europee. Nel corso del 2020, guardando anche all’esperienza delle precedenti capitali europee della Cultura, è lecito presumere che Matera beneficerà di un effetto traino, che sarà poi rafforzato dall’uscita in Italia, il 9 aprile, di No time to die , l’atteso film di James Bond girato (anche) nei Sassi. Ma quel che conta è quanto accadrà un mese dopo: la chiamata alle urne per l’elezione del sindaco della città. I futuri amministratori hanno una responsabilità e un compito decisivi. Starà a loro capitalizzare la visibilità acquisita dalla città e dal territorio, propiziarne lo sviluppo sostenibile, dando corso anche a quanto non si è fatto e correggendo la rotta ove necessario.

 

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