Forte polemica con la Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen sulla sua dichiarazione che « i coronabond sono solo uno slogan ». Il Presidente dell’Europarlamento David Sassoli ieri 28 marzo ha dichiarato a Skytg24: «Penso che debba arrivare un chiarimento dalla Von der Leyen, noi in parlamento avevamo capito un’altra cosa». Poi ha aggiunto: «Dobbiamo lavorare perché l’Europa sia migliore di come l’abbiamo conosciuta adesso. Sappiamo che nessun Paese può farcela da solo. Lo stanziamento così diverso da Paese a Paese per l’emergenza coronavirus ci dimostra che avendo economie e finanze pubbliche diverse un euro che spende la Germania non è lo stesso che spende l’Italia, noi dobbiamo mettere tutti agli stessi blocchi di partenza».
L’affievolimento dello spirito solidaristico dell’Unione Europea non è una novità, le dichiarazioni di Ursula Von der Leyen l’hanno in un certo senso posto ufficialmente sul tappeto. Ieri, prima dell’intervento della Von der Leyen, Pierluigi Castagnetti ha rilasciato il seguente appello a Angela Merkel.

TESTO DELL’APPELLO

Conosco Angela Morkel da ben prima che diventasse Cancelliere e conosco il suo genuino spirito europeista. E mi pare di poter dire che le resistenze manifestate nell’ultimo Consiglio europeo, rispetto a un intervento massiccio attraverso ad esempio Eurobond, sono dovute all’ostilità dell’establischment tedesco in genere e della CDU in particolare, preoccupato dall’esplosione dei nazionalismi alle prossime elezioni.

Io da molti anni non ho più ruolo e, dunque, titolo per intervenire (l’ultima volta che l’ho incontrata è stata 12 anni fa al G7 dei Presidenti dei Parlamenti a Berlino). Ma se l’avessi le ricorderei quanto il Cancelliere Khol disse a Martinazzoli (e a me che l’accompagnavo) alla vigilia delle elezioni del 1993, cose che evidentemente le sono ben note.

«Non so se vincerò le prossime elezioni per tante ragioni. A Maastrictht ho accettato il cammino della moneta unica per tenere unita e dare una missione all’Europa, ben sapendo che la Germania oggi ha la moneta più forte, il marco, che dovrà entrare in un paniere con altre monete tutte più deboli.
Ho accelerato l’unificazione fra le due Germania stabilendo – contro il parere di tutti a partire dalla BundesBank – la parità con i due marchi, mentendo sapendo di mentire, convinto che questa fosse la condizione per fare una unificazione vera. Ho poi alzate le aliquote fiscali di 5 punti dicendo che l’intero volume del nuovo gettito fiscale andrò ad investire tutto all’est, sempre per accelerare l’omogeneizzazione delle condizioni di vita fra tutti i tedeschi. Senonché le tasse le pagano i percettori di reddito e i contribuenti più ricchi stanno tutti a ovest dove sono anche gli elettori della CDU. Vedete che il rischio che io non vinca le elezioni è concreto e probabile, ma ho fatto le cose che servono a creare pace nella Germania, perché il mio maestro Adenauer, diceva sempre che la Germania in pace nel cuore dell’Europa è garanzia che l’Europa vivrà in pace. E non pensate che io voglia germanizzare l’Europa, prospettiva che spaventerebbe anche me, al contrario voglio europeizzare la Germania. Ditelo al mio amico Giulio».

Quelle elezioni federali poi premiarono ancora una volta Khol.

 

One Response to Coronabond. Appello di Pierluigi CASTAGNETTI a Angela Merkel

  1. Antonio Martino ha detto:

    CONIUGARE SOGNI E FATTI – LA VERA LEZIONE DI KOHKL

    Quando la Germania si stava riunificando Romano Prodi, come economista, si dichiarò non d’accordo sul cambio del marco uno a uno Est Ovest. Ma poi capì le ragioni di Kohl e sul Sole 24 Ore del 12 settembre 2012 illustrò la sua posizione con un articolo che, per l’appunto, testimoniava come la vera lezione di Kohl era stata il sapere e avere voluto coniugare sogni e fatti.

    P.S. Un errore di digitazione ha travisato la parola “economista”. Ora è scritta correttamente e mi scuso (a.m.)

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