Album di famiglia di Rocco Scotellaro
COMUNICATO STAMPA
Nella ricorrenza del 19 aprile, giorno della nascita di Scotellaro, viene pubblicato il volumetto Album di famiglia di Rocco Scotellaro
Tricarico, 19 aprile 2020. In occasione del 19 aprile, giorno della nascita di Rocco Scotellaro (1923-1953), poeta e sindaco di Tricarico, l’Amministrazione comunale e il Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” di Tricarico annunciano la pubblicazione del 2o Quaderno del Centro. È Album di famiglia di Rocco Scotellaro, a cura di Carmela Biscaglia, con uno scritto di Francesco Faeta (Grenzi editore 2019, http://www.claudiogrenzieditore.it).
Il volumetto, pensato per il 66o anniversario della morte di Scotellaro, è il frutto di un lungo e complesso lavoro di ricerca e di riordinamento delle fotografie del poeta, e fornisce un organico corpus di immagini che rendono la sua vicenda umana fin dagli anni dell’infanzia, il suo impegno di intellettuale politicamente impegnato nelle problematiche meridionali del secondo dopoguerra con forti legami con Rocco Mazzarone, Carlo Levi, Adriano Olivetti, Manlio Rossi-Doria e la “Scuola di Portici”. Inserito nei dibattiti più qualificati della cultura letteraria nazionale, egli fu poeta, prosatore, studioso del mondo contadino, e ci ha lasciato scritti che spaziano tra poesia, narrativa, inchiesta antropologica, giornalismo e cinema. Le fotografie riprodotte nel volumetto, “provenienti da più parti e da più autori (e in particolare dall’archivio di Rocco Mazzarone, che mi piace qui ricordare per il suo imprescindibile ruolo di testimonianza civile rispetto alla vita di Tricarico e della Lucania), – come scrive l’antropologo Francesco Faeta nel suo saggio Immagine pubblica e immagini private. Il caso di Rocco Scotellaro – illustrano alcuni momenti della vicenda del poeta, racchiuse, come sono, nelle convenzionali partizioni date per il loro ordinamento, la vita, la morte, la memoria. Costituiscono, dunque, un piccolo ma significativo contributo alla conoscenza di Scotellaro e della storia culturale e politica regionale (e nazionale) in epoca recente, e alla conservazione della memoria”.
Nella pubblicazione – si legge inoltre nella nota della curatrice – sono presenti, infatti, anche le testimonianze visive afferenti le iniziative poste in atto a un anno dalla morte del poeta e fino agli anni Sessanta, quelli cioè che videro l’intenso coinvolgimento non solo del Partito Socialista Italiano, ma soprattutto di Levi, Rossi-Doria e Mazzarone nella pubblicazione delle sue opere che, com’è noto, uscirono tutte postume, e nella realizzazione di iniziative volte a tener desto il ricordo e l’opera del giovane sindaco, intellettuale e poeta, prematuramente scomparso il 15 dicembre 1953. Tra queste, anche la realizzazione del suo monumento funebre, su progetto del Gruppo BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers), innalzato su suolo cimiteriale messo a disposizione dell’Amministrazione comunale presieduta dal sindaco Giovanni Laureano. Chiudono la raccolta alcune fotografie di Isabella Santangelo, la fidanzata di Scotellaro, ultima testimone e custode della memoria di una stagione e di una vita – quella del poeta lucano – affidata ormai alla corposa e importante letteratura prodotta su di lui. Si tratta di immagini molte delle quali inedite, alcune già note. Un numero consistente proviene da sedi istituzionali come l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia – MIBACT, Archivio Fotografico Moderno; l’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea di Bari; l’Archivio di Stato di Matera – Fondo “Rocco Mazzarone”; l’Archivio Storico del Comune di Tricarico, ove afferiscono i fondi fotografici “Mario Carbone, Tricarico e la Lucania di Carlo Levi. 1960” e “Mario Cresci, “Tricarico 1967”. Molte fotografie sono state messe a disposizione da familiari del poeta: Maria Carmela Scotellaro (cugina di Rocco); Rocco Vincenzo Scotellaro (di Nicola, fratello di Rocco); Anna Maria Montini (figlia di Serafina, sorella di Rocco) e Vito Sacco. Altre sono state concesse da Pancrazio Cataldo, Franco Di Pede, Domenico Lauria, Oronzo Manicone, Antonio Martino, Giovanni Menonna, Isabella Santangelo. Per la maggior parte di questo corpus fotografico non si conosce l’autore. Solo uno scatto ci rimanda allo studio fotografico di Armando Milite, che fu attivo a Tricarico negli anni Cinquanta. Un buon numero di fotografie, invece, sono state scattate da grandi fotografi italiani come Fosco Maraini, Michele Gandin, Mario Carbone, Mario Cresci.
Con la pubblicazione di questo secondo Quaderno (il precedente era stato dedicato a Francesca Armento, la madre di Scotellaro), la cui gestazione è stata corale, il Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” si è dotato di un ulteriore strumento che, in linea con le sue finalità istituzionali, è finalizzato a promuovere approfondimenti e ricerche sulla figura di Scotellaro e su temi e problemi della storia della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia nel secondo Novecento, rivolgendosi prima di tutto al vasto pubblico che quegli anni non ha vissuto, ma che sente vivo e presente il messaggio di questo poeta. “La fotografia è memoria. – annota il sindaco di Tricarico nella sua nota introduttiva all’opera – Far rivivere, pertanto, il passato di uno dei personaggi più illustri della nostra comunità attraverso immagini il cui sfondo ricorrente è la nostra Tricarico, è per me motivo di grande orgoglio ed emozione. Il valore documentario di questa raccolta è per noi inestimabile sia da un punto di vista storico che affettivo, poiché fissa momenti di vita che accomunano le memorie, i racconti tramandati e le radici di ognuno di noi”.
Tricarico, 19 aprile 2020
Vincenzo Carbone
Sindaco di Tricarico
Carmela Biscaglia
Direttore del Centro di documentazione
“Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra”
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E’ inimmaginabile sapere l’emozione che mi ha scosso e tuttora mi turba. Questo post è stato cliccato da Gilberto Marselli. Gil non poteva rimanere indifferente all’album di famiglia di Rocco e l’ha visitato. Ho conservato per molto tempo il suo indirizzo nella rubrica della mia posta elettronica e mi è costato eliminarlo; è tuttavia rimasto nella mailing list del blog che egli ha tanto amato e vi rimarrà fin quando camperò. Non chiuderò la porta in faccia all’amico ritrovato e non gliela sbarrerò di fronte alla famiglia dell’amico che egli ha più amato.
Caro Antonio,
mi hai reso partecipe di una grande emozione con la tua nota.
Ti sembrerà strano, ma anch’io di GIL non riesco a cancellare nè il numero del telefonino, nè l’indirizzo di posta elettronica.
Il suo volto sorridente e benevolo continua ad essere presente nelle nostre frequenti conversazioni telefoniche, perché Egli si aggira assiduamente nelle stanze della nostra mente e del nostro cuore.
Esprimo, anche per questo, il mio compiacimento per la iniziativa editoriale volta a mantenere vivo il ricordo del suo “fratellastro” Rocco Scotellaro.
Ti auguro una buona serata,
Angelo